Dopo un solo anno di assenza, il
Rosenborg – che dalla fase nobile di Champions manca però da molto più tempo,
cioè dal 2007/08 – torna ai gironi di Europa League. Non è passato nemmeno
tanto tempo, ma gli stenti che ci sono stati l’anno passato, e anche
quest’anno, hanno fatto sembrare questi quasi due anni più lunghi e dilatati di
quanto non siano stati. Abbiamo avuto come la sensazione che la fase a gironi,
che negli anni d’oro era l’obiettivo minimo, fosse diventata un miraggio
inafferrabile, un tabù ineludibile. E per abbattere i tabù ci vogliono delle
magie. E la serata di Trondheim di ieri sera è stata magica: il Rosenborg, non
senza patemi e melodramma, elimina l’Ajax, finalista della scorsa edizione, e
si regala i gironi.
Nicklas Bendtner vola di testa e segna il gol dell’1-0... (foto Richard Sagen da www.aftenposten.no) |
La vittoria per 0-1 ad Amsterdam
concedeva al Rosenborg sin dal fischio d’inizio un insperato vantaggio da
capitalizzare ma senza che esso si prestasse come una pericolosa occasione per
sdraiarsi sugli allori: come abbiamo detto nell’articolo di ieri, pensare che
basti un gol di vantaggio contro una squadra attrezzata come l’Ajax è un
suicidio. Contro queste squadre, il risultato non è al sicuro fino all’ultimo.
Il Rosenborg non poteva pensare di uscirne salvo senza sporcarsi le mani,
doveva gettare nella contesa fino all’ultima stilla di sudore per uscirne
vittorioso. E Kåre Ingebrigtsen sembra aver allestito la giusta tattica, e
anche la giusta mentalità, alla sua squadra: controllo attento del possesso
palla avversario e ripartenze accorte non appena se ne presentasse l’occasione.
Si parte con un pasticcio della difesa
del Rosenborg che per poco non regala all’Ajax un gol che avrebbe mandato a
monte sin dall’inizio i piani di Ingebrigtsen: quest’episodio, forse figlio
della grande pressione che aleggia su un Lerkendal sold out da giorni, pare
tuttavia svegliare i bianconeri di Trondheim, che per la prima metà del primo
tempo subiscono sì la pressione avversaria ma sono bravi a disinnescarne le
minacce prima che diventino troppo pericolose, tanto che alla fine gli olandesi
occasioni clamorose non ne costruiscono.
Al 26° arriva l’episodio che pare
cambiare la partita: il Rosenborg riparte, Fredrik Midtsjø (che secondo i media
norvegesi potrebbe trasferirsi già domani proprio in Olanda, all’Az Alkmaar)
pennella dalla destra un cross al bacio che rivela lo stesso “bug” della difesa
dell’Ajax che ha consentito al Rosenborg di segnare ad Amsterdam; in parole
povere, la difesa olandese “dimentica” totalmente di coprire su Nicklas
Bendtner che è sì bravo a colpire con un pregevole colpo di testa al volo, ma
ha comunque il vantaggio di farlo totalmente indisturbato. Gol: 1-0 Rosenborg,
delirio al Lerkendal.
Il resto del primo tempo va via sul
velluto per il Rosenborg, carico di adrenalina contro un Ajax che sembra aver
incassato il colpo: Bendtner sfiora pure il 2-0. Si va comunque all’intervallo
sull’1-0: ora l’Ajax per passare il turno ha bisogno di due reti.
Gara finita, quindi? Tutt’altro. Dopo
l’intervallo, previa presumibile sfuriata negli spogliatoi di mister Marcel
Keizer, l’Ajax che scende in campo è un altro Ajax, un Ajax che finora nel
doppio scontro col Rosenborg non si è mai visto, un Ajax feroce e aggressivo,
determinato a giocarsela all’arma bianca pur di sovvertire le sorti di una
disfida che si è messa malissimo. Il Rosenborg ora non controlla più con ordine
e compostezza, il Rosenborg si difende alla disperata da un assedio che pare
minuto su minuto sempre più incontrollabile. La pressione sale, si aprono delle
falle, ci si difende come si può.
Ma poi la diga crolla.
Al 60°, dopo che la difesa del
Rosenborg ha salvato due-tre occasioni limpide, l’Ajax passa con Amin Younes,
ottimamente servito da sinistra da Joel Veltman nel cuore della difesa
bianconera, schierata con tutte le proprie forze.
Quel che è peggio è che appena il
Rosenborg riparte da centrocampo, l’Ajax ruba palla, riparte con lo stesso
Younes che sempre da sinistra fa saettare la palla lungo l’area avversaria
finché non trova il danese Lasse Schøne. Che segna.
È 1-2 per l’Ajax. Dopo centocinquanta
minuti in cui il Rosenborg ha meritato il passaggio del turno, è bastato un
minuto agli olandesi per ribaltare la situazione. Finisse ora, a passare ai
gironi sarebbero infatti i campioni d’Olanda.
Il Rosenborg visto contro il Celtic a
questo punto, dopo un’imbarcata del genere, alzerebbe bandiera bianca. Ma historia magistra vitae, dicevano i
romani: da quella brutta esperienza il Rosenborg pare aver imparato qualcosa.
Questo Rosenborg non si arrende più, questo Rosenborg riparte a testa bassa,
deciso a far diventare la mezz’ora di gioco rimanente non un supplizio fino al
fischio finale ma una possibilità di sovvertire nuovamente l’esito della sfida:
subito un minuto dopo aver subito l’1-2, i ragazzi di Trondheim sfiorano con
una grande botta da fuori di Anders Konradsen il gol che basterebbe loro per
passare il turno.
Sono minuti scoppiettanti: il
Rosenborg ci prova ma deve per forza attaccare in forze, restando scoperto
dietro dove concede all’Ajax plurime occasioni di calare il tris (palo
clamoroso del solito scatenato Younes). Ingebrigtsen prova a ricorrere, come
all’andata, all’arma “fine del mondo”: ha in panchina il nuovo acquisto Samuel
Adegbenro, che ad Amsterdam appena è entrato in campo ha segnato, perché non
riprovare di nuovo a buttarlo nella mischia?
All’81° Yann-Erik de Lanlay crossa da
sinistra nel cuore dell’area dell’Ajax. Indovinate un po’: chi si avventa di
testa su quel pallone? Stavolta è facile, perché è come all’andata – l’uomo del
destino. Adegbenro incoccia sul pallone e infila la palla in porta, segna il
2-2 che fa impazzire il Lerkendal. Rosenborg di nuovo in paradiso, ma rimangono
dieci lunghi, lunghissimi, infiniti minuti da giocare.
Al diavolo gli schemi e le tattiche,
al diavolo tutto: l’Ajax ora è una bestia ferita che attacca senza ritegno a
caccia del gol qualificazione. Ma Adegbenro è in uno stato di forma sontuoso, e
ha una fiducia addosso che gli rende possibile tutto. E pare avere l’argento vivo addosso. Su una ripartenza dei
padroni di casa prende palla a metà campo e si porta letteralmente a spasso la
difesa dell’Ajax, la irride come un torero fa col toro vittima designata della
corride, fino ad arrivare al tiro e siglare un meraviglioso 3-2.
Gioco, set, incontro. A questo punto è
l’Ajax a dover alzare bandiera bianca. Il Rosenborg sconfigge la testa di serie
con il ranking più alto di tutti i playoff e vola ai gironi. Signori, stavolta
ce l’abbiamo fatta.
Europa
League
playoff, ritorno
24
agosto 2017
Trondheim,
Lerkendal Stadion, ore 20:45
Rosenborg-Ajax
3-2 (1-0) [and. 1-0, tot 4-2]
Reti:
26°
Nicklas Bendtner (R) [1-0]; 60° Amin Younes (A) [1-1], 61° Lasse Schøne (A)
[1-2], 81° e 89° Samuel Adegbenro (R) [2-2 e 3-2].
Detto bene, l'uomo del destino...
RispondiEliminaDopo il solito black-out del Rosenborg che in un minuto ne ha presi 2 pensavo fosse finita, conoscendo il "vecchio" Rosenborg non avrei mai pensato alla rimonta, anzi pensavo che se ne sarebbero presi altri.
Bravo l'allenatore a farlo entrare nel momento giusto, con la sua rapidità ha messo in difficoltà la difesa avversaria, adesso però dovrà farlo giocare titolare, anche per le cifre spese...
Sono molto contento, speriamo che questa partita posso dare la giusta mentalità alla squadra anche se non posso pensare che Fredrik Midtsjø vada via, troppo importante per questa squadra.
Per Midtsjø vedremo come andranno le cose, sui media norvegesi sembra ci sia la forte volontà del giocatore di partire: io sono sempre contrario alla cessione dei pezzi grossi in corso di stagione (molto meglio a fine campionato) ma è vero che il calendario sfalsato dell'Eliteserien rispetto agli altri campionati europei implica queste problematiche. Se il ragazzo dovesse partire, la speranza è che il Rosenborg possa capitalizzare i soldi della cessione (e anche quelli in arrivo dall'Uefa dopo la qualificazione ai gironi...) per un sostituto all'altezza!
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