In Coppa di
Norvegia, il guaio di giocarsi una sfida decisiva per la stagione da
strafavoriti contro una squadra di categoria inferiore è che se vinci hai fatto
il tuo, mentre se perdi è un disastro. Per informazioni, rivolgersi allo Strømsgodset,
battuto in casa dal Kongsvinger (OBOS-ligaen, cioè “serie B”) ed eliminato tra
i mugugni dei tifosi dalla Coppa a un passo dalla finale.
Che festa per il Kongsvinger! (Foto da www.kil.no) |
La sfida del
Marienlyst Stadion ha fin da subito evidenziato che né il fattore campo
favorevole né la categoria di differenza hanno in qualche modo agevolato il
Godset che, contrariamente ai pronostici della vigilia che volevano il team di Tor
Ole Skullerud (da poco subentrato sulla panchina al posto di Bjørn Petter
Ingebretsen, che ha lasciato l’incarico per motivi di salute) in grado di
dominare la partita, si è trovato di fronte un avversario che se l’è giocata
totalmente alla pari. In certe sfide, la differenza di valore viene meno,
soffocata dalle ambizioni solleticate dall’alta posta in palio. Senza nulla da
perdere, sul campo di una squadra di Tippeligaen, in semifinale di Coppa, il
Kongsvinger ha infatti giocato in modo schietto e coraggioso, senza farsi
prendere dalla paura, ma anzi caricandosi. Dopo il primo tempo finito 0-0, gli
ospiti nella ripresa si fanno ancora più avanti, e al 55° con lo splendido
passaggio in verticale di Harald Holter indovinano il varco giusto che trova
impreparata la difesa del Godset e consentono a Fredrik Pålerud, un difensore
classe ’94 “canterano” della società, di trafiggere la porta del trentaseienne Espen
Bugge Pettersen. La tifoseria ospite, assiepata proprio dietro la porta del
veterano del Godset, esplode di gioia, e lo stesso Pålerud, quasi commosso,
corre ad abbracciare la madre e la fidanzata, in prima fila sugli spalti (in
Norvegia non ci sono quasi mai le recinzioni tra il campo e la tifoseria).
Il Godset non
ci sta, e prova a riprendersi: al 64° un’azione insistita di sfondamento di Kristoffer
Tokstad, che dopo un primo tiro raccoglie nuovamente il pallone respinto dalla
difesa e lo calcia con ancora più forza, consente ai padroni di casa di
pareggiare i conti.
È la fine della
favola del Kongsvinger? Tutt’altro: i padroni di casa non affondano il colpo,
gli ospiti sembrano averci preso gusto con l’idea di andare in finale e tornano
ad aumentare i giri. La loro audacia è premiata dalla sorte, che come si sa per
gli audaci ha un debole: al 73° una punizione dalla tre quarti arriva dolce in
area sui piedi del diciannovenne Adrian Ovlien, che ha l’occasione per segnare
da posizione comoda, ma la cicca tremendamente. Questa svirgolata si trasforma
però in un involontario assist che incontra i piedi di Ørjan Røyrane, spintosi
fino all’area piccola in mezzo ai difensori avversari in caccia di gloria:
quasi senza accorgersene, il tocco di Røyrane è quello decisivo, quello che fa
entrare la palla in porta e capitolare lo Strømsgodset. Che tempo per
recuperare ne avrebbe, ma forze mentali per farlo, ormai, non più.
E così il
Godset chiude qua la sua corsa alla Coppa di Norvegia, mentre il Kongsvinger –
che si è qualificato anche per i playoff di OBOS-ligaen e che quindi avrà un
finale di stagione piuttosto movimentato – approda per la prima volta nella sua
storia alla finale di Oslo.
Finale di Oslo
in cui non mancherà il grande protagonista di questo 2016 di calcio norvegese,
il Rosenborg, che da grande squadra evade la pratica-semifinale senza sporcarsi
nemmeno troppo le mani, liquidando l’onesto Bodø/Glimt con un secco 2-0 grazie
alle reti di Fredrik Midtsjø al 22° e Jørgen Skjelvik al 90°.
Coppa di Norvegia, semifinali
26/10: Rosenborg
- Bodø/Glimt 2-0 (1-0)
27/10: Strømsgodset - Kongsvinger 1-2 (0-0)
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