venerdì 8 marzo 2013

Tippeligaen 2013: si apre la caccia al Molde


Dunque, dove eravamo rimasti? A lunedì 26 novembre scorso quando, dopo la finale di Coppa che ha chiuso la stagione norvegese 2012, il Nordlys, quotidiano di Tromsø, uscì nelle edicole della città con una prima pagina tutta nera dal titolo eloquente: “Qui doveva esserci l'articolo sulla vittoria del Tromsø, ma non avevamo un piano B”. Già, ricorderete anche voi quell’incredibile finale di stagione, col blasonato Tromsø sconfitto ai rigori nella finale di Coppa dalla cenerentola Hødd, squadra che in Adeccoligaen si è salvata solo all’ultima giornata (e grazie alla differenza reti!) ma che da luglio sarà impegnata anche in Europa League... Questa piccola premessa sul finale della scorsa stagione aiuta a ricordare un dato che in questi anni abbiamo sottolineato più volte: il calcio norvegese è veramente imprevedibile, e regala spesso grandi sorprese.

Uno degli arrivi di mercato più attesi dell’anno è probabilmente l’italo-finlandese Lauri Dalla Valle, attaccante ventunenne che il Molde ha acquistato in Inghilterra: è stato fortemente voluto da Ole Gunnar Solskjær, che l’ha visto giocare e garantisce per lui! Arriva come una scommessa: sarà l’affare dell’anno? (Foto: Erik Birkeland da www.aftenposten.no)

È una cosa che bisogna tenere bene a mente ora che, alla vigilia della nuova stagione di Tippeligaen, ci accingiamo a dare un’occhiata a quelle che sulla carta dovrebbero essere le protagoniste, le squadre cioè che lotteranno per lo scudetto o, male che vada, per un posto nelle competizioni Uefa. Ribadiamo che sono favorite sulla carta: non escludiamo né che qualcuna di queste si riveli una grande delusione, né che ce ne sia una non tra queste che riesca ad intrufolarsi nelle posizioni di vertice della classifica. Chissà, il calcio norvegese – lo abbiamo detto tante volte in questi anni – tecnicamente non è per palati fini, visto che esprime un campionato di basso livello in confronto a quello dei campionati più blasonati d’Europa, però ha alcuni punti di forza, tra cui proprio l’essere spesso equilibrato e sorprendente...

Molde 62, Strømsgodset 58, Rosenborg 55, Tromsø e Viking 49: questa la classifica finale della passata Tippeligaen. Al netto di quanto appena detto, il buon senso ci suggerisce che le favorite della stagione siano proprio queste, e che l’ordine d’arrivo finale del 2013 potrebbe essere simile a quelle del 2012, più o meno in queste posizioni, facendo però attenzione che negli ultimi anni il Rosenborg è stata la vera mina vagante, una scheggia impazzita che potrebbe anche ammazzare il campionato come ritrovarsi invischiata nelle zone di metà classifica. Diamo comunque uno sguardo a queste cinque squadre, anche alla luce delle loro operazioni di mercato più importanti.

Molde – Che Ole Gunnar Solskjær, il quale già da giocatore ha calcato i palcoscenici più importanti, abbia intenzione anche da allenatore di lasciare un giorno la madrepatria per sedere su panchine più prestigiose lo dicono tutti, ed anche egli stesso lo ha lasciato trapelare più di una volta. Prima, però, vuole rendere grande il Molde. O meglio: veramente grande, visto che grande il Molde lo è già diventato, e questo anche grazie proprio allo stesso Solskjær, l’artefice delle due vittorie consecutive in Tippeligaen nelle ultime due stagioni. Quindi, mister Baby-faced Assassin non si muove, anzi rilancia sul suo Molde sia in chiave Tippeligaen che in chiave Champions (cioè accesso ai gironi). Questi sono gli obiettivi dichiarati. Per raggiungerli, il Molde ha imbastito un mercato interessante, macchiato però da due importanti cessioni (oltre alla ripartenza di Pape Paté Diouf, che però era tornato solo in prestito ed ora è di nuovo in forza al Copenaghen), quella di Davy Claude Angan, bomber ivoriano da 33 reti in due stagioni (coppe comprese) ceduto per 12 milioni di corone (poco più di un milione e mezzo di Euro) ai cinesi dell’Hangzhou Greentown, e quella della “bandiera” Vegard Forren, brillante centrocampista dell’88 la cui carriera fin qua è stata tutta vestita dei colori del Molde (con cui ha esordito nel 2007, nell’ultima stagione disputata dalla squadra in Adeccoligaen) e che è stato ceduto agli inglesi del Southampton. Per sopperire a questi pesanti addii, il Molde ha fatto alcuni acquisti stuzzicanti. Anzitutto, abbiamo finalmente anche in Tippeligaen un giocatore italiano (non mi risulta ce ne siano altri), anche se questo è mezzo italiano (per parte di papà Loreno) e mezzo finlandese (per parte di mamma Marketta), è nato in Finlandia e con la nazionale finlandese sta facendo tutte le trafile delle giovanili (ora è nell’Under 21, potrebbe essere ancora in tempo per vestire la maglia dell’Italia maggiore, ma pare improbabile tanto che Prandelli lo convochi quanto che lui abbia intenzione di abbandonare la “sua” Finlandia). Stiamo parlando del giovane Lauri Dalla Valle, bomber del ’91, prelevato dal Fulham e reduce da un lungo giro di prestiti inglesi (l’ultima squadra in cui ha militato è il Crewe Alexandra, League One, la “serie C” inglese, ma nel 2005 ha pure fatto parte delle giovanili dell’Inter). Lo ha fortemente voluto Solskjær: lo ha conosciuto ai tempi in cui allenava il Manchester United Riserve e garantisce per lui. Arriva alla corte del Molde anche Ørjan Håskjold Nyland, il ventiduenne portierone dell’Hødd che nella famosa finale di Coppa dell’anno passato ha parato il parabile a quelli del Tromsø e che – anche se tra i pali del Molde dovrebbe conservare il posto da titolare il quotato Espen Bugge Pettersen – potrebbe tornare comodo. È un mercato comunque tutto imperniato sui giovanissimi: tornano dai prestiti Zlatko Tripic (20 anni), Sean Cunningham (19) e Pål Erik Ulvestad (22), firma il primo contratto da professionista un diciassettenne delle giovanili di cui si parla molto bene, Erik Hestad, e vengono acquistate due promesse su cui gli scout norvegesi credono tantissimo, Sebastian Remme Berge (17 anni, dal Mysen) e Jan Tidjani Aboubacar (16 anni dal Levanger). Come si vede, a Molde non si lavora solo per il 2013, ma anche per gli anni a venire: in una squadra che ha anche punti di forza non certo anziani come Magnus Wolff Eikrem e Jo Inge Berget (entrambi ventiduenni) la linea verde potrebbe pagare molto.

Strømsgodset – Quelli che forse sono stati i due maggiori artefici dell’ottimo secondo posto dell’anno passato, Lars Christopher Vilsvik (24 anni) e l’ungherese Peter Kovacs (che sarà pure un “vecchietto” di 35 anni ma è capocannoniere della Tippeligaen 2012) sono rimasti, così come è rimasto mister Ronny Deila. In realtà, l’ossatura della squadra è rimasta sostanzialmente invariata e, vista come è andata l’anno passato, potrebbe essere una scelta vincente. Non da poco, ma tutto sommato inevitabili, le due cessioni all’estero (Anders Konradsen va al Rennes, Ola Kamara al Monaco 1860), notiamo che al poco movimento in uscita (parte anche Lars Iver Strand che, ormai troppo “anziano” per questi livelli, scende di categoria e si accasa al Sandefjord) fa da contraltare un altrettanto ridotto movimento in entrata, però molto ponderato e curato: niente scommesse giovani, solo giocatori esperti che hanno meno margine di crescita ma garantiscono meno pericolo di flop. Torna allo Strømsgodset dove aveva iniziato la carriera (giocandovi in passato sette stagioni non consecutive) l’attaccante trentenne Thomas Sørum, che nelle ultime due stagioni non ha fatto male in Svezia (Helsingborg); dal mercato interno arrivano il centrocampista trentunenne Simen Brenne (dall’Odd Grenland) e il difensore venticinquenne Jørgen Horn (dal Fredrikstad). Un acquisto per reparto: lo Strømsgodset non ha voluto rivoluzionare la squadra, solo puntellarla meglio.

Rosenborg – Come molti tifosi a Trondheim avevano probabilmente sperato, e come noi più volte su questo blog avevamo supposto potesse avvenire (stupiti anzi che ciò non fosse ancora accaduto, ma in Norvegia certe decisioni si ponderano più a lungo che altrove), il triste impero di mister Jan Jönsson, l’allenatore svedese che in due anni di head coaching a Trondheim ha vinto poco e convinto ancora meno, è finito il 7 dicembre 2012, quando il Rosenborg lo ha finalmente licenziato (ma la Tippeligaen non si è liberata di lui: lo ha ingaggiato l’Aalesund, dove forse, in un club meno ambizioso, potrà dimostrare, con meno pressioni addosso, il proprio valore). Al suo posto arriva un allenatore ancora giovane (è del ’65) ma già molto quotato: si tratta di Per Joar Hansen, l’uomo che ha guidato la Norvegia Under 21 al superamento delle qualificazioni degli Europei di categoria (sarebbe dovuto essere lui a guidare la squadra alla fase finale prevista a giugno in Israele, ma ha rinunciato proprio per accasarsi al Rosenborg). La scelta di un coach à la page come Per Joar Hansen è sintomatica della volontà del Rosenborg di dare una svolta, di rinverdire i vecchi fasti, e anche la rosa cambia aspetto. Resta, inamovibile, Borek Dockal, e rimane pure, tra gli altri, Mikael Dorsin (Rade Prica invece se ne va al Maccabi Tel Aviv e Steffen Iversen lascia la squadra per sopraggiunta anzianità, mentre il trequartista ventisettenne Daniel Fredheim Holm, una promessa mantenuta a metà, si accasa al Vålerenga). Gli acquisti sono interessanti e parlano quasi tutti danese: arriva infatti un terzetto composto da Mike Jensen (centrocampista, 25 anni, dal Brøndby), Tobias Mikkelsen (centrocampista avanzato, 26 anni, dai tedeschi del Greuther Fürth) e Nicki Bille Nielsen (attaccante, 25 anni, dal Villareal, ma nel 2012 ha giocato in prestito al Rayo Vallecano; in Spagna è noto col nome di “El Pistolero”, per via di una pistola, nemmeno piccolissima, tatuata tra pancia e fianco destro). Tre danesi non più giovanissimi né famosissimi, che però erano sui taccuini di molti talent scout europei, e dei quali i dirigenti del Rosenborg sono convintissimi. Arriva anche – ma lui lo conosciamo già – l’“americano di Oslo”, l’ottimo Mikkel Diskerud, al rientro in Norvegia dopo solo sei mesi al Gent.

Tromsø – Lo shock della sconfitta con l’Hødd in finale di Coppa, e in generale di un 2012 vissuto da protagonisti ma privo di allori (nemmeno la qualificazione all’Europa League è stata ottenuta, anche se la classifica fair-play concede ancora una speranza di ripescaggio), sarà difficile da superare. Ma a Tromsø, lassù tra il ghiaccio e il sole di mezzanotte, hanno lavorato come sempre tutto l’inverno per preparare una squadra competitiva. Perché a Tromsø si lavora a lunga scadenza, non di stagione in stagione ma sul lungo periodo, secondo una ricetta che ormai abbiamo imparato a conoscere. Sulla linea della continuità, l’addio in panchina di Per-Mathias Høgmo, che sembra avere intenzione di interrompere la carriera di allenatore (in realtà ha solo 53 anni, ma allena dall’89 e ha molti interessi, ad esempio è stato anche titolare di un dottorato di ricerca in scienze motorie, ovviamente incentrato sul calcio, all’Università di Tromsø), è stato superato con la promozione a capo allenatore di Agnar Christensen, che di Høgmo è stato a lungo secondo. La rosa prevede il solito mix di talenti giovani e no cresciuti in casa, alcune scommesse dall’estero, qualche senatore a fare da riferimento. I ragazzi “made in Tromsø” più importanti sono Ruben Yttergård Jenssen (24 anni) e Thomas Drage (21), entrambi a centrocampo, reparto cui si aggiunge un altro ventunenne di belle speranze, Lars Gunnar Johnsen, prelevato dai cugini del Tromsdalen. Gli stranieri di rilievo sono il difensore senegalese Saliou Ciss e l’attaccante ceco (che ha vinto la classifica marcatori 2012 a pari merito con Kovacs) Zdenek Ondrasek (non male neanche un altro attaccante, lo svizzero ventiduenne Aleksandar Prijovic), rimasti in biancorosso dopo un 2012 spettacolare; a loro si aggiungono il difensore polacco Jaroslaw Fojut (25 anni, proveniente dallo Slask di Breslavia) ed anche uno dei pochissimi inglesi che si vedono da queste parti, il centrocampista ventenne Josh Pritchard (che è stato convinto ad accettare l’offerta del Tromsø da John Arne Riise, che gli ha parlato molto bene della squadra), in prestito dal Fulham (che ha l’opzione per richiamarlo in squadra quando vuole). Quanto ai senatori, be’, oltre all’inossidabile Mika Koppinen, torna a Tromsø un vecchio idolo dei tifosi, Morten Moldskred, trentaduenne reduce dalla poco gloriosa avventura all’Århus e pronto a riscattarsi con una maglia con addosso la quale ha giocato già dal 2006 al 2010. In uscita, Kara va al Gent e Fredrik Björck all’Häcken; Ole Martin Årst e Hans Åge Yndestad hanno invece terminato la carriera.

Viking – Con un girone di ritorno sontuoso (se si fosse giocato solo quello, avrebbe vinto il campionato a pari punti con il Molde), la squadra di Stavanger l’anno passato ha stupito tutti, raggiungendo un più che onorevole quarto posto che promette molto molto bene per il futuro. Il Viking, ancora guidato dallo svedese Kjell Jonevret, visto il buon esito della scorsa stagione, specialmente della seconda parte di stagione, ha preferito fare un mercato di basso profilo, per non alterare l’equilibrio di una squadra che sembra aver trovato un’alchimia molto promettente. Praticamente non ci sono state cessioni, l’unica uscita importante è quella di Erik Nevland che, non più giovanissimo (35 anni), ha deciso di appendere la scarpette al chiodo. Pochissimo anche in entrata: l’unico acquisto di peso è l’islandese Jón Dadi Bödvarsson (la grafia corretta sarebbe Jón Daði Böðvarsson, lasciamo perdere...), trequartista destro di vent’anni proveniente dal Selfoss e già nel giro della nazionale maggiore (è il secondo islandese in rosa, c’è anche Indridi Sigurdsson). Arriva anche un portiere, il ventottenne Christoffer Midbøe Lunde, che però non dovrebbe sottrarre il posto al titolare Rune Almenning Jarstein. Il resto della squadra resta così com’era: Yann-Erik de Lanlay, Trond Erik Bertelsen, Trond Olsen, Veton Berisha ed altri che han fatto bene sono rimasti. È stata una scelta giusta? Durante le amichevoli invernali è arrivato anche uno 0-5 col Sandnes Ulf che preoccupa un po’, ma si sa che le amichevoli lasciano un po’ il tempo che trovano: la sentenza è al campo, ma il Viking potrebbe essere una delle sorprese del 2013.


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