lunedì 5 settembre 2016

Qualificazioni Mondiali 2018, 1° giornata: nessuno scampo a Oslo per la Norvegia contro la Germania


Nella prima giornata valida per le qualificazione al mondiale russo del 2018 sapevamo che la Norvegia avrebbe iniziato subito in salita il suo percorso, come se al Giro d’Italia la prima tappa fosse con arrivo sul monte Zoncolan. Joachim Löw aveva provato in tutti i modi a smorzare la pressione che si era creata sul suo gruppo affermando che la Norvegia era una buona squadra con molti giocatori impegnati in campionati esteri importanti, e su questo aveva ragione. Ma, dal punto di vista organizzativo e di atteggiamento, il team preparato da Per Mathias Høgmo non ha dimostrato di poter competere con i campioni del mondo, che non permettono mai di recuperare la palla ed organizzare la manovra.

King si dispera dopo l'errore. Fonte: pagina facebook della federazione norvegese.




Ma iniziamo dalle tattiche: la Norvegia si schiera in campo con un prudente 4-1-4-1 con Rune Jarstein in porta supportato da Jonas Svensson, Even Hovland, Håvard Nordtveit e Haitam Aleesami, con Alexander Tettey ad agire come schermo davanti la difesa e un centrocampo formato da Adama Diomande, Stefan Johansen, Markus Henriksen e Veton Berisha, tutti a sostegno di Joshua King. Sulla carta difesa a quattro, nella realtà difesa a 5 (con il rientro di Tettey sulla linea dei difensori) o addirittura a 6 quando Berisha scala sulla fascia sinistra della Germania. Tedeschi che si schierano con un 4-2-3-1: Neuer in porta, Kimmich, Howedes, Hummels ed Hector in difesa, mediana composta da Kroos e Khedira e la solita batteria di trequartisti con Draxler, Özil e Müller,utilizzato come terzo a destra, con Götze punta centrale. Schema che in attacco si è più volte tramutato in un 4-2-4, come nel caso della prima azione da gol dei tedeschi che al 9° con Howedes vanno vicini al gol: Jarstein fa subito un miracolo.

La Germania infatti non esita a sferzare il primo colpo letale alla Norvegia, giusto il tempo di ambientarsi dalle parti dell’Ullevaal Stadion: dopo 16 minuti, da un tiro ribattuto di Özil, Khedira (uomo chiave) si fionda sulla palla e viene a sua volta ribattuto, con Ozil che riprende il pallone e lo scarica a Thomas Müller, che liscia il primo tiro di destro, si rialza in mezzo all’area e di sinistro la mette dentro, con Svensson e Nordveidt a guardarsi.

Quasi al minuto 24, un passaggio filtrante di Aleesami deviato da Kimmich diventa un assist per Joshua King, che in contropiede, in superiorità numerica con Veton Berisha, il solo Hector a coprire la diagonale, scarica un destro di poco alto sulla traversa che impensierisce Neuer ma non punge.

Poco prima della pausa, Müller riceve palla al limite dell’area, e, seppur di spalle alla porta, con un pregevole esterno destro mette fuori causa Aleesami e serve Kimmich che sfrutta lo spazio lasciato libero dal terzino del Palermo e con un collo destro angolato mette a sedere Jarstein. Ed è 2-0 prima dell’intervallo, il modo peggiore per finire il primo tempo – e incominciare la ripresa.

Sempre a ritmi blandi, dopo un quarto d’ora della ripresa la Germania fa tris: cross di Khedira, Müller si getta a corpo morto e trafigge ancora una volta Jarstein: ennesima sbavatura della difesa, con Nordveidt che liscia il pallone di testa mentre Hovland (giocatore del Norimberga, 2. Bundesliga, la “B” tedesca) si fa anticipare da Muller. 

Dopodiché girandole di cambi soprattutto per i norvegesi: Ole Selnaes per Henriksen, Ruben Yttergård Jenssen per Johansen e Alexander Sørloth per King, ma cambia davvero poco la musica, e anzi sono i neo entrati tedeschi a creare pericoli, con le due bordate di sinistro di Julian Brandt, un gran prospetto del futuro, che vengono neutralizzate da Jarstein, stanco di vedere la sua porta martoriata.

Fonte: NTB Scanpix



Il match va in ghiacciaia così, la Norvegia fa 33% di possesso palla con 0 tiri in porta e la Germania mostra subito la sua supremazia in questo gruppo molto scarno di pretendenti: perché l’Azerbaigian rischia la figuraccia a Serravalle, dove al San Marino Stadium chiude soltanto 0-1 con rete del neo attaccante del Qabala Ruslan Gurbanov, mentre a Praga, la Repubblica Ceca di Karel Jarolim impatta 0-0 con l’Irlanda del Nord dello scudiero Kyle Lafferty, con la situazione dietro la Mannschaft che resta piuttosto equilibrata.

Per la Norvegia, le poche note positive provengono dai tre "inglesi" Alexander Tettey, Adama Diomande e Joshua King, il quale dovrà però migliorare nella lettura delle azioni e gestire il suo strapotere fisico.

Tra un mese vedremo se Høgmo riuscirà a dare quel qualcosa in più in vista delle partite contro squadre con cui la nazionale norvegese potrà di certo giocarsela per provare ad agguantare il secondo posto, visto che il primo appare imprendibile.

Qui gli highlights in versione estesa.

 



Qualificazioni Mondiali Russia 2018
Girone C
1° giornata, 4 settembre 2016

Oslo, Ullevaal Stadion, ore 20:45
Norvegia-Germania 0-3 (0-2)
Reti: 16° Thomas Müller, 45° Joshua Kimmich; 60° Thomas Müller.
Norvegia: Rune Almenning Jarstein, Jonas Svensson, Even Hovland, Håvard Nordtveit, Haitam Aleesami, Veton Berisha, Markus Henriksen (61° Ole Kristian Selnæs), Alexander Tettey, Stefan Johansen (67° Ruben Yttergård Jenssen), Adama Diomande, Joshua King (73° Alexander Sørloth). All: Per Mathias Høgmo.
Germania: Neuer, Kimmich, Howedes, Hummels, Hector, Khedira (85° Weigl), Kroos,  Müller, Özil, Draxler (84° Meyer), Götze (72° Brandt).
Arbitro: William Collum (Scozia).
Note: 25.000 spettatori.

Nello stesso girone
San Marino-Azerbaigian 0-1
Repubblica Ceca-Irlanda del Nord 0-0

Classifica
Germania 3
Azerbaigian 3
Rep.Ceca 1
Irlanda del Nord 1
San Marino 0
Norvegia 0

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