“Noi
abbiamo giocato senz’altro una grande partita, e questo mi fa piacere; però
devo dire che i norvegesi, anche se han dato tutto quello che avevano, non ci
hanno mai impensierito, anzi ci hanno reso tutto facile”. Valon Behrami, titolare
della nazionale svizzera nonché giocatore del Napoli, al termine di
Norvegia-Svizzera non si nasconde: la prestazione dei padroni di casa non ha
deluso solo il pubblico dell’Ullevaal, ma pure lui e l’intera nazionale ospite,
che magari dagli avversari si aspettava qualcosa di più. E nessuno della
Norvegia si offende per le dichiarazioni di Behrami, anzi tutti sottoscrivono:
Daniel Braaten, ad esempio, a fine partita non si nasconde e ammette chiaramente
che “loro han giocato meglio; è una serata molto triste per noi, abbiamo meritato
di perdere, la Svizzera è una tacca sopra di noi, se proprio fossimo riusciti a
fare una grande prestazione avremmo potuto agguantare un pareggio, ma non siamo
stati abbastanza bravi”. E così via: la Svizzera espugna per 0-2 l’Ullevaal di
Oslo e, mentre fa l’allungo decisivo verso il Brasile (solo un cataclisma
potrebbe strappare agli elvetici la qualificazione che attende ormai solo la
consacrazione aritmetica), affonda le ambizioni dei norvegesi padroni di casa,
matematicamente impossibilitati a raggiungere la qualificazione diretta ed
ormai estromessi quasi certamente anche dalla corsa per i playoff.
Ma
andiamo con ordine. Della partita dell’Ullevall, in realtà, non c’è poi molto
da dire. Drillo in cerca di nuove soluzione schiera titolare in attacco Marcus
Pedersen, e si tratta di una sorpresona, visto che il ventitreenne del Barnsley
(anche se il cartellino appartiene al Vitesse) in nazionale non ha giocato che
amichevoli. La mossa non paga anche perché Pedersen, là davanti, di palle ne
vede poche: la Svizzera parte con l’assedio sin dal primo minuto. Dopo solo
otto minuti, gli ospiti reclamano a gran voce un calcio di rigore: l’arbitro
non sta ad ascoltarli, ma il campanello d’allarme suona all’impazzata e i
prodromi del gol elvetico ci sono tutti. Tant’è che dopo solo quattro minuti,
al 12°, su punizione di Gökhan Inler svetta Fabian Schär che si fa beffe della
marcatura di Espen Ruud e sigla di testa il gol del meritato vantaggio
svizzero.
La
serataccia norvegese continua: la Svizzera non molla e la Norvegia arranca.
Oltretutto, già al 22° finisce la partita di Marcus Pedersen: la mossa a
sorpresa di Drillo si infortuna e deve lasciare il campo, sostituito da Joshua
King. Solo ora, dopo che al 24° alla Svizzera viene annullato un gol di Haris
seferovic per giusto fuorigioco, la Norvegia prova a scuotersi un po’, e
imbastisce un paio di azioni pericolose con Tarik Elyounoussi prima e Joshua
King poi.
Se
il finale di primo tempo sembrava quindi dare ai padroni di casa qualche motivo
di ottimismo, il rientro dagli spogliatoi per la seconda frazione di gioco è
invece una doccia fredda che spegne ogni speranza: tutto come prima, punizione
di Inler praticamente dalla stessa posizione del primo gol, stacco di testa di Schär
che irride la marcatura di Ruud e palla alle spalle di Rune Jarstein che nell’occasione
si fa pure passare il pallone tra le gambe. È il gol dello 0-2 che chiude i
giochi: la Svizzera tira il freno controllando la partita senza alcun
patimento, la Norvegia non riesce a risollevarsi e non sfiora nemmeno il gol
della bandiera. Disfatta totale; Ruud a fine partita ammette: “Mi sento
colpevole per i gol, ho giocato la peggior partita della mia carriera con la
nazionale, e la Norvegia ha fatto la peggior partita da quando ci gioco io!”
Ora
c’è poco da fare tranne provare a salvare la faccia e fare qualche scongiuro.
La prima cosa da notare, come già detto, è che matematicamente la Norvegia non
può più finire il girone al primo posto. Scordiamoci quindi la qualificazione
diretta. Quanto alla possibilità di fare i playoff, notiamo che la Norvegia è
al momento quarta, superata dall’Islanda (che ha sconfitto ieri l’Albania) e
dalla Slovenia (che ha espugnato come previsto Cipro): proprio Cipro e Islanda
sono le prossime e ultime avversarie (11 e 15 ottobre) della Norvegia in questo girone,
sconfiggendole entrambe la Norvegia le supererebbe, arrivando in seconda
posizione. Quindi, dal punto di vista aritmetico, sei punti (a patto di
farli...) garantiscono la seconda piazza. Il guaio è che non tutte le seconde
dei gironi Uefa vanno ai playoff, ma solo otto su nove: la peggiore seconda
viene eliminata. E la Norvegia, se anche finisse seconda, finirebbe al massimo
con 17 punti (ora ne ha 11), che diventerebbero 11 nel computo dei punti fatti
con le prime cinque del girone (questo conteggio viene fatto per equiparare
nella classifica delle seconde le squadre che prendono parte a gironi da sei
con quelle che han partecipato a gironi da cinque). Non sono tanti, anzi
potrebbero proprio non bastare...
Qualificazioni
Mondiali
Gruppo
E
8°
giornata, 10 settembre 2013
Oslo,
Ullevaal Stadion, ore 19
Norvegia-Svizzera
0-2 (0-1)
Reti:
12° e 51° Fabian Schär
Norvegia:
Rune Jarstein, Espen Ruud, Johan Lædre Bjørdal, Brede Hangeland, Tom Høgli (70°
Omar Elabdellaoui), Daniel Braaten, Stefan Johansen, Håvard Nordtveit, Magnus
Wolff Eikrem (64° Ruben Yttergård Jenssen), Tarik Elyounoussi, Marcus Pedersen
(22° Joshua King). All.: Egil “Drillo” Olsen.
Arbitro:
Howard Webb (Ing)
Altre
partite del girone
Cipro-Slovenia
0-2
Islanda-Albania
2-1
Classifica
dopo 8 giornate
Svizzera
18
Islanda
13
Slovenia
12
Norvegia
11
Albania
10
Cipro
4
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