Nei gironi di Champions League 2002/03,
Rosenborg e Ajax si sono affrontati due volte e per i bianconeri di Trondheim,
che pure chiusero quel girone ultimi e a secco di vittorie, non andò nemmeno
malissimo, dato che pareggiarono con gli olandesi sia a Trondheim che ad
Amsterdam. Però sono passati parecchi anni, troppi perché questo precedente
possa essere di qualche aiuto. Di certo, però, al giorno d’oggi il Rosenborg ha
bisogno di replicare almeno le prestazioni di allora se vuole approdare ai
gironi di Europa League.
Viglia di Ajax-Rosenborg con interviste di rito per mister Kåre Ingebrigtsen all’interno dell’Amsterdam ArenA (foto da www.rbk.no) |
La fortuna aiuta gli audaci, diceva
qualcuno. Il Rosenborg col Celtic in Champions audace non lo è stato granché e la fortuna
deve essersene accorta, decidendo di abbinarlo alla squadra più forte, almeno
secondo il ranking, di tutto il sorteggio: l’Ajax (25° in totale; il Rosenborg
era il terzo per punti ranking delle non teste di serie: insomma una sfortuna
nera). Non che l’Ajax sia quello degli anni d’oro, per carità: ha vinto quattro
Coppe dei Campioni ma tutte negli anni ’70 a parte quella del ’95 (comunque
lontanuccia ormai) vinta a Vienna sul Milan per 1-0 col gol di Patrick
Kluivert, il cui figlio Justin (classe ’99) gioca nell’Ajax di oggi. Dopo
quella affermazione, l’Ajax arrivò in finale l’anno dopo (persa ai rigori a
Roma con la Juve), oltre a vincere Coppa Intercontinentale e Supercoppa
Europea, in semifinale nel 1997 (sconfitta di nuovo dalla Juventus), e poi non
si è più rivista per molti anni arrivare tra le prime quattro di una
competizione europea.
Questo declino, che non ha mai
coinciso comunque con una sparizione del club di Amsterdam dai tracciati delle
coppe europee (l’Ajax almeno ai gironi ci è arrivato quasi sempre) sarebbe di
conforto per il Rosenborg se non fosse che grossi segnali di ripresa sono
arrivati proprio l’anno scorso, quando i campioni olandesi sono arrivati in
finale di Europa League (persa 2-0 col Manchester United a Stoccolma) dopo vent’anni
dall’ultima apparizione all’atto conclusivo di una grossa competizione Uefa.
Insomma, incontrare l’Ajax sei-sette anni fa sarebbe stato meglio che
incontrarlo oggi.
Del resto, così vanno le cose: al
Rosenborg tocca affrontarlo oggi e non c’è altro da sperare che la lezione
imparata col Celtic, allorché i norvegesi si sono fatti prendere dal braccino
corto del tennista che ha paura di vincere contro un avversario più forte, sia
servita a qualcosa. Un Rosenborg in estrema forma, e soprattutto in estrema
condizione mentale, può vincere con l’Ajax. Il Rosenborg visto nelle recenti
uscite europee, però, con l’Ajax non può vincere. Bisogna trovare qualcosa di
più, soprattutto nella testa.
Ad ogni modo, l’Ajax, che vanta in
roster giocatori del calibro di Klaas Huntelaar, è partito maluccio quest’anno:
eliminato dal Nizza al terzo turno di Champions con un doppio pareggio (regola
dei gol in trasferta), sabato ha steccato alla prima in campionato d’Olanda in
casa dell’Heracles, dove ha perso 2-1. Il Rosenborg è invece ormai a due terzi
di stagione in patria, e sta trottando senza troppi patemi verso il titolo. La
condizione pare quindi essere più dalla parte dei norvegesi che degli olandesi.
Conta quel che conta (poco), ma da qualche parte bisogna pur provare a partire
per portare a casa questa difficilissima sfida.
Europa
League
playoff, andata
17
agosto 2017
Amsterdam,
Amsterdam ArenA, ore 20:45
Ajax-Rosenborg
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