Riparte in questi minuti l’Eliteserien,
a dare inizio a una stagione che tutti ricorderanno come storica, e non per
motivi sportivi. Il coronavirus ha stravolto le esistenze di tutti gli abitanti
del pianeta e anche in Norvegia, dove pure la pandemia ha fatto molti meno
danni che altrove, ci si è dovuti fermare per poi partire con più di due mesi
di ritardo rispetto al calendario stilato quando ancora del virus non si sapeva
nulla. C’è comunque a tal proposito una novità importante: la Federcalcio norvegese,
in accordo col governo, ha autorizzato l’ingresso di duecento persone a partita
negli stadi dell’Eliteserien. Non si giocherà quindi con l’abituale cornice di
pubblico, ma nemmeno nel deserto assoluto. Un bel messaggio di speranza con l’augurio
che presto il numero di spettatori presenti possa essere aumentato – e che
comunque il coronavirus non obblighi a sospendere anche la stagione che sta per
iniziare.
I festeggiamenti del Molde alla vittoria della scorsa Eliteserien (foto da www.moldefk.no) |
Notizie sportive in secondissimo
piano, quindi. Lo abbiamo detto. La ripartenza del calcio e dello sport in
generale mai come in questo momento assume un valore politico e sociale. Non è
una novità, giacché si sa che allo sport si legano sempre, nel bene e nel male,
tematiche che vanno ben oltre il “gioco” in sé: è la sfaccettata complessità
del mondo e dell’uomo a far sì che ciò sia inevitabile. In questo caso, però, l’aspetto
sociale è davvero soverchiante: comunque vadano le partite, già il fatto che
esse si possano giocare – cosa che in situazioni normale è assolutamente
routinaria – è una notizia, ed è una buona notizia. Come dire: mai dare troppo
per scontate le cose che normalmente ci sembrano banali ma che magari così
banali non sono.
Parlare di sport in questa situazione
qua pare dunque quasi fuori luogo. Eppure di sport si parla: di giocatori
professionisti pronti a svolgere il loro compito, di tifosi pronti a
infiammarsi per loro, di allenatori, dirigenti, arbitri, giornalisti e buona
parte di quell’indotto mosso dal calcio pronti a fare la propria parte (magari
i paninari degli stadi dovranno lavorare meno almeno per un po’ ma per molti
altri la giostra ripartirà come sempre). E quindi è lecito chiedersi: come
andrà questa Eliteserien 2020?
I pronostici in Eliteserien sono
sempre complicati, e non solo perché leggere il futuro è prerogativa degli
stregoni e non delle persone comuni come noi, ma anche perché abbiamo visto
anche in passato che perfino i pronostici più ovvi, e in Norvegia il pronostico
più ovvio dice che vincerà il Rosenborg, non vengono sempre rispettati. Come l’anno
scorso: tutti si aspettavano il Rosenborg, alla fine i bianconeri hanno
faticato pure a raggiungere l’Europa League. E si è imposto il Molde.
Oltretutto quest’anno veniamo da mesi in cui la cortina di fumo del coronavirus
per un verso ha reso meno mediatici i movimenti di mercato, nel senso che se ne
è parlato poco, per un verso li ha ostacolati, nel senso che movimenti fuori di
testa non se ne sono visti.
Ecco, in questa situazione chissà se
sarà in grado il Molde di concedere il bis. I campioni in carica hanno mosso
molto il mercato con tante operazioni a costo zero, in entrata come in uscita:
oltre che per alcuni movimenti sul mercato giovanile di cui non sono state
comunicate le cifre, hanno messo mano al portafoglio solo per lo statunitense
Henry Wingo, centrocampista destro di 23 anni dai Sounders.
Anche il Rosenborg ha mosso pochi
fondi: l’acquisto della punta svedese venticinquenne Dino Islamovic dall’Östersund
dovrebbe essere quello più impegnativo, anche se aver preso Kristoffer
Zachariassen dal Sarpsborg 08 potrebbe essere stata una mossa, seppur più
economica, parimenti interessante. Il Rosenborg lascia partire i danesi Nicklas
Bendtner e Mike Jensen ma con l’acquisto di Carlo Holse non rimane senza danesi
in squadra (da tanti anni il Rosenborg ne ha in rosa almeno uno). Yann-Erik de
Lanlay passa al Viking, Alexander Søderlund va in Svezia, Björn Johnsen finisce
il prestito e torna all’Az Alkmaar, dove trova Håkon Evjen, fresco acquisto dal
Bodø/Glimt.
Ecco, il miracolo Bodø/Glimt si è un
po’ mosso sul mercato: dopo aver perso (non gratuitamente) alcuni pezzi
pregiati della squadra che l’anno scorso arrivò incredibilmente ma con merito
seconda (Amor Layouni era già andato via a settembre) prova a puntellare la
rosa con l’acquisto di due danesi, la punta venticinquenne Kasper Junker dall’Horsens
e il centrale ventitreenne Sammy Skytte dal Midtjylland. A centrocampo arriva
dal Ranheim Ole Solbakken, 21 anni.
Il Viking passa alla cassa cedendo Kristian
Thorstvedt ai belgi del Genk e arrotonda vendendo Zlatko Trpic ai turchi del Göztepe.
L’Haugesund si accorda con gli olandesi del Vitesse per la cessione di Sondre
Tronstad. Lo Start cede Aron Sigurdarson al Saint Gilloise, in Belgio (serie
B).
Insomma, tanti talenti in uscita, come
spesso succede nel campionato norvegese, nel quale si scommette molto sui
giovani puntando però sull’esperienza di alcuni veterani che possano aiutare l’intera
squadra. Torgeir Børven dell’Odd, Leke James e Ohi Omoijuanfo del Molde, il
podio della classifica marcatori dell’anno scorso, sono rimasti a difendere i
colori delle proprie squadre.
E adesso, parola al campo!
1°
giornata
16/6: Rosenborg - Kristiansund
Odd - Sandefjord
Viking - Bodø/Glimt
Stabæk - Mjøndalen
Aalesund - Molde (Eurosport 1, h. 18)
Sarpsborg 08 - Vålerenga (Eurosport 1,
h. 20:30)
17/6: Start - Strømsgodset (Eurosport
1, h. 18)
Haugesund
- Brann (Eurosport 1, h. 20:30)
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