Scattano domani sera dall’Ullevaal di Oslo,
che torna ad essere la casa della nazionale norvegese almeno per gli impegni
ufficiali, le qualificazioni agli Europei 2016 per la Norvegia. A sfidare i
nostri ci sarà una compagine che conosciamo bene, l’Italia, che per la prima
volta da quando ha aperto questo blog dà vita ad un derby italo-norvegese.
Anche se comprendiamo che alcuni dei nostri lettori tiferanno legittimamente
per gli azzurri, su questo blog tiferemo come sempre, e come sempre con
sportività, la Norvegia. Lo faremo cercando di essere comunque obiettivi.
Quindi diciamo subito una cosa: per quanto si può prevedere, la partita di
domani per la Norvegia si presenta quantomeno proibitiva.
La formazione della Norvegia scesa in campo a Wembley contro l’Inghilterra: l’undici iniziale che sfiderà l’Italia non dovrebbe variare di molto (foto da aftenposten.no) |
È vero che l’Italia è uscita a pezzi dal
mondiale brasiliano, ed è vero che non si può ancora sapere con certezza se la
cura ricostituente targata Antonio Conte porterà i benefici che si auspicano
alla sede della FIGC – anche se va detto che il preludio, cioè la vittoria con
l’Olanda in amichevole, è più che promettente. È altrettanto vero però che pure
la Norvegia arriva da un periodo difficilissimo, con la qualificazione ai
mondiali in Brasile mancata non per poco, ma dopo un girone a dir poco deludente
contro squadre non del tutto irresistibili. Insomma, diciamo che normalmente la
Norvegia è più debole dell’Italia; ora che entrambe le nazionali passano un
momento difficile, questi rapporti di forza non paiono lo stesso essere variati
più di tanto.
Allargando più in generale il discorso all’intero
girone H in cui sono inserite le due nazionali, mentre Azerbaigian e Malta non
dovrebbero rappresentare un grosso ostacolo per nessuno, Bulgaria e soprattutto Croazia
paiono essere in grado di mettere seriamente in difficoltà la Norvegia (ma
forse anche l’Italia). Per i primi due posti, che portano direttamente in
Francia, la Norvegia dovrà vedersela probabilmente con queste tre squadre, e l’impresa
non pare facile. Tuttavia, ricordiamo che le terze vanno ai playoff per gli
spareggi (a parte la migliore terza dei gironi, anche lei ammessa direttamente
alla fase finale): questo obiettivo potrebbe essere alla portata dei ragazzi di
Per-Mathias Høgmo, che potrebbero quindi giovarsi dell’allargamento del numero
delle partecipanti della fase finale dell’Europeo. Attenzione però: “alla
portata” non significa garanzia di qualificazione; significa che ce la possiamo
giocare, facendo attenzione tuttavia a non abbassare mai la guardia: la
Norvegia degli ultimi tempi ha perso pure con squadre non irresistibili, quindi
bisogna tenere sempre gli occhi aperti.
Tornando alla sfida con l’Italia di domani,
dicevamo che il compito è arduo e le possibilità di successo – o anche di
strappare un punto – non sono molte. Qualche speranza però c’è. E nasce
essenzialmente dallo splendido risultato della Norvegia agli Europei Under 21
in Israele la scorsa estate: i giovani calciatori norvegesi – alcuni dei quali
già alle dipendenze di Høgmo – rappresentano una generazione promettente, che
potrebbe fare molto per la causa del paese del nord. Nei venticinque convocati
norvegesi per questa sfida, dodici sono nati nel 1990 e negli anni successivi:
quasi la metà. Giocare in Under 21 o in nazionale A non è la stessa cosa,
specialmente per quanto riguarda il livello degli avversari, ma una cosa ad
Oslo è certa: qua si punta molto sulla linea verde, anche perché la vecchia
guardia ha deluso molte delle aspettative.
Ed il fatto che il livello della Tippeligaen,
che pur noi seguiamo con affetto e passione già da un po’, non sia
irresistibile può essere un problema. Insomma. Guardiamo la formazione scesa in
campo ad inizio partita (non consideriamo la girandola di cambi del secondo
tempo) la scorsa settimana a Wembley nell’amichevole persa per 0-1 contro l’Inghilterra:
Ørjan Nyland (Molde), Omar Elabdellaoui (Olympiacos), Håvard Nordtveit
(Borussia Mönchengladbach), Vegard Forren (Molde), Martin Linnes (Molde), Mats
Møller Dæhli (Cardiffi), Ruben Yttergård Jenssen (Kaiserslautern), Stefan
Johansen (Celtic), Per Ciljan Skjelbred (Hertha Berlino), Tarik Elyounoussi
(Hoffenhiem), Joshua King (Blackburn). Insomma, ad eccezione di tre che giocano
nel Molde (che è comunque la squadra capolista del campionato norvegese, e
probabilmente anche la squadra più affidabile della Norvegia), gli altri
vengono dal resto d’Europa, e spesso non da campionati secondari (come Germania
ed Inghilterra). È vero che manca un campione di spessore assoluto (ma se
Joshua King, classe ’92, cresce quanto promette può diventare un fattore che fa
la differenza), ma l’impianto complessivo della squadra è piuttosto solido, in
grado non diciamo di portare a casa facili successi ma almeno di combattere in
modo onorevole.
Quanto alla formazione che scenderà in campo
domani, non si prevedono grandi cambiamenti rispetto a quella presentata a
Wembley, in un’amichevole che i media considerano un vero e proprio “collaudo”
in vista delle sfide più importanti. Martin Linnes, infortunatosi proprio con l’Inghilterra,
dovrebbe lasciare il posto a Per Egil Flo, suo compagno anche nel Molde. A
centrocampo, Ruben Yttergård Jenssen potrebbe essere rimpiazzato da Alexander
Tettey (Norwich). Per il resto, l’undici iniziale dovrebbe essere invariato, o
cambiare di poco, rispetto a quello riportato qua sopra, almeno secondo le
indiscrezioni dei media norvegesi. Poi non resta che godersi lo spettacolo.
Qualificazioni Europei 2016
Gruppo H, 1° giornata
9 settembre 2014
Oslo, Ullevaal Stadion, ore 20:45
Norvegia - Italia
Altre partite del girone
Azerbaigian - Bulgaria
Croazia - Malta
Mi é piaciuto come ha descritto l'Italia l'Aftenposten: probabilmente sapevano già di perdere, hanno simulato una partita in cui ci battono 6 a 0
RispondiEliminagoo.gl/caFBct
Anche se perdono a calcio, se la passano molto meglio loro...!
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