“Conoscete
per caso una ragazza di Roma la cui faccia ricorda il crollo di una diga?”,
diceva tanti anni fa il grande Francesco De Gregori in una delle sue più belle
canzoni, Atlantide. Ebbene, se oggi
capitate in Norvegia e incontrate persone la cui faccia ricorda il crollo di
una diga, probabilmente non saranno di Roma come nella canzone del Principe, ma
tifosi del Molde, che si staranno
chiedendo cosa diavolo sta succedendo alla loro squadra del cuore, che sta
precipitando proprio come Atlantide in una crisi abissale. Con quella di
sabato, infatti, i campioni di Norvegia del 2011 e 2012 sono incappati nella
quarta sconfitta consecutiva, la quarta su quattro giornate di campionato disputate
fin qua in questo 2013 iniziato col piede sbagliato. E si tratta di una
sconfitta senza attenuanti: a passare all’Aker Stadion di Molde è infatti un
team dalle ambizioni modeste come il Sogndal, una compagine che verosimilmente
combatterà fino alla fine del campionato per restare in Tippeligaen (e a Molde
si augurano che a farle da avversaria nella volata salvezza non ci siano
proprio i ragazzi di Ole Gunnar Solskjær!)
Sconfitta brutta anche sul piano di quanto visto in campo: il Sogndal passa col
brasiliano Ricardo Santos già al 17°, davanti il Molde ha più di un’ora almeno
per pareggiare ma non riesce a sfondare, anzi all’86° si fa trafiggere una
seconda volta su un fiacco tiro di Magnus Stamnestrø che Ole Söderberg,
portiere del Molde che sostituisce l’infortunato Espen Bugge Pettersen (ma
forse sarebbe meglio puntare su quello che ora è il terzo portiere, il bravo Ørjan
Håskjold Nyland), lascia passare con una papera tremenda. Il gol della bandiera
dei padroni di casa viene siglato ormai a tempo scaduto (94°), ed è buono solo
per le statistiche, da un Etzaz Hussain entrato da poco, uno dei pochi per i
quali a fine gara in conferenza stampa Solskjær spenderà parole buone. Anzi, il
mister ci va giù molto duro, dicendo esplicitamente che questo Molde, ora come
ora, non ha le carte in regola per pensare di vincere il campionato: «Se non
siamo in grado di battere in casa il Sogndal, e lo dico con tutto il rispetto,
abbiamo di certo altri problemi a cui pensare che non lottare per il titolo»
Sono parole molto forti che richiamano all’ordine una squadra che sembra aver
perso l’umiltà necessaria per affrontare il campionato, parole molto forti che
d’altra parte si giustificano guardando l’incredibile classifica: dopo quattro
giornate il Molde è ultimo, da solo, con zero punti!
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Curiosa immagine di gioco della partita tra Molde e Sogndal: sulla destra Hannu Patronen del Sogndal contende a Daniel Chima Chukwu il possesso della palla (foto Svein Ove Ekornesvåg da aftenposten.no)
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