giovedì 12 novembre 2015

Qui si fa la storia o si muore: stasera andata di Norvegia-Ungheria, sfida per l’Europeo



Nell’estate del 2000 la Norvegia partecipò alla sua prima e ad oggi unica fase finale dell’Europeo. Eravamo in Olanda, e partimmo col botto: vittoria per 1-0 con la Spagna, con gol di Steffen Iversen. Poi venne la sconfitta, sempre per 1-0, con la Jugoslavia (che si chiamava ancora così nonostante la grande Jugoslavia fosse già smembrata da qualche anno), ed infine un amareggiante 0-0 con la Slovenia che costò l’eliminazione: sarebbe bastato un piccolo gol e i quarti sarebbero stati nostri. Pazienza, oggi non è il tempo dei rimpianti: oggi sfogliare i ricordi del passato non significa rattristarsi per le occasioni perdute ma caricarsi per sfruttare le occasioni che si presentano adesso. A distanza di quindici anni da quella storica, la Norvegia – complice l’allargamento della fase finale degli Europei a 24 squadre invece che a 16 – ha l’occasione di tornare finalmente a qualificarsi per la fase finale di un Europeo. La Francia è lì, vicina e lontana, a un passo solo, ma sulla strada la Norvegia ha un ultimo importante ostacolo: si chiama Ungheria.

Per-Mathias Høgmo, ct della Norvegia, nonostante l’importanza della sfida contro l’Ungheria, è sereno: ha fiducia che i suoi ragazzi possano ben cavarsela contro i magiari (foto NTB Scanpix da fotball.no) 



È così, dentro o fuori, due sfide secche: stasera a Oslo, domenica a Budapest, chi fa più gol va all’Europeo, l’altro esce; in caso di parità di reti segnate alla fine dei 180 minuti, valgono le regole delle coppe europee, quelle che premiano la squadra che segna più gol in trasferta; se poi la parità sussisterà, ci penseranno i supplementari ed eventualmente i rigori a decidere chi meriterà il sospirato biglietto per Parigi. Una formula affascinante ma spietata: chi vince gioisce, chi perde è nella polvere, riceverà i complimenti per essere arrivato così avanti, ma la prossima estate guarderà gli Europei in tv come tutte le altre nazionali eliminate nei gironi di qualificazione.

Ma cosa possiamo aspettarci da questa doppia sfida? Come abbiamo già detto ai tempi del sorteggio, la Norvegia ha pescato sicuramente la testa di serie più debole del lotto. Su questo non c’è alcun dubbio, anche se questo non vuol certo dire che la sfida con i magiari sarà facile. Anzi, guai a sottovalutare l’impegno, sarebbe il più grave degli errori: anche se l’Ungheria è qui perché si è messa alle spalle squadre non irresistibili come la Finlandia, le Isole Far Oer e la peggiore Grecia di sempre (quella che ha regalato alle Far Oer sei punti...), è pur sempre una squadra rispettabile; altrimenti non sarebbe arrivata fin qua, e anzi fino al gol al 90° della Turchia all’Islanda nell’ultima giornata dei gironi di qualificazioni era la migliore terza (e quindi ha cullato fino alla fine il sogno di qualificarsi direttamente in Francia senza passare dai playoff). Certo, sulla carta la Norvegia pare avere qualcosa in più, e anche i bookmaker vedono i nostri leggermente favoriti sui magiari.

Pure i precedenti parlano a favore dei norvegesi. Un’amichevole a Budapest giocata il 14 novembre 2012, praticamente tre anni fa esatti, è l’ultimo precedente tra le due squadre: finì 2-0 per la Norvegia. Nelle qualificazioni agli Europei 2008, la Norvegia vinse 4-1 in trasferta e 4-0 in casa. Nel giugno del ’97, qualificazioni europee, l’1-1 di Budapest fu l’ultimo pareggio tra le due nazionali. L’ultima affermazione magiara si perde invece nella notte dei tempi, non all’epoca del grande Puskas ma nemmeno troppo dopo, ed è il 4-1 con cui i magiari in casa liquidarono la Norvegia nell’ottobre del 1981, per le qualificazioni ai Mondiali di Spagna ’82 che noi italiani ricordiamo tanto bene. Insomma, l’Ungheria non ci batte da trentatré anni... ma il passato non conta, ora conta il presente.

L’Ungheria si presenta con la squadra al completo, a parte lo squalificato Roland Juhász, difensore. Nel roster di mister Bernd Storck non figurano giocatori che militano in campionati di particolare rilievo, anche se circa la metà di loro giocano all’estero. Solo due giocatori nel corso delle qualificazioni hanno segnato più di un gol, e sono Dániel Böde (che gioca in patria, nel Ferencváros) e Krisztián Németh (che milita negli Stati Uniti, più precisamente nello Sporting Kansas City).

Quanto a casa Norvegia, Per-Mathias Høgmo ostenta fiducia: dichiara di aver studiato giorno e notte l’Ungheria, di conoscerla e aver insegnato ai propri giocatori i mezzi per batterla. A chi ribatte che per chi gioca in Norvegia il mese di novembre è particolarmente complesso, perché arriva alla fine della stagione e non all’inizio come in quasi tutto il resto d’Europa, il ct ricorda che molti dei suoi giocatori giocano all’estero, e anche quasi tutti quelli che giocano in Norvegia conoscono la Champions e l’Europa League, e hanno quindi l’esperienza necessaria per giocarsi una sfida così importante anche al termine di una stagione comunque stancante. E a chi dice che la Norvegia è messa meglio della Norvegia nel ranking Uefa, il ct fa spallucce: “I punti dei ranking non contano proprio niente, in queste partite l’importante è lavorare bene”, dichiara a uefa.com.

Gli uomini cui Høgmo si affida per questa sfida capitale sono grossomodo quelli che lo hanno accompagnato nel cammino di qualificazione. Salta però la testa di Joshua King, una grande promessa del calcio norvegese che però negli ultimi tempi non sta facendo vedere quel che tutti si aspettavano da lui, e che il mister ha deciso di lasciare a casa dal momento che lo considera troppo fuori forma per affrontare questo impegno così importante. Al suo posto, torna Marcus Pedersen, che ha chiuso la stagione alla grande nello Strømsgodset.

Insomma, ci siamo. Veniamo da qualificazioni strane: dopo la sconfitta per 5-1 in Croazia e il clamoroso pareggio interno con l’Azerbaigian sembrava tutto compromesso; dopo la vittoria in Bulgaria e con la Croazia in casa abbiamo quasi quasi sperato di passare direttamente. Alla fine siamo arrivati all’obiettivo minimo prefissato: i playoff. E ora è venuto il momento di giocarseli. Vietato distrarsi: ci aspettano forse le due partite più importanti da quindici anni a questa parte!

Convocati Norvegia
Rune Almenning Jarstein (portiere) -  Hertha Berlin
André Hansen (portiere) -  Rosenborg
Ørjan Håskjold Nyland (portiere) -  Ingolstadt
Haitam Alesaami - IFK Göteborg
Jo Inge Berget -  Malmö
Valon Berisha - Red Bull Salisburgo
Veton Berisha -  Greuter Fürth
Omar Elabdellaoui - Olympiacos
Mohamed Elyounoussi - Molde
Vegard Forren -  Molde
Pål André Helland -  Rosenborg
Markus Henriksen -  AZ Alkmaar
Even Hovland - Norimberga
Tom Høgli -  Copenaghen
Stefan Johansen -  Celtic
Martin Linnes -  Molde
Håvard Nordtveit - Borussia Mönchengladbach
Marcus Pedersen -  Strømsgodset
Ole Kristian Selnæs -  Rosenborg
Per Ciljan Skjelbred -  Hertha Berlino
Stefan Strandberg - Krasnodar
Alexander Toft Søderlund -  Rosenborg
Alexander Tettey -  Norwich
Martin Ødegaard -  Real Madrid

Il cammino della Norvegia nelle qualificazioni
Norvegia-Italia 0-2
Malta-Norvegia 0-3
Norvegia-Bulgaria 2-1
Azerbaigian-Norvegia 0-2
Croazia-Norvegia 5-1
Norvegia-Azerbaigian 0-0
Bulgaria-Norvegia 0-1
Norvegia-Croazia 2-0
Norvegia-Malta 2-0
Italia-Norvegia 2-1

Il cammino dell’Ungheria nelle qualificazioni
Ungheria-Irlanda del Nord 1-2
Romania-Ungheria 1-1
Isole Far Oer-Ungheria 0-1
Ungheria-Finlandia 1-0
Ungheria-Grecia 0-0
Finlandia-Ungheria 0-1
Ungheria-Romania 0-0
Irlanda del Nord-Ungheria 1-1
Ungheria-Isole Far Oer 2-1
Grecia-Ungheria 4-3

Oslo, Ullevaal Stadion, 12 novembre 2015, ore 20:45
Norvegia - Ungheria
Playoff Europei, andata

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