venerdì 26 agosto 2016

Europa League 2016, ritorno playoff: il Rosenborg perde anche in casa, addio Europa



“Con l’Apoel siamo stati orribili, ma neanche con l’Austria Vienna avremmo meritato di vincere. E allora dobbiamo semplicemente riconoscere che non siamo abbastanza forti per stare in Europa”. Mastica amaro mister Kåre Ingebrigtsen, ma la sua desolazione è lucida e non indulge a eufemismi: “Volevamo davvero partecipare alla fase a gironi, avremmo voluto a tutti i costi essere migliori, eppure questa di oggi è una delle partite peggiori che abbiamo giocato in casa, siamo terribilmente delusi!” Gli fanno eco un po’ tutti – Elbasan Rashani: “Mi sento come se oggi fosse finita la mia stagione”; Jørgen Skjelvik: “Mi assumo tutte le mie responsabilità per la prestazione e il risultato di stasera”, e così via... I danesi Mike Jensen e Christian Gytkjær ritengono che il Rosenborg dovrebbe ispirarsi all’esperienza del Copenaghen che, anche se il campionato danese non è che sia straordinariamente migliore di quello norvegese, è da qualche anno che ottiene buoni risultati, e anche nella stagione in corso ha raggiunto quello che era l’obiettivo massimo per il Rosenborg, ossia la qualificazione alla fase a gironi.

Immagine emblematica della serata di Europa League: Elbasan Rashani del Rosenborg è inginocchiato con le mani nei capelli mentre i giocatori dell’Austria Vienna festeggiano (foto Vegard Eggen da www.aftenposten.no)



I media norvegesi in effetti non fanno che ripetere che il Rosenborg ha vinto la scorsa Tippeligaen con dodici punti di distacco, è in testa al campionato in corso con lo stesso margine, eppure in Europa quest’anno ha raccolto quattro sconfitte su sei partite, e con tre avversarie interessanti ma di certo non irresistibili (Norrköping, Apoel e appunto Austria Vienna). Il Rosenborg, come si è detto più volte, ha dei limiti mentali che lo rendono più vulnerabile durante gli appuntamenti internazionali, eppure è possibile che una squadra che raccoglie così poco in Europa riesca comunque a dominare a mani basse il campionato norvegese? Quanto ci racconta tutto questo in merito al livello generale del campionato? In fin dei conti, l’Austria Vienna è arrivato terzo nel non eccellente campionato austriaco, a quindici punti da un Salisburgo che anche quest’anno ha fallito l’approdo ai gironi di Champions...

In molti sottolineano analogie tra la doppia sfida del Rosenborg contro l’Austria Vienna allo spareggio della Norvegia contro l’Ungheria per la qualificazione alla fase finale degli Europei. Due momenti verità segnati da un forte ottimismo della vigilia con due avversarie sulla carta non irresistibili che però, alla conta dei fatti, si sono rivelati due autentiche Caporetto. È come se il calcio norvegese, dopo un periodo dorato attorno agli anni novanta in cui la nazionale raccoglieva risultati soddisfacenti e tra i club il Rosenborg faceva la voce grossa in Europa, faticasse a ripartire non solo per limiti strutturali ma anche per una questione di maturità. Nei momenti decisivi tremano le gambe, come succede a un affascinante giovanotto che al primo appuntamento con una ragazza si fa prendere dalla paura e non combina nulla...

E insomma, in un Lerkendal in cui qualcuno già fantasticava in merito ai campioni che vi sarebbero potuti approdare durante la fase a gironi (non era sfuggito ai più che il signor Ibrahimovic quest’anno è iscritto col suo Manchester United proprio all’Europa League, e vedere giocare Ibra sul campo di Trondheim contro il Rosenborg sarebbe stato bellissimo!), va in scena l’ennesima débâcle del calcio norvegese contemporaneo: si trattava di superare un Austria Vienna che all’andata, in un modo o nell’altro, pur senza strafare, e anzi giocando peggio del Rosenborg, aveva vinto 2-1. Insomma: basta vincere 1-0, basta vincere senza subire gol. Facile? No. Impossibile? Nemmeno.

Eppure il Rosenborg si sgonfia come un soufflé, apatico nel primo tempo non combina nulla, a parte un’occasione interessante per Gytkjær che però in Europa non è implacabile come in campionato e sparacchia sul portiere Robert Almer.

Nella ripresa, è di nuovo il nostro amico Alexander Grünwald a punirci, sì proprio lui, quello che non segnava in Europa dal 2011 ma appena ha visto il Rosenborg ha ritrovato la vena, e dopo averci castigato a Vienna trova la via del gol anche a Trondheim. Oddio, non che il suo compito sia stato reso impossibile dalla difesa norvegese, tutt’altro: su una punizione dalla sinistra, infatti, lo schieramento del Rosenborg fa sanguinare gli occhi a qualsiasi allenatore che stia guardando la partita, i difensori bianconeri sono schierati quasi a coppie, un po’ come se si stessero marcando a vicenda, e lasciano liberi un paio di avversari nel bel mezzo di alcune voragini difensive. Per Grünwald saltare e insaccare di testa è un gioco da ragazzi.

D’improvviso, il Rosenborg si sente l’argento vivo addosso e, a contrario di altre volte in cui a un gol subito seguivano minuti di panico e impotenza, si butta in avanti. La sorte ci dà una mano, nel vero senso della parola: su una palla vagante in area, appena un minuto dopo il gol austriaco, un difensore dell’Austria Vienna tocca la palla con un braccio dopo un rimpallo. Non sono molti gli arbitri che in questo caso fischiano rigore per fallo di mano, ma tra quelli che lo fischiano c’è per l’inglese Martin Atkinson che, oltre a essere un direttore di gara piuttosto affermato, è per l’appunto l’arbitro designato per questa sfida. Sul dischetto va ancora Gytkjær, che ha le polveri bagnate ma non al punto di sbagliare un penalty: è 1-1. La situazione non è comunque rosea: manca mezz’ora alla fine, al Rosenborg servono altri due gol (uno solo non basterebbe e qualificherebbe comunque gli austriaci).

E poi? Poi l’Austria Vienna fa gol su calcio d’angolo. Ma non su un calcio d’angolo suo, ma su calcio d’angolo del Rosenborg. La palla gettata in mezzo dal corner viene conquistata dai difensori ospiti che poi partono, un po’ come per il 2-0 dell’andata ma stavolta da ancora più lontano, per la solita duecento metri piani, in un amen sono dall’altra parte del campo, dove Olarenwaju Kayode non fa grande fatica a chiudere i conti. Addio.

Passo e chiudo. L’Europa quest’anno, non solo la Champions ma anche l’Europa League, è roba di altri. Noi dalla Norvegia ce la vediamo in tv. Del resto, come ammette anche lo stesso Ingebrigtsen, giocando così non ci combineremmo comunque granché.


Europa League
Playoff
Ritorno, 25 agosto 2016

Trondheim, Lerkendal Stadion, ore 19
Rosenborg-Austria Vienna (Aut) 1-2 (0-0) [and. 1-2, tot. 2-4]
58° Alexander Grünwald (A) [0-1], 59° su rig. Christian Gytkjær (R) [1-1], 69° Olarenwaju Kayode (A) [2-1].

2 commenti:

  1. Arrabbiato e deluso per l'ennessima prova orribile del Rosenborg e sto giro in casa!
    Troppe amnesie difensive per una squadra che si gioca un posto in Europa, si proprio quella Europa che avrebbe dato un senso alla stagione del Rosenborg (visto che ormai il campionato è chiuso)...
    Non voglio dare colpe a qualcuno in particolare, la squadra ha giocato in modo pessimo, ma in signor Ingebrigtsen avrebbe, nel corso della stagione, potuto rivedere qualche movimento difensivo perchè qua la difesa va a spasso dall'inizio del campionato; poi si può anche dire che non si meritava di passare il turno, però non venitemi a dire che l'Austria Vienna meritasse o che cmq sia meglio...
    Il mio parere è che la squadra, oltre a non avere una difesa decente, abbia perso qualche giocatore importante come Soderlund (sostituito da cmq un ottimo Gytkjaer), Mikkelsen ma soprattutto Selnaes a centrocampo.
    Per quanto riguarda il campionato norvegese purtroppo è di basso livello e i giocatori di maggior talento vanno via troppo presto a cercar gloria in campionati maggiori...
    Il campionato danese invece è migliore perchè le squadre a mio modo di vedere sono più organizzate, il Copenaghen lo vedo molto bene e spero per loro che facciano una buona Champions.
    Purtroppo salutiamo l'Europa presto ma non la speranza di vedere in futuro risultati migliori che portino la Norvegia in alto.

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    1. Condividiamo la tua delusione: speriamo di fare almeno i gironi il prossim'anno!

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