Ola Bernhus, commentatore del giornale norvegese Aftenposten, ieri ha pubblicato un provocatorio articolo
nel quale sostiene che in Norvegia, al di là delle frasi di circostanza sul
prestigio internazionale e sul ranking Uefa, ben pochi fuori da Trondheim
tifino il Rosenborg e saranno contenti se i campioni di Norvegia riusciranno ad
approdare ai gironi di Champions League. Nessuno lo dice ma molti lo pensano –
sostiene. Perché? Be’, è normale che il Rosenborg vinca, dicono in molti: con
tutti i soldi che hanno sarebbe strano se questo non accadesse; i bianconeri,
anche se non sono riusciti a investire al meglio il colossale giro di affari
che hanno mosso negli anni ’90 (possiamo dire che lo hanno sperperato?),
restano di gran lunga il team norvegese col budget più alto. Però, ricorda
Bernhus, questi soldi non sono arrivati per l’eredità di una vecchia zia
milionaria o piovuti dal cielo: sono arrivati grazie ai risultati, sono stati
in buona sostanza meritati. Il Rosenborg merita i successi che ha e meriterebbe
di averne di più: nessun dubbio su questo. Il problema però è proprio qua: se
il Rosenborg arriverà davvero ai gironi di Champions, il prossim’anno – quando tra
l’altro arrivare a questo punto della competizione sarà ancora più difficile di
oggi (e oggi è comunque già molto più difficile che negli anni ’90 quando la
concorrenza, soprattutto dai paesi “periferici”, era parecchio più blanda) –
avrà un budget ancora più alto. L’Eliteserien ne uscirebbe insomma ancora più
squilibrata per i bianconeri, unici seri candidati al titolo. Quindi, di certo
per il movimento calcistico norvegese a livello generale un Rosenborg forte
come negli anni ’90 sarebbe molto positivo (negli anni d’oro del Rosenborg il
ranking salì così tanto che le norvegesi in Champions erano due): a livello di
tifoseria, però, i sostenitori degli altri team potrebbero non essere così d’accordo.
Kåre Ingebrigtsen e Mike Jenssen, allenatore e capitano del Rosenborg, alla conferenza stampa della vigilia della partita col Celtic (foto Christine Schefte da www.aftenposten.no) |
Questa premessa fa capire quanto in
questi giorni media e appassionati stiano parlando della partita di stasera al
Lerkendal. Sfida di prestigio con un avversario di prestigio: ritorno del terzo
turno di Champions contro il Celtic, e si prevede un’affluenza record di
pubblico. D’altra parte l’avversario è blasonato e passare il turno
significherebbe giocare lo spareggio per accedere ai gironi di Champions e
garantirsi comunque, in caso di sconfitta ai playoff, la consolazione mica
tanto magra di giocare i gironi di Europa League. Insomma, metà stagione passa
per la partita di stasera.
Kåre Ingebrigtsen, mister del
Rosenborg, in conferenza stampa ha ammesso di aver chiacchierato al telefono
col suo amico Ronny Deila, attuale allenatore del Vålerenga ma ex head coach
proprio del Celtic. “Mi ha dato molte indicazioni utili”, conferma Ingebrigtsen,
“però so che è ancora un grande tifoso del Celtic quindi non mi fido al 100% di
quello che mi ha detto”, conclude ridacchiando. Pål André Helland e Tore
Reginiussen, reduci da lievi infortuni, sono in dubbio: “Siamo fiduciosi che Pål
ci sarà, ma molto incerti su Tore”, riferisce il mister. Dovrebbe essere della
partita, invece, Yann-Erik de Lanlay, il francese tornato dopo un infortunio
piuttosto serio e già a segno contro il Dundalk.
Umore variabile invece in casa Celtic.
Brendan Rodgers ha ammesso di non essere soddisfatto della partita della
settimana scorsa: si aspettava che i suoi giocassero meglio e che il Rosenborg
giocasse peggio, confessa. “Se neanche stavolta giocheremo al top, siamo fuori!”,
sferza l’ambiente. Leigh Griffiths, il forte attaccante scozzese che ha saltato
l’andata per un infortunio, si è ripreso e dovrebbe essere della partita: all’aeroporto
di Glasgow prima della partenza per la Norvegia è stato fermato e importunato
da un fan dei Rangers, l’episodio ha un po’ agitato la preparazione del Celtic
per la gara di stasera ma non dovrebbe avere poi troppe ripercussioni.
Calcio di inizio alle 20:45.
Tutto questo parlare del Rosenborg fa
scendere purtroppo in secondo piano la sfida dell’Odd di domani sera in Europa
League contro la Dinamo Zagabria. Alla Skagerak Arena servirà fare un’impresa
perché battere un avversario così di rilievo non sarà per niente facile, e d’altra
parte la sconfitta per 2-1 all’andata renderebbe vano anche un pur prestigioso
pareggio. Ad ogni modo, proprio il match di una settimana fa dimostra che,
quantunque più debole, l’Odd qualche chance di giocarsela contro i croati ce l’ha.
Di certo non ha i favori del pronostico e se le cose dovessero andare male
nessuno se ne stupirà: vale comunque la pena provarci lo stesso.
Champions
League
3° turno di qualificazione, ritorno
2
agosto 2017
Trondheim,
Lerkendal Stadion, ore 20:45
Rosenborg-Celtic
Glasgow (Scozia) [and. 0-0]
Europa
League
3° turno di qualificazione, andata
3
agosto 2017
Skien,
Skagerak Arena, ore 18:30
Odd-Dinamo
Zagabria (Cro) [and. 1-2]
Bruttissima partita del Rosenborg! non che il Celtic abbia giocato tanto meglio, ma la squadra di Trondheim avrebbe dovuto fare una partita un po' più "coraggiosa"... Questa partita era alla portata c'è poca da dire, il Celtic viene da un campionato che negli ultimi anni si è ridimensionato rispetto al passato quando cerano i Rangers.
RispondiEliminaRosenborg che cmq non ha creato nessuna vera azione di pericolo; mi sembra di vedere un attacco sterile, Bendtner si muove pochissimo, Jevtovic l'unico che provava a saltare l'uomo e de Lanlay inesistente. Poi non capisco come mai Vilhjalmsson, che è il giocatore più in forma di questo Rosenborg, se ne stia in panchina.
Helland veniva da un infortunio ma quando è entrato ha fatto più danni.
Insomma non ci siamo, anche quest anno ci tocca dire "vediamo l'anno prossimo"...
Sì, in molti si sono complimentati col Rosenborg, ma, come dico nel mio articolo sulla partita, a questo livello purtroppo prestazioni di questo tipo servono solo a prendere complimenti, non a passare il turno...! http://calcionorvegese.blogspot.it/2017/08/coppe-europee-201718-ritorno-terzo.html
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