La terza
giornata di Qualificazioni Mondiali 2018, se consultiamo i risultati, si
è svolta in maniera lineare e piuttosto prevedibile, se non fosse che a Oslo,
per 75 minuti, è andato in scena qualcosa di praticamente storico.
A destare stupore non è tanto il risultato del match tra Norvegia e San
Marino, finito 4-1
come un po’ tutti dalle parti di Karl
Johans Gate si sarebbero aspettati, quanto il modo in cui questo è
maturato, al termine di una partita che per quasi tutta la prima metà del
secondo tempo ha visto Norvegia e San Marino restare in parità sull’1-1.
Un’espressione eloquente del ct Per-Mathias Høgmo, spazientito con i suoi durante l’opaca prestazione della Norvegia contro San Marino: in una lettera aperta pubblicata sui giornali norvegesi, un gruppo di tifosi della nazionale ha chiesto alla Federcalcio norvegese di defenestrare il commissario tecnico, nel quale in molti non hanno più fiducia (foto NTB Scanpix da www.aftenposten.no) |
Il ct Per-Mathias Høgmo, come se prevedesse che
quest’impegno europeo arrivato in un periodo di crisi per il calcio norvegese
avrebbe creato più problemi di quanto non dicessero i pronostici blindati della
vigilia, decide di schierare un 4-4-2 mascherato, e facilmente
trasformabile in un 4-3-3 grazie alla promozione sulla fascia sinistra
di Jo Inge Berget, premiato con una maglia da titolare dopo la buona
prova contro l’Azerbaigian. Dall’altra parte, per sfidare i rossi e il
freddo della notte scandinava (il fischio d’inizio è stato alle 20:45, orario
in cui a queste latitudini in autunno
non si gioca mai volentieri), Pierangelo
Manzaroli, coach di San Marino, opta per un copertissimo 5-3-2,
con le due punte Tommaso Zafferani-Mattia Stefanelli pronti a colpire in
ripartenza.
La partita
inizia secondo copione, con la Norvegia che spinge a fondo per trovare
il gol, che arriva dopo 12 minuti sugli sviluppi di calcio d’angolo: sul
secondo cross di Ole Kristian Selnæs,
Davide Simoncini è
sfortunato e devia il pallone nella sua porta, a trafiggere il portiere nonché
suo fratello gemello Aldo Simoncini (sono entrambi ragionieri, per la cronaca).
È subito 1-0. La Norvegia suppone forse di aver ormai fatto il suo
lavoro, e pian piano finisce con lo spegnersi per il resto del primo tempo. Ma
calare il ritmo e cedere campo nel calcio non è mai una buona idea, nemmeno
contro San Marino, che è sì una squadra amatoriale ma è pur sempre onesta e
volenterosa, e, se può pungere, lo fa. E così a inizio ripresa arriva il colpo
di scena: al 54° San Marino approfitta
di un pasticcio difensivo norvegese, allorché una brutta uscita di Stefan Strandberg, che travolge Joshua King, permette così a Zafferani di arrivare in area,
dribblare lo stesso Strandberg, vincere il contrasto con King e
servire fortunosamente il compagno di reparto Stefanelli, che
freddamente fa 1-1. Sempre per la cronaca, San Marino non segnava in trasferta
nelle qualificazioni mondiali dal 25 aprile 2001: accadde a Riga, quando San
Marino strappò uno storico 1-1 in casa della Lettonia. Sono passati quindici
anni. L’Ullevaal Stadion è
ghiacciato, i telecronisti norvegesi rimangono pietrificati (e la loro reazione
sta conquistando il web...), mentre i bravi sanmarinesi si galvanizzano e
iniziano a credere nel miracolo.
Miracolo che
non arriva, anche se per ben ventitré minuti, i ventitré minuti forse più
difficili nella storia del calcio norvegese, il risultato non si schioda dall’1-1.
Al 77° l’incubo svanisce: il subentrato Diomandé, servito al limite dell’area,
castiga Aldo Simoncini con un destro a giro. A questo punto i giochi si
chiudono, San Marino perde fiducia, la Norvegia si libera della tensione,
cosicché prima Martin Samuelsen, interessante classe ‘97 del Blackburn,
e poi King, fanno 4-1.
La paura è
passata, ma è l’ennesima dimostrazione non solo di come nel calcio di oggi non
si può regalare niente proprio a nessuno, ma anche che negli ultimi tempi ci vuole davvero poco, troppo poco, per mettere in
difficoltà la nazionale norvegese, in crisi sia di risultati che di fiducia
nei propri mezzi nonostante una rosa sulla carta competitiva, ricca di
giocatori impegnati in importanti campionati europei, e un allenatore tutt’altro
che sprovveduto come Høgmo – anche se da più parti in Norvegia si inizia a
chiedere la sua testa. Ma, se non altro, i tre punti, pur non scacciando
affatto una crisi che andrà superata solo riuscendo ad avere la meglio su
nazionali più organizzate di quella sanmarinese, sono fondamentali e,
sfruttando sia il pareggio tra Repubblica Ceca e Azerbaigian che
la sconfitta dell’Irlanda del Nord in Germania, la Norvegia si riporta vicina alla terza posizione e potrà
provare a novembre, nello scontro con una Repubblica Ceca ultimamente un po’
appannata, a recuperare ancora punti e posizioni in classifica.
Qualificazioni Mondiali Russia 2018
Girone C
3° giornata, 11 ottobre 2016
Oslo, Ullevaal Stadion, ore 20:45
Norvegia-San Marino 4-1 (1-0)
Reti: 11° aut. Davide
Simoncini (S) [1-0]; 54° Mattia Stefanelli (S) [1-1], 77° Adama Diomande (N) [2-1],
82° Martin Samuelsen (N) [3-1], 83° Joshua King (N) [4-1]-
Norvegia: Rune Jarstein,
Jonas Svensson, Even Hovland, Stefan Strandberg, Haitam Aleesami, Per Ciljan
Skjelbred, Ole Kristian Selnæs, Alexander Tettey (67° Martin Samuelsen), Jo
Inge Berget (74° Alexander Sørloth), Markus Henriksen (46° Adama Diomande),
Joshua King. All.: Per-Mathias Høgmo.
Arbitro: Benoît Bastien
(Fra)
Nello stesso girone
Germania-Irlanda del Nord 2-0
Repubblica Ceca-Azerbaigian 0-0
Classifica
Germania 9
Azerbaigian 7
Irlanda del Nord 4
Norvegia 3
Rep.Ceca 2
San Marino 0
Non capisco come mai questa nazionale faccia fatica, la rosa è ottima con giocatori secondo me di livello che possono tranquillamente giocarsela per il secondo posto.
RispondiEliminaContro il San Marino si doveva chiuderla subito e prima contro l'Azerbaijan la vittoria era d'obbligo... Per fortuna che sia la Repubblica Ceca che il Nord Irlanda non sono partiti bene, però sicuramente bisogna fare di meglio.
Bene invece l'under 21 che si è qualificata come seconda ai prossimi europei, complimenti! Da tenere d'occhio qualche giocatore come Zahid del Valerenga...
Sì, di certo le possibiltà per rimediare a questa falsa partenza ci sono, però come dici tu bisogna fare assolutamente di più. La sconfitta in Azerbaigian potrebbe costare molto cara...!
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