Nella prima giornata valida
per le qualificazione al mondiale russo del 2018 sapevamo che la
Norvegia avrebbe iniziato subito in salita il suo percorso, come se al Giro d’Italia
la prima tappa fosse con arrivo sul monte Zoncolan. Joachim Löw aveva provato
in tutti i modi a smorzare la pressione che si era creata sul suo gruppo
affermando che la Norvegia era una buona squadra con molti giocatori impegnati
in campionati esteri importanti, e su questo aveva ragione. Ma, dal punto di
vista organizzativo e di atteggiamento, il team preparato da Per Mathias Høgmo
non ha dimostrato di poter competere con i campioni del mondo, che non
permettono mai di recuperare la palla ed organizzare la manovra.
King si dispera dopo l'errore. Fonte: pagina facebook della federazione norvegese. |
Ma iniziamo dalle tattiche: la Norvegia
si schiera in campo con un prudente 4-1-4-1 con Rune Jarstein in porta supportato da Jonas Svensson, Even Hovland, Håvard Nordtveit e
Haitam Aleesami, con Alexander
Tettey ad agire come schermo
davanti la difesa e un centrocampo formato da Adama Diomande, Stefan Johansen, Markus Henriksen
e Veton Berisha, tutti a sostegno di Joshua King.
Sulla carta difesa a quattro, nella realtà difesa a 5 (con il rientro di Tettey
sulla linea dei difensori) o addirittura a 6 quando Berisha scala sulla fascia
sinistra della Germania. Tedeschi che si schierano con un 4-2-3-1: Neuer
in porta, Kimmich, Howedes, Hummels ed Hector in difesa, mediana composta da
Kroos e Khedira e la solita batteria di trequartisti con Draxler, Özil e Müller,utilizzato
come terzo a destra, con Götze punta centrale. Schema che in attacco si è più
volte tramutato in un 4-2-4, come nel caso della prima azione da gol dei
tedeschi che al 9° con Howedes vanno vicini al gol: Jarstein fa subito
un miracolo.
La Germania infatti non esita a
sferzare il primo colpo letale alla Norvegia, giusto il tempo di ambientarsi
dalle parti dell’Ullevaal Stadion: dopo 16 minuti, da un tiro ribattuto
di Özil, Khedira (uomo chiave) si fionda sulla palla e viene a sua volta
ribattuto, con Ozil che riprende il pallone e lo scarica a Thomas Müller, che
liscia il primo tiro di destro, si rialza in mezzo all’area e di sinistro la
mette dentro, con Svensson e Nordveidt a guardarsi.
Quasi al minuto 24, un passaggio
filtrante di Aleesami deviato da Kimmich diventa un assist per Joshua
King, che in contropiede, in superiorità numerica con Veton Berisha,
il solo Hector a coprire la diagonale, scarica un destro di poco alto sulla
traversa che impensierisce Neuer ma non punge.
Poco prima della pausa, Müller riceve
palla al limite dell’area, e, seppur di spalle alla porta, con un pregevole
esterno destro mette fuori causa Aleesami e serve Kimmich che sfrutta lo
spazio lasciato libero dal terzino del Palermo e con un collo destro angolato
mette a sedere Jarstein. Ed è 2-0 prima dell’intervallo, il modo
peggiore per finire il primo tempo – e incominciare la ripresa.
Sempre a ritmi blandi, dopo un quarto
d’ora della ripresa la Germania fa tris: cross di Khedira, Müller si getta a
corpo morto e trafigge ancora una volta Jarstein: ennesima sbavatura della
difesa, con Nordveidt che liscia il pallone di testa mentre Hovland (giocatore
del Norimberga, 2. Bundesliga, la “B” tedesca) si fa anticipare da
Muller.
Dopodiché girandole di
cambi soprattutto per i norvegesi: Ole Selnaes per Henriksen, Ruben Yttergård Jenssen per Johansen e Alexander Sørloth per King, ma cambia davvero poco la musica, e anzi sono i neo entrati
tedeschi a creare pericoli, con le due bordate di sinistro di Julian Brandt, un
gran prospetto del futuro, che vengono neutralizzate da Jarstein, stanco
di vedere la sua porta martoriata.
Fonte: NTB Scanpix |
Il match va in ghiacciaia così, la Norvegia
fa 33% di possesso palla con 0 tiri in porta e la Germania mostra
subito la sua supremazia in questo gruppo molto scarno di pretendenti: perché l’Azerbaigian
rischia la figuraccia a Serravalle, dove al San Marino Stadium chiude
soltanto 0-1 con rete del neo attaccante del Qabala Ruslan Gurbanov, mentre a
Praga, la Repubblica Ceca di Karel Jarolim impatta 0-0 con l’Irlanda
del Nord dello scudiero Kyle Lafferty, con la situazione dietro la
Mannschaft che resta piuttosto equilibrata.
Per la Norvegia, le poche note
positive provengono dai tre "inglesi" Alexander Tettey,
Adama Diomande e Joshua King, il quale dovrà però migliorare nella lettura
delle azioni e gestire il suo strapotere fisico.
Tra un mese vedremo se Høgmo
riuscirà a dare quel qualcosa in più in vista delle partite contro squadre con
cui la nazionale norvegese potrà di certo giocarsela per provare ad agguantare
il secondo posto, visto che il primo appare imprendibile.
Qualificazioni
Mondiali Russia 2018
Girone
C
1° giornata, 4
settembre 2016
Oslo, Ullevaal
Stadion, ore 20:45
Norvegia-Germania
0-3 (0-2)
Reti: 16° Thomas
Müller, 45° Joshua Kimmich; 60° Thomas Müller.
Norvegia: Rune
Almenning Jarstein, Jonas Svensson, Even Hovland, Håvard Nordtveit, Haitam
Aleesami, Veton Berisha, Markus Henriksen (61° Ole Kristian Selnæs), Alexander
Tettey, Stefan Johansen (67° Ruben Yttergård Jenssen), Adama Diomande, Joshua
King (73° Alexander Sørloth). All: Per Mathias Høgmo.
Germania: Neuer, Kimmich,
Howedes, Hummels, Hector, Khedira (85° Weigl), Kroos, Müller, Özil, Draxler (84° Meyer), Götze (72°
Brandt).
Arbitro: William Collum (Scozia).
Note: 25.000
spettatori.
Nello stesso
girone
San
Marino-Azerbaigian 0-1
Repubblica
Ceca-Irlanda del Nord 0-0
Classifica
Germania
3
Azerbaigian
3
Rep.Ceca
1
Irlanda
del Nord 1
San
Marino 0
Norvegia
0
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