Spettacolo ed emozioni negli ottavi di
finale della Coppa di Norvegia, in cui le sorprese sono state poche ma non è
comunque mancato l’equilibrio. Una cosa infatti va detta subito: onore ai
vinti. Anche nelle partite in cui il livello tra le due squadre in campo è
stato particolarmente distante, e cioè in cui team di Tippeligaen ospitavano
compagini di Second Division (cioè la “serie C” norvegese), le formazioni più
deboli, pur uscendo sconfitte dalla contesa, hanno venduto cara la pelle,
dimostrando di non essere arrivate per caso fino a questo punto della
competizione. L’unico team che ha sofferto molto il confronto è stato lo Stjørdals-Blink,
uscito sconfitto per 3-0 a Sarpsborg da una partita senza storia, ma non si
tratta poi di un’onta: per una squadra di Second perdere 3-0 sul campo di una
big non è poi così disonorevole, se pensiamo che spesso sfide del genere
finiscono con risultati ben più roboanti.
Aasmund Bjørkan, allenatore del Bodø/Glimt, festeggia con una bella verticale la vittoria ai rigori contro l’Haugesund (foto Kent Even Grundstad dalla pagina Facebook del Bodø) |
Molto molto bene anche il Nest-Sotra,
chiamato anche lui dalla Second a sfidare, oltretutto in trasferta, la
capolista di Tippeligaen, il Rosenborg. Il 3-1 finale non rende giustizia a
questa sfida, in cui i padroni di casa hanno segnato già al 6°, e sembravano
indirizzati verso una facile goleada. Il pareggio ospite però, appena un minuto
dopo, ha gelato il Lerkendal; già al 9° il Rosenborg si è riportato in
vantaggio, ma da lì alla fine la vittoria è stata tutt’altro che messa in
cassaforte, tant’è che il 3-1 finale è arrivato solo al 90°, dopo ottanta
minuti in cui il piccolo Nest-Sotra ha cercato di resistere al ben più forte
avversario – per lo più riuscendoci.
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