Dopo un’annata e mezzo vissuta come sorpresa, da squadra osservata con stupore e incredulità, il Bodø/Glimt si toglie di dosso qualsiasi timore reverenziale nei confronti del calcio europeo sublimando le proprie qualità con una prestazione incredibile contro la Roma. Impegnati nella terza giornata del gruppo C di UEFA Conference League, gli uomini di Kjetil Knudsen accolgono all’Aspmyra Stadion la compagine allenata da José Mourinho, salita in Norvegia da prima in classifica a punteggio pieno. I gialloneri affrontano la sfida con convinzione nei propri mezzi ma senza immaginare il finale che li aspetta... Perché i campioni di Norvegia, trionfando per ben 6-1 contro i giallorossi, firmano non solo una vittoria storica per il movimento di Eliteserien, ma si piazzano al primo posto in solitaria sorpassando proprio la Roma.
Ma cosa è realmente accaduto e come il Bodø/Glimt ha potuto “soffocare” in maniera così netta una squadra certamente superiore? La risposta potrebbe celarsi dietro al turnover degli avversari, o dietro ad un terreno di gioco freddo nel suolo, e sintetico, ma caldo sugli spalti. E invece vi diremo che il segreto di Knudsen e dei suoi è stato quello di rimanere loro stessi, mantenendo l’assetto e l’impostazione tattica ormai ben delineata da un biennio, senza provare alcun timore reverenziale verso l’avversario. Scelta che ha premiato sin da subito, con i padroni di casa avanti per 2-0 dopo 20 minuti grazie a due tipologie d’azione che ben conosciamo: la costruzione rapida che porta ad attivare la punta libera di calciare a rete (Erik Botheim) e la conclusione da fuori di capitan Patrick Berg dopo una sgroppata solitaria verso Rui Patricio. La Roma reagisce su una ripartenza veloce che porta Carles Pérez ad accorciare le distanze ma rimane spiazzata dal ritorno in campo del Bodø/Glimt nel secondo tempo.
Al 52° Botheim firma un altro dei suoi gol servito dall’inesauribile terzino destro Alfond Sampsted, mentre quello che la squadra romana soffre nel secondo parziale, con le squadre lunghe, è l’estenuante ricerca della verticalità rasoterra da parte dei campioni di Norvegia, aspetto che porta alla doppietta di Solbakken e al gol di Amahl Pellegrino per il 6-1 finale che getterà il sipario verso un finale di partita ricco di cambi di Knudsen e poco più.
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