Ah, la follia del calcio – soprattutto
quello norvegese... Quella che il Molde era chiamato ad affrontare, in quella
che si è poi rivelata la partita più pazza di questo 2016, non era di certo una
trasferta facile, sul campo di un Haugesund un po’ lunatico ma di certo infido,
con un po’ di carattere balcanico nel motore, con una rosa pensata per non
darla vinta facilmente a nessuno. Quindi era legittimo aspettarsi più di una
difficoltà per i ragazzi di Solskjær. Che invece per tre quarti di partita hanno
letteralmente coventrizzato gli avversari, mettendoli sotto con tre reti (Eirik
Hestad al 21°, Petter Strand al 48° e Fredrik Gulbrandsen al 76°) che a un
quarto d’ora della fine, sullo 0-3 ospite, sembravano aver del tutto chiuso i
conti della gara. Tutto a posto, quindi? Sì, se solo non ci fosse l’imponderabile...
Al 77° Tor Arne Andreassen, un classe ‘83 alla prima presenza stagionale, sigla
quello che per i padroni di casa pare solo il gol della bandiera. E invece non
è finita qui: all’85° il portiere del Molde, l’americano Ethan Horvath, combina
un pasticcio assoluto, tergiversando più del dovuto a rinviare di giustezza un
pallone scaraventato in avanti alla disperata dall’attacco dell’Haugesund, e
finisce con lo stendere il nigeriano Ibrahim Shuaibo – secondo l’arbitro è
espulsione (decisione giusta, e meno male che il Molde non aveva ancora fatto
tutte e tre le sostituzioni) più rigore (decisione dubbia, il fallo, anche se
si conclude nettamente in area, pare iniziare fuori, anche se effettivamente è
una cosa che si vede meglio al replay che non a velocità naturale) – e il ceco
Filip Kiss non sbaglia il penalty. 2-3, e mancano solo cinque minuti alla fine;
ma è sempre Kiss a “baciare” l’Haugesund, con un siluro da fuori area che all’89°
inchioda la rimonta dei padroni di casa su un incredibile 3-3.
|
Haugesund-Molde: all’85°, sull’1-3, viene espulso il portiere del Molde e assegnato un rigore all’Haugesund. Per il Molde è l’inizio della fine... (foto NRK Scanpix/Ness da moldefk.no) |