“Avremmo meritato di vincere”. A fine
gara, lo dicono quasi tutti della delegazione norvegese, come in un coro, a mo’
di mantra: “Avremmo meritato di vincere”. Quando nemmeno giocando bene si porta
a casa la vittoria, non sempre è un segnale positivo: può significare
incapacità di concretizzare le occasioni costruite. Non un bell’affare quando
si gioca a pallone. Ma stavolta a casa Norvegia, nonostante contro la
Repubblica Ceca non sia arrivato che un pari, il bicchiere è mezzo pieno: dopo
un periodo in cui la squadra faticava a creare occasioni, essere tornati a fare
un gioco di questo nome conforta gli spiriti e addolcisce le amarezze; alla
cinica concretizzazione vedremo di mettere mano in seguito. Per ora i 12179
dell’Ullevaal si accontentano dei segnali positivi: pare di intuire che la cura
Lars Lagerbäck inizi a dare qualche frutto.
Tarik Elyounoussi in azione contro la Repubblica Ceca (foto NTB Scanpix da fotball.no) |
Se son rose fioriranno, diceva
qualcuno. Può darsi. Per ora, a dire il vero, i motivi per rallegrarsi si
limitano a quelli sopra citati. Contro una Repubblica Ceca dignitosa ma non
imprescindibile – altra nazionale che potrebbe guardarsi i mondiali in Russia
dal divano, e comunque lontana parente di quella di Nedved e compagni – il primo
gol è stato degli avversari, a gelare una fiduciosa Oslo a fine primo tempo,
allorché un’incursione al volo di Theodor Gebre Selassie, trenta primavere al
momento al servizio al Werder Brema, trafigge l’incolpevole Rune Almenning
Jarstein.
Poteva essere l’attacco di un copione
già visto, con la Norvegia che subisce il gol, inizia a imbarcare acqua e
affonda di lì a breve. Invece la ripresa dice bene ai padroni di casa, abili
nel creare gioco. Il rigore trasformato al 55° da Alexander Søderlund,
propiziato da un fallo subito da Tarik Elyounoussi, è ciò che va a referto
perché porta il punteggio sul pari, ma l’intero secondo non è avaro di spunti,
azioni e idee che la Norvegia prova a proporre. C’è qualcosa che si muove.
Certo, a volte la Norvegia sembra un giocatore che torna in campo dopo mesi di
infortunio: è ancora parecchio intimidito e prudente, non rischia di farsi
male, ma ci prova il giusto. Gli ultimi venti minuti sono a disposizione per l’oggetto
misterioso Bjørn Maars Johnsen per farsi conoscere dai suoi tifosi: la
scommessa di Lagerbäck non è né Messi né CR7, altrimenti avremmo avuto già sue
notizie, ma qualcosina fa; si trova sulla testa il gol della vittoria, che
renderebbe ancora più straordinario l’esordio, ma il portiere avversario Tomas
Vaclik decide che non è il caso di regalare così tanta gloria a una nazionale
che finora nel girone ha fatto punti solo contro San Marino.
Finisce 1-1, primo posto
matematicamente fuori portata, secondo posto ancora raggiungibile solo in
teoria (all’Irlanda del Nord, che deve ancora giocare contro San Marino,
bastano quattro punti per tagliarci fuori dalla corsa per la qualificazione):
le quattro partite che rimangono servono insomma a preparare al meglio le
qualificazioni per gli europei del 2020. Sfruttiamole alla meglio per questo
motivo!
Qualificazioni
Mondiali Russia 2018
Girone
C
6° giornata, 6
giugno 2017
Oslo, Ullevaal
Stadion, ore 20:45
Norvegia-Repubblica
Ceca 1-1 (0-1)
Reti: 36° Theodor
Gebre Selassie (R) [0-1]; 55° Alexander Søderlund (N) [1-1].
Norvegia: Rune
Almenning Jarstein (Hertha Berlino), Jonas Svensson (AZ Alkmaar), Tore
Reginiussen (Rosenborg) [33° Gustav Valsvik (Eintracht Braunschweig)], Haitam
Aleesami (Palermo), Håvard Nordtveit (West Ham), Sander Berge (Genk), Stefan
Johansen (Fulham), Tarik Elyounoussi (Olympiacos), Mohamed Elyounoussi
(Basilea), Jo Inge Berget (Malmø) [61° Mats Møller Dæhli (St. Pauli)], Alexander
Søderlund (Saint Etienne) [71° Bjørn Maars Johnsen (Hearts)]. Allenatore: Lars Lagerbäck.
Arbitro: Andre
Marriner (Inghilterra).
Nello stesso
girone
Azerbaigian-Irlanda
del Nord 0-1
Germania-San
Marino 7-0
Classifica
Germania 18
Irlanda del Nord 13
Repubblica Ceca 9
Azerbaigian 7
Norvegia 4
San Marino 0
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