In Europa, si sa, le partite durano
180 minuti, una formula che in Norvegia non si usa mai, nemmeno in Coppa. Anche
la settimana scorsa abbiamo visto come una buona prestazione all’andata, quando
non viene replicata al ritorno, è totalmente inutile – chiedere informazioni a
tal proposito al Brann, sbattuto fuori dal parvenu Ruzomberok (che comunque
ieri non ha sfigurato con l’Everton) dopo aver vinto l’andata in Slovacchia.
Ecco perché non possiamo libare i calici dopo l’andata del terzo turno
preliminare delle Coppe Europee in cui le norvegesi non hanno sfigurato:
sarebbe prematuro, eccessivo, sconsiderato – non dimentichiamoci del ritorno,
tutto da giocare. Resta però la soddisfazione di constatare come Rosenborg e
Odd, al cospetto di due squadre sulla carta, e probabilmente anche sul campo,
decisamente più forti, abbiano tenuto botta: entrambe, pur non avendo vinto, si
sono tenute possibilità di qualificazione per il ritorno in casa.
Un’immagine di Rosenborg-Celtic (foto da www.rbk.no) |