Il
calcio norvegese non è stato buono con noi quest’estate, è vero: ma, in una
miriade di risultati negativi ed esclusioni dalle coppe che contano, la nostra
bandiera italiana è riuscita a issarsi ancora più saldamente tra i campi di
Tippeligaen, dove un allenatore italiano di quarantuno primavere, Andrea
Loberto, ha ottenuto la promozione a primo allenatore di un club a sud-ovest
del paese, diventato ormai un punto fermo della massima serie norvegese, il
Fotbolklubben Haugesund, presente stabilmente in questo campionato dal 2010 (ma
vi aveva già giocato in precedenza tre stagioni) e fondato nel vicino 1993
sulle coste dei Mari del Nord dopo la fusione tra Djerv 1919 e Haugar.
Andrea Loberto durante una recente intervista (screenshot da un video pubblicato su www.fkh.no) |
Noi
di Calcio Norvegese Blog non abbiamo perso tempo a contattarlo e parlare con
lui, perché abbiamo ritrovato in questa “promozione” una sublimazione
intrinseca del nostro interesse da italiani per il calcio norvegese, con un
connazionale che si ritrova da un mese su una panchina di Tippeligaen dopo una
vera e propria gavetta passata tra Vålerenga e Rosenborg a seguito delle prime
esperienze in Inghilterra.
Pubblichiamo
l’intervista in tre parti: in questa prima sezione, il mister – che ringraziamo
per l’eccezionale disponibilità – ha tenuto a raccontarci in maniera
dettagliata cosa è successo più di un mese fa all’Haugesund, dove Mark Dempsey
ha deciso di abbandonare la sua avventura un po’ a sorpresa, e quali sono gli attuali progetti di
una società che proverà a ripetere le buone stagioni realizzate nel recente
passato. Segnaliamo che proprio oggi, dopo che era già stata realizzata l’intervista,
l’Haugesund ha ufficializzato che Loberto resterà allenatore del club fino al
termine di questa stagione – quando poi la squadra passerà nelle mani di Eirik
Horneland.
Buonasera
mister, cominciamo dall’“attualità”: sempre che lei possa dircelo, ci può raccontare cos’è successo sulla panchina dell’Haugesund,
in quali circostanze è avvenuto l’avvicendamento da Mark Dempsey a lei?
L’anno scorso Mark Dempsey mi ha
chiesto di essere il suo assistente a Haugesund: io mi sono trasferito lì dal
Rosenborg e ho iniziato a gennaio di quest’anno. Purtroppo Mark, per sue
ragioni, si è dimesso dopo il 2-2 a Tromsø, e ora lavora al Djurgården, in
Svezia: il club mi ha chiesto di guidare la prima squadra per dare una mano
mentre cerca un allenatore definitivo, e io ho detto di sì. Quindi, contando
questo weekend (quando giocheremo proprio col Tromsø), sono alla quinta partita
come primo allenatore. E adesso vediamo che succede fino alla fine del
campionato.
Ma
quindi il suo mandato durerà tutta la stagione?
Diciamo che il club sta lavorando sia
a una soluzione fino al termine della stagione sia a un progetto valido per i
prossimi due-tre anni. Ho fatto un paio di incontri con la dirigenza per
discutere sul da farsi fino a fine stagione durante i quali ho espresso la mia
opinione in merito a cosa vorrei fare.
Dunque
per il momento siete per così dire in trattativa anche per un “semi-progetto”
biennale?
Esatto. Il club ha parlato con un paio
di allenatori oltre che con me e sta valutando la soluzione migliore, se andare
avanti così fino a fine campionato o cambiare subito.
Già
perché tutto sommato, quasi per assurdo considerando tutti questi
avvicendamenti, l’Haugesund al momento è quinto in Tippeligaen!
Proprio così, a cinque punti dal terzo
posto, cioè dalla zona Europa League.
E
quali sono i vostri obiettivi? Guardando la classifica, viene da pensare che
potreste anche pensare ad altro...
Diciamo che stiamo facendo un buon
campionato: l’Haugesund è un club che per il budget stanziato ha l’ambizione di
arrivare in campionato non più in basso dell’ottava posizione. Qua si sa che
ogni due-cinque anni può arrivare una stagione buona, come quella del 2013
quando la squadra finì al terzo posto, però al club sono realistici e sanno che
la Tippeligaen è difficile e se arrivi meglio dell’ottava posizione hai fatto
bene. Quest’anno abbiamo fatto un ottimo campionato, per noi le cose vanno
bene, ed è un po’ questa la cosa a cui il club deve pensare: se cambiassero
adesso, poi le cose potrebbero non andare più così bene...
State
provando a cambiare qualcosa dal punto di vista tattico? Dempsey ha chiamato
lei come secondo quindi immagino che lei sia abbastanza in linea con le sue
idee, tant’è che al momento a livello schematico la squadra ha continuato a
giocare quasi sempre con il 3-5-2 del suo predecessore: avete intenzione di
continuare su questa falsariga?
Sì, abbiamo giocato tutto l’anno col
3-5-2, ma la settimana scorsa contro lo Stabæk fuori casa abbiamo provato il
4-3-3 e il 4-5-1 perché il nostro capitano, William Troost-Ekong, è alle
Olimpiadi con la Nigeria, e ci mancava pure il difensore Vegard Skjerve.
Sul
nostro blog abbiamo elaborato una Top 11 dei profili più interessanti di questa
Tippeligaen, nella quale non manca il vostro mediano bosniaco Haris
Hajradinovic che, a mio parere, non dico che sia il centrocampista più forte
che gioca in Norvegia, ma dal punto di vista balistico ha un grandissimo
sinistro e la sua doppietta contro l’Odd dimostra anche, relativamente al ruolo
che ricopre, una certa confidenza con il gol.
Haris è arrivato quest’anno dal Gent
in prestito biennale fino al 2017, ha un grandissimo potenziale, è un giocatore
aggressivo che attacca la palla, la conquista a centrocampo, riesce a fare
dribbling uomo contro uomo, ha dei bei passaggi ed è in grado di fare assist e
gol: è un centrocampista dal registro molto ampio. Quest’anno finora ha
realizzato due reti, e potrebbe farne anche di più, ha un sinistro eccezionale!
E
del vostro attaccante Torbjørn Agdestein che ci dice? Anche se non l’abbiamo
messo in Top 11, era comunque uno dei “papabili”, considerando l’ottima
stagione e il bottino di gol segnati finora.
Torbjørn quest’anno ha fatto proprio
bene davanti alla porta, ha segnato nove reti finora ma poteva farne almeno
dieci, visto l’errore che ha fatto contro lo Stabæk. Può giocare come
attaccante da solo in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1, ma può stare anche in uno
schema con la doppia punta senza problemi. Lavora duro per la squadra e, se gli
altri fanno movimenti attorno a lui, è bravo a tenere la palla e a portare i
compagni nel gioco. Inoltre si muove bene nell’area davanti la porta per
liberarsi e fare gol.
Un’immagine di Haugesund (foto da en.wikipedia.org) |
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