“Se sei al Rosenborg, la pressione è
enorme: guarda che lì puoi anche vincere il campionato ma, se lo vinci senza
praticare un certo tipo di gioco, ti licenziano!”: ricorderete le parole di
Andrea Loberto, allenatore dell’Haugesund nella recente intervista che ha
concesso al nostro blog. Ebbene, sono parole che mister Kåre Ingebrigtsen, head
coach del Rosenborg (che in passato ha avuto proprio Loberto nello staff
tecnico della squadra), domani sera terrà bene a mente. Perché il Rosenborg,
autentico dominatore egemone della Tippeligaen, si gioca la stagione nello
spareggio contro l’Austria Vienna che deciderà quale dei due team accederà alla
fase a gironi di Europa League.
Puoi vincere ma ti possono licenziare,
sentenzia il paradosso di Loberto. Ingebrigtsen, chiaramente, non è a rischio:
il Rosenborg in Norvegia quest’anno non ha rivali, è imbattuto da diciannove
partite, con undici punti di vantaggio sulla seconda a due terzi di campionato
potrebbe vincere la Tippeligaen in carrozza come ai vecchi tempi ed è arrivato
senza problemi ai quarti di Coppa di Norvegia (anche perché ha incontrato
avversari morbidi, ma in quella competizione può succedere). Quindi qual è il
problema? Il problema è il cammino in Europa, che non è stato quello che a
Trondheim ci si aspettava. Per carità, questo non è più il Rosenborg che
espugna San Siro, nessuno pretendeva che la squadra arrivasse senza difficoltà
ai gironi di Champions. Farsi eliminare dall’Apoel Nicosia, però, anzi farsi
eliminare così dall’Apoel Nicosia,
con la qualificazione in tasca al minuto 90 del ritorno prima di prendere tre
gol nei minuti di recupero, ecco, questo non è andato giù a nessuno. Il
Rosenborg non è una squadra in cui si accettano umiliazioni; e comunque – con tutto
il rispetto – non contro squadre cipriote.
Con i sogni di Champions League ormai
in cenere, non rimane che la consolazione dello spareggio per i gironi di Europa
League. Sarebbe comunque una consolazione dorata: l’Europa League, in cui ci
sono pure più possibilità di superare il girone di quante non ce ne siano in
Champions (anche se l’anno scorso il Rosenborg nel girone fece male), al
Rosenborg interessa. Per arrivare ai gironi però c’è da affrontare lo spareggio
– che per paradosso in Europa League può essere più difficile che in Champions,
dove la partecipazione al percorso “Campioni” impedisce di incontrare le big
del percorso “Piazzate”. Il sorteggio, che ha risparmiato ai norvegesi le varie
corazzate presenti nell’urna, ha abbinato al Rosenborg un team in pratica dello
stesso livello, l’Austria Vienna.
Numero 103 del ranking Uefa – contro il
numero 136 del Rosenborg – l’Austria Vienna non è di certo un top club dello
scenario europeo. Come avversario contro il quale giocarsi una stagione, poteva
andare di peggio, a patto che ovviamente il Rosenborg – che si suppone abbia
imparato la lezione di Nicosia – non sottovaluti ancora una volta l’impegno concedendosi
nuovamente sanguinosi giri a vuoto. Terzo nella Bundesliga austriaca 2015/16 a
quindici punti dal Salisburgo campione (e dietro anche ai cugini del Rapid), il
club ha giocato soltanto quattro partite della nuova stagione lasciando
perplessi i tifosi: dopo le prime due partite vinte con St Pölten e Mattersburg
(rispettivamente la neopromossa di quest’anno e l’ultima delle non retrocesse
della passata stagione), è arrivata una clamorosa sconfitta per 1-4 nel derby
con lo stesso Rapid prima della sconfitta di domenica scorsa a Graz contro lo
Sturm per 3-1. Poco entusiasmo anche per il percorso in Europa League: dopo
aver superato facilmente l’ostacolo albanese del Kukës, la compagine austriaca
ha avuto la meglio solo ai rigori degli slovacchi dello Spartak Trnava.
La rosa che l’allenatore tedesco Thorsten
Fink, un passato da giocatore nel Bayern Monaco che qualcuno ricorderà per un roboante
3-3 contro il Manchester United in Champions nel 2011 quando era alla guida del
Basilea, non è di primissimo livello, ma qualche giocatore da tenere d’occhio c’è.
L’esperto portiere classe ’84 Robert Almer è l’unico elemento della squadra che
ha giocato nella propria nazionale nel recente e poco fortunato europeo
francese, e dovrebbe garantire una decente difesa dei pali nel doppio scontro
coi campioni di Norvegia. A centrocampo, varrà la classe del veterano Ognjen
Vukojević, ex Dinamo Kiev con un lungo passato anche nella nazionale croata. In
attacco, occhio al nigeriano Olarenwaju Kayode (del ’93, già quattro reti in
questa Europa League) e al brasiliano classe ’95 Felipe Pires.
L’unico precedente diretto tra le due
compagini è lontano nel tempo ma non è un bel ricordo: nel primo turno della
Champions 1993/94, il Rosenborg vinse in casa per 3-1 e perse a Vienna per 4-1,
subendo (come vediamo negli highlights qua sotto) gli ultimi due gol al 73° e all’81° (ci ricorda qualcosa...) Per il
resto, l’Austria Vienna ha giocato altre sei volte contro le norvegesi (tre
vittorie, due pareggi e una sconfitta contro il Viking nel primo turno di Coppa
Uefa 2005/06, che è anche l’unica volta in cui gli austriaci sono stati fino a
oggi eliminati da una norvegese in una competizione europea), mentre il
Rosenborg ha giocato quattro partite contro il Rapid Vienna, due nei gironi di
Europa League 2012/12 (vincendo entrambe le volte, il blog era già attivo e
parlammo qua dell’andata e qua del ritorno), due nel primo turno della lontana
Coppa dei Campioni 1968/69 (vittoria del Rapid a Trondheim per 3-1 all’andata,
pareggio per 3-3 a Vienna).
Insomma, pronostico per l’andata
leggermente a favore dell’Austria Vienna; sulla doppia sfida il Rosenborg pare
avere qualcosa di più... a patto di non ripetere gli errori del passato!
Europa League
Playoff
Andata, 18 agosto 2016
Vienna (Austria), Ernst-Happel-Stadion,
ore 19
Austria Vienna (Aut)-Rosenborg
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