Pochi secondi di partita in meno e sarebbe
stata la serata perfetta per Kåre Ingebrigtsen e per i suoi uomini. Il
Rosenborg in una “mite” serata d’inizio Novembre (“mite” relativamente alla
latitudine: quattro gradi di sera in questa stagione sembrano pochi ma in
Norvegia può andare peggio) fa correre infatti un incubo al quotato Zenit San
Pietroburgo. Gli uomini di Roberto Mancini solo con tutta la loro audacia, la
loro tecnica e il loro fisico arrivano a pareggiare la contesa nell’ultima
azione utile, al minuto 93, dopo che il gol di Nicklas Bendtner su calcio di
rigore che al 55° aveva fatto sognare i tifosi bianconeri.
Nicklas Bendtner esulta dopo il gol (foto All Over da ekstrabladet.dk) |
Riavvolgendo il nastro della partita,
sin dalla comunicazione della formazione si capisce che il Rosenborg vuol
provare a cambiare musica dopo il ko dell’andata: coach Ingebrigtsen, dopo un
attento studio della partita di San Pietroburgo, nella quale erano balzati all’occhio
la latitanza del centrocampo bianconero e la scarsa lucidità in fase di avvio
dell’azione, decide di spostare di ruolo Morten
Konradsen e Jacob Rasmussen nel tradizionale 4-3-3 di marca Rosenborg. Il primo,
da classico difensore centrale, passa a mediano per provare a intuire le linee
di passaggio dello Zenit e assicurare fisicità al proprio centrocampo; il
secondo viene dirottato sul ruolo di terzino destro per contenere il binario Domenico
Criscito-Christian Noboa-Emiliano Rigoni. Per il resto, Tore Reginiussen e Birger
Meling completano il pacchetto difensivo, a centrocampo troviamo Mike Jensen
e Anders Trondsen assieme al pocanzi citato Rasmussen, l’attacco
viene affidato a Pål André Helland, Bendtner e Samuel Adegbenro.
E così il Rosenborg prevale a
centrocampo con un buon pressing dei suoi interpreti e quando attacca si fa
preferire ai russi, evanescenti per quasi tutta la partita. Nel primo tempo ci
pensa Bendtner a suonare la carica ai suoi con un paio di tiri in area di
rigore, il primo superando un giocatore dello Zenit con un pregevole cucchiaio
e il secondo stoppando un interessante cross dalla destra di Konradsen per
scaricare verso la porta. Lo Zenit regge l’urto ma combina poc’altro, anche
perché Mancini toglie un po’ di verve al centrocampo inserendo Noboa per Matias
Kranevitter e Aleksandr Yerokhin per Daler Kuzyayev: i due nuovi innesti non
riescono a imporsi né a mettere in moto il tridente Rigoni-Aleksandr Kokorin-Oleg
Shatov.
A inizio ripresa lo Zenit sembra
riprendersi ed accennare un timido possesso palla ma dopo dieci minuti della
ripresa arriva la doccia fredda per i russi: uno scatenato Adegbenro, il più
rapido e pericoloso del Rosenborg nonché quello che insieme a Bendtner riesce a
spiccare di più nei match europei, stoppa di petto a rientrare verso il centro
dell’aria di rigore – il difensore serbo Miha Mevlja, spesso in difficoltà sul
nigeriano così come il compagno di reparto Igor Smolnikov, lo trattiene e lo fa
cadere. È calcio di rigore. Dal dischetto Bendtner è freddo e insacca alla
destra di Lunev. Lo Zenit reagisce poco dopo con una delle pochissime azioni da
gol della sua partita: su cross teso di Criscito nessuno spazza e Yerokhin si
ritrova solo davanti ad André Hansen che lo mura, mentre Reginiussen è bravo a
spazzare sul prosieguo dell’azione. Il Rosenborg è bravo a tenersi
piuttosto alto e a ripartire con il neo entrato Milan Jevtovic (per Helland), ottimo
nel superare agevolmente Criscito sulla fascia sinistra in più di un’occasione.
Come dicevamo, qualche secondo in meno
e sarebbe stata una serata perfetta: la beffa arriva al 93°. Rigoni butta il
pallone alla disperata in area, i difensori norvegesi non sono impeccabili
nella marcatura, in particolare Reginiussen si perde Kokorin, libero di
insaccare al volo di piatto destro.
È 1-1, lo Zenit suda sette camicie ma alla
fine è già sicuro della qualificazione. Il Rosenborg si duole della mancata
impresa ma ottiene l’obiettivo minimo, che era strappare almeno un punto allo
Zenit. Senza questo punticino, l’unico modo per qualificarsi sarebbe stato
rovesciare contro la Real Sociedad, attesa al Lerkendal tra venti giorni, il
pesante 4-0 subito in Spagna all’andata. Ora invece – sempre che il Rosenborg
batta poi il già spacciato Vardar e gli spagnoli perdano con lo Zenit –
potrebbe bastare battere la Real Sociedad anche con scarto minimo. Non che sia
facile, ma in Europa League niente è facile, e per andare avanti qualche
impresa ogni tanto è necessaria...
Da sottolineare infine la grande “ambiance”
dei tifosi del Rosenborg che ci hanno fatto ricordare, per una notte, delle
magiche serate di Champions League!
Europa
League
Girone L, 4° giornata
3
novembre 2017
Trondheim,
Lerkendal Stadion, ore 21:05
Rosenborg-Zenit
1-1 (0-0)
Reti: 55° Nicklas
Bendtner (R) [1-0], 93° Aleksandr Kokorin (Z) [1-1]
Nello
stesso girone
Real Sociedad-Vardar 3-0
Classifica
Zenit 10
Real Sociedad 9
Rosenborg 4
Vardar 0
Nessun commento:
Posta un commento