Ok, Tamás Priskin un gol così in vita
sua non lo segnerà mai più; ok, anche stavolta abbiamo preso un palo; ok, ci
s’è messo di mezzo pure uno sfortunato autogol, che in questi sciagurati
playoff ancora mancava. Dopo la frustrante gara di andata, basta però tutto
questo a giustificare il clamoroso fiasco con cui la Norvegia, una volta tanto
che era favorita, va a schiantarsi nel doppio scontro contro una derelitta
Ungheria contro cui perde complessivamente 3-1 regalando ai magiari una
partecipazione alla fase finale degli Europei che mancava dal 1972?
Assolutamente no: la Norvegia, semplicemente, non ha in nessun modo meritato la
qualificazione agli Europei.
Per Ciljan Skjelbred deluso mentre gli ungheresi esultano (foto Digitalspost da aftenposten.no) |
La sconfitta dell’andata, nonostante
il pessimo risultato finale, aveva evidenziato che la Norvegia tutto sommato
contro questa Ungheria che grande roba non è poteva giocare, tanto che per il
ritorno la fiducia era comunque abbastanza alta. A Budapest però è andata molto
peggio che a Oslo, con una squadra imbrigliata soprattutto a livello di testa
che mai ha dimostrato disinvoltura, mai è riuscita a sprigionare forza, come se
tutti i nostri giocassero con un fantasma sulle spalle. Come all’andata, anzi
ancora di più, i ragazzi di Per-Mathias Høgmo si sono superati nel possesso
palla, che a Budapest è stato addirittura del 61%, ma è stato un possesso palla
senza idee, sterile: sembrava di vedere una mosca che sbatte contro il vetro di
una finestra chiusa, cerca di uscire ma non riesce a passare. Come a Oslo,
partenza buona dei nordici e gol a sorpresa degli ungheresi, che al 16° passano
con Priskin: stavolta Ørjan Nyland è del tutto incolpevole, perché il magiaro
s’è inventato un tiro meraviglioso che non avrebbe parato nessuno, ma lo spazio
per il tiro gli è stato concesso da una retroguardia norvegese che ha difeso,
nella circostanza ma un po’ in tutta la partita, con ritmo da moviola.
Ecco la cosa che più amareggia: la
Norvegia in queste due sfide ha mostrato difetti che, anche se sappiamo tutti
molto bene che non è una grande squadra, durante le qualificazioni non aveva
mostrato. O almeno non sempre: magari quando ha pareggiato con l’Azerbaigian
sì, ma quando ha vinto con la Croazia no. Ci saremmo aspettati una versione
migliore della nostra nazionale in occasione di una gara così importante. I
media norvegesi tuonano contro la squadra e puntano il dito addosso a Høgmo, “reo”
di aver schierato una formazione a sorpresa (la coppia d’attacco Martin
Ødegaard-Markus Henriksen schierata nel primo tempo ha di fatto privato la
squadra di una punta di peso, mentre il mancato impiego in tutti i novanta
minuti di Alexander Søderlund, reduce sì da una gara d’andata sottotono ma
anche da una stagione da protagonista assoluto, ha causato perplessità negli
osservatori) e di aver fallito nella gara più importante. In realtà, pare però
essere mancata anche una sorta di predisposizione mentale dei giocatori a fare
bene in una sfida così decisiva, come se per molti di loro fosse più facile
giocare bene con l’Italia – contro cui perdere ci può stare – che non con l’Ungheria
– contro cui perdere è grave. Dispiace aver assistito a prestazioni tanto
scialbe di giocatori che sappiamo quanto invece possano essere più bravi,
quanto sappiano incidere quando giocano al meglio.
Ancora una volta tanto fumo e poco
arrosto: nel finale Markus Henriksen sigla l’autogol che chiude la gara, e poco
dopo si rifà almeno in parte siglando l’inutile gol della bandiera, quando gli
avversari ormai stavano già pensando al check-in per volare in Francia. È dal
2000 che non giochiamo la fase finale di un Europeo, dovremo aspettare ancora
un po’: in Francia va l’Ungheria.
Budapest
(Ungheria), Groupama Aréna, 15 novembre 2015, ore 20:45
Ungheria
– Norvegia 2-1 (1-0) [and. 1-0, tot 3-1]
Playoff
Europei, ritorno
Reti: 14° Tamás
Priskin (U) [1-0]; 83° aut. e 87° Markus Henriksen (N) [2-0 e 2-1]
Norvegia: Ørjan Nyland
(Ingolstadt), Omar Elabdellaoui (Olympiacos), Even Hovland (Norimberga), Vegard
Forren (Molde), Haitam Alesaami (IFK Göteborg), Per Ciljan Skjelbred (Hertha
Berlino) [80° Jo Inge Berget (Malmö)], Alexander Tettey (Norwich), Stefan
Johansen (Celtic), Mohamed Elyounoussi (Molde) [46° Marcus Pedersen (Strømsgodset)],
Martin Ødegaard (Real Madrid) [46° Pål André Helland (Rosenborg)], Markus
Henriksen (AZ Alkmaar),. All.: Per-Mathias Høgmo.
Arbitro: Carlos
Velasco Carballo (Spagna)
Ammoniti: Ádám Nagy, Dániel
Böde (U); Stefan Johansen, Vegard Forren (N)
Eliminazione davvero molto sorprendente...avrei detto prima delle sfide che la Norvegia era abbastanza favorita e invece si è fatta eliminare con 2 sconfitte su 2. Risultato davvero clamoroso...non so forse è stato sottovalutato l'avversario o erano troppo sicuri di essere più forti...errore gravissimo che è stato pagato a caro prezzo!
RispondiEliminaPs, la finale dei playoff per l'ultimo posto in massima serie è tra lo Start e il Jerv che ha vinto entrambe le 2 gare in trasferta. Squadre separate davvero pochissimo geograficamente...IO nonostante tutto spero si salvi lo Start che preferisco di molto rispetto al piccolo club cadetto.
PS, ovviamente mi unisco alle condoglianze per il popolo francese...tragedia enorme, che ci tocca tutti noi da vicini, perchè tocca le basi dell'umanità!