Nell’estate del 2000 la Norvegia
partecipò alla sua prima e ad oggi unica fase finale dell’Europeo. Eravamo in
Olanda, e partimmo col botto: vittoria per 1-0 con la Spagna, con gol di
Steffen Iversen. Poi venne la sconfitta, sempre per 1-0, con la Jugoslavia (che
si chiamava ancora così nonostante la grande Jugoslavia fosse già smembrata da
qualche anno), ed infine un amareggiante 0-0 con la Slovenia che costò
l’eliminazione: sarebbe bastato un piccolo gol e i quarti sarebbero stati
nostri. Pazienza, oggi non è il tempo dei rimpianti: oggi sfogliare i ricordi
del passato non significa rattristarsi per le occasioni perdute ma caricarsi
per sfruttare le occasioni che si presentano adesso. A distanza di quindici anni
da quella storica, la Norvegia – complice l’allargamento della fase finale
degli Europei a 24 squadre invece che a 16 – ha l’occasione di tornare
finalmente a qualificarsi per la fase finale di un Europeo. La Francia è lì,
vicina e lontana, a un passo solo, ma sulla strada la Norvegia ha un ultimo
importante ostacolo: si chiama Ungheria.
È così, dentro o fuori, due sfide
secche: stasera a Oslo, domenica a Budapest, chi fa più gol va all’Europeo,
l’altro esce; in caso di parità di reti segnate alla fine dei 180 minuti,
valgono le regole delle coppe europee, quelle che premiano la squadra che segna
più gol in trasferta; se poi la parità sussisterà, ci penseranno i
supplementari ed eventualmente i rigori a decidere chi meriterà il sospirato
biglietto per Parigi. Una formula affascinante ma spietata: chi vince gioisce,
chi perde è nella polvere, riceverà i complimenti per essere arrivato così
avanti, ma la prossima estate guarderà gli Europei in tv come tutte le altre
nazionali eliminate nei gironi di qualificazione.
Ma cosa possiamo aspettarci da questa
doppia sfida? Come abbiamo già detto ai tempi del sorteggio, la Norvegia ha
pescato sicuramente la testa di serie più debole del lotto. Su questo non c’è
alcun dubbio, anche se questo non vuol certo dire che la sfida con i magiari
sarà facile. Anzi, guai a sottovalutare l’impegno, sarebbe il più grave degli
errori: anche se l’Ungheria è qui perché si è messa alle spalle squadre non
irresistibili come la Finlandia, le Isole Far Oer e la peggiore Grecia di
sempre (quella che ha regalato alle Far Oer sei punti...), è pur sempre una
squadra rispettabile; altrimenti non sarebbe arrivata fin qua, e anzi fino al
gol al 90° della Turchia all’Islanda nell’ultima giornata dei gironi di
qualificazioni era la migliore terza (e quindi ha cullato fino alla fine il
sogno di qualificarsi direttamente in Francia senza passare dai playoff).
Certo, sulla carta la Norvegia pare avere qualcosa in più, e anche i bookmaker
vedono i nostri leggermente favoriti sui magiari.
Pure i precedenti parlano a favore dei
norvegesi. Un’amichevole a Budapest giocata il 14 novembre 2012, praticamente
tre anni fa esatti, è l’ultimo precedente tra le due squadre: finì 2-0 per la
Norvegia. Nelle qualificazioni agli Europei 2008, la Norvegia vinse 4-1 in
trasferta e 4-0 in casa. Nel giugno del ’97, qualificazioni europee, l’1-1 di
Budapest fu l’ultimo pareggio tra le due nazionali. L’ultima affermazione
magiara si perde invece nella notte dei tempi, non all’epoca del grande Puskas
ma nemmeno troppo dopo, ed è il 4-1 con cui i magiari in casa liquidarono la
Norvegia nell’ottobre del 1981, per le qualificazioni ai Mondiali di Spagna ’82
che noi italiani ricordiamo tanto bene. Insomma, l’Ungheria non ci batte da
trentatré anni... ma il passato non conta, ora conta il presente.
L’Ungheria si presenta con la squadra
al completo, a parte lo squalificato Roland Juhász, difensore. Nel roster di
mister Bernd Storck non figurano giocatori che militano in campionati di
particolare rilievo, anche se circa la metà di loro giocano all’estero. Solo
due giocatori nel corso delle qualificazioni hanno segnato più di un gol, e
sono Dániel Böde (che gioca in patria, nel Ferencváros) e Krisztián Németh (che
milita negli Stati Uniti, più precisamente nello Sporting Kansas City).
Quanto a casa Norvegia, Per-Mathias
Høgmo ostenta fiducia: dichiara di aver studiato giorno e notte l’Ungheria, di
conoscerla e aver insegnato ai propri giocatori i mezzi per batterla. A chi
ribatte che per chi gioca in Norvegia il mese di novembre è particolarmente
complesso, perché arriva alla fine della stagione e non all’inizio come in
quasi tutto il resto d’Europa, il ct ricorda che molti dei suoi giocatori
giocano all’estero, e anche quasi tutti quelli che giocano in Norvegia
conoscono la Champions e l’Europa League, e hanno quindi l’esperienza
necessaria per giocarsi una sfida così importante anche al termine di una
stagione comunque stancante. E a chi dice che la Norvegia è messa meglio della
Norvegia nel ranking Uefa, il ct fa spallucce: “I punti dei ranking non contano
proprio niente, in queste partite l’importante è lavorare bene”, dichiara a
uefa.com.
Gli uomini cui Høgmo si affida per
questa sfida capitale sono grossomodo quelli che lo hanno accompagnato nel
cammino di qualificazione. Salta però la testa di Joshua King, una grande
promessa del calcio norvegese che però negli ultimi tempi non sta facendo
vedere quel che tutti si aspettavano da lui, e che il mister ha deciso di
lasciare a casa dal momento che lo considera troppo fuori forma per affrontare
questo impegno così importante. Al suo posto, torna Marcus Pedersen, che ha
chiuso la stagione alla grande nello Strømsgodset.
Insomma, ci siamo. Veniamo da
qualificazioni strane: dopo la sconfitta per 5-1 in Croazia e il clamoroso
pareggio interno con l’Azerbaigian sembrava tutto compromesso; dopo la vittoria
in Bulgaria e con la Croazia in casa abbiamo quasi quasi sperato di passare
direttamente. Alla fine siamo arrivati all’obiettivo minimo prefissato: i
playoff. E ora è venuto il momento di giocarseli. Vietato distrarsi: ci
aspettano forse le due partite più importanti da quindici anni a questa parte!
Convocati Norvegia
Rune Almenning Jarstein (portiere)
- Hertha Berlin
André Hansen (portiere) - Rosenborg
Ørjan Håskjold Nyland (portiere)
- Ingolstadt
Haitam Alesaami - IFK Göteborg
Jo Inge Berget - Malmö
Valon Berisha - Red Bull Salisburgo
Veton Berisha - Greuter Fürth
Omar Elabdellaoui - Olympiacos
Mohamed Elyounoussi - Molde
Vegard Forren - Molde
Pål André Helland - Rosenborg
Markus Henriksen - AZ Alkmaar
Even Hovland - Norimberga
Tom Høgli - Copenaghen
Stefan Johansen - Celtic
Martin Linnes - Molde
Håvard Nordtveit - Borussia
Mönchengladbach
Marcus Pedersen - Strømsgodset
Ole Kristian Selnæs - Rosenborg
Per Ciljan Skjelbred - Hertha Berlino
Stefan Strandberg - Krasnodar
Alexander Toft Søderlund - Rosenborg
Alexander Tettey - Norwich
Martin Ødegaard - Real Madrid
Il cammino della Norvegia nelle
qualificazioni
Norvegia-Italia 0-2
Malta-Norvegia 0-3
Norvegia-Bulgaria 2-1
Azerbaigian-Norvegia 0-2
Croazia-Norvegia 5-1
Norvegia-Azerbaigian 0-0
Bulgaria-Norvegia 0-1
Norvegia-Croazia 2-0
Norvegia-Malta 2-0
Italia-Norvegia 2-1
Il cammino dell’Ungheria nelle
qualificazioni
Ungheria-Irlanda del Nord 1-2
Romania-Ungheria 1-1
Isole Far Oer-Ungheria 0-1
Ungheria-Finlandia 1-0
Ungheria-Grecia 0-0
Finlandia-Ungheria 0-1
Ungheria-Romania 0-0
Irlanda del Nord-Ungheria 1-1
Ungheria-Isole Far Oer 2-1
Grecia-Ungheria 4-3
Oslo,
Ullevaal Stadion, 12 novembre 2015, ore 20:45
Norvegia
- Ungheria
Playoff
Europei, andata
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