Sono positive le sensazioni che la
nazionale norvegese porta a casa dopo le due partite del girone di
qualificazione a Euro 2020 giocate a cavallo del weekend: la bontà della rosa e
delle idee in campo ben si sposa con una ritrovata consapevolezza, dovuta anche
all’imbattibilità che dura da cinque turni, ovvero dalla sconfitta del Mestalla
del 23 marzo 2019 contro la Spagna, tra l’altro prossima avversaria alla
ripresa delle ostilità a ottobre. La speranza di poter lottare fino alla fine
per la qualificazione, nonostante una situazione di classifica piuttosto
complessa (ma non disperata), e al netto della “seconda chance” fornita dalla
Nations League, è quindi viva.
Norvegia-Malta: il momento in cui Sander Berge segna il gol del momentaneo 1-0 per i padroni di casa (foto Børre Eirik Helgerud da www.fotball.no) |
Il primo incontro di questo turno, il
5 settembre, ha visto i norvegesi affrontare la nazionale di Malta: seppur con
ambizioni diametralmente opposte, le due squadre alla vigilia di questo match
erano divise in classifica da solo due i punti; già questo è spia di un cammino
europeo finora claudicante al punto che la sfida coi maltesi è un’ultima
chiamata per continuare a sperare nella qualificazione. Ma la Norvegia non ha
deluso le aspettative, sfoderando una prestazione quadrata e di livello: ct
Lars Lagerbäck punta su un 4-4-2 atipico, con due ali totalmente diverse per
caratteristiche intrinseche. Da una parte Martin Ødegaard, un trequartista di
cui parleremo più in là, e dall’altra Stefan Johansen, che è più un mediano,
con il duo Ole Selnæs-Sander Berge a gestire il centrocampo. È proprio quest’ultimo,
centrocampista del Genk, a sbloccare la contesa: su rimessa lunga di Håvard Nordtveit,
Even Hovland fa sponda sul primo palo, con la palla che finisce sul secondo
dove Berge, in tuffo, è bravo a trafiggere il portiere avversario Henry
Bonello. Dopo dieci minuti, e dopo un’occasione per Johansen, la pratica è già
chiusa, con un rigore trasformato da Joshua King su fallo di Kyrian Nwoko, reo
dell’atterramento di Hovland sugli sviluppi di palla inattiva. Raddoppio e
spogliatoi.
Al ritorno in campo la Norvegia tiene
il possesso e controlla la partita, con Ødegaard e King che continuano ad
essere pericolosi con altre due conclusioni a rete. Malta prova a dare il colpo
di reni al minuto 87, con un occasione per Jean Paul Farrugia, che spara alto.
L’ultimo squillo all’Ullevaal è un fendente di Ødegaard, anch’esso fuori.
Tre giorni dopo, alla Friends Arena di
Stoccolma, il derby scandinavo con i “cugini” svedesi ha costituito un vero e
proprio crocevia sia per le squadre in campo che per le sorti del gruppo.
Contro un avversario di certo più insidioso del precedente, la squadra di
Lagerbäck cambia leggermente schema: dentro Markus Henriksen in mediana, con
Selnaes esterno sinistro, Johansen esterno destro e Ødegaard ad agire da
trequartista dietro a King. Fuori Erling Brau Håland che, nonostante sia un
giocatore che piace molto a Lagerbäck, contro Malta è apparso sottotono ed è
stato sostituito dopo poco più di un’ora di gioco. Il possesso palla
equilibrato tra le due compagini spinge i norvegesi a farsi preferire per
intenzioni, dimostrando di potersela giocare alla pari in casa di una squadra
recentemente giunta sino ai quarti di finale della Coppa del Mondo. Nel primo
tempo le occasioni stentano, con una Svezia pericolosa su punizione di Emil
Forsberg e su colpo di testa di Alexander Isak mentre la Norvegia, attendista,
è brava a realizzare su disattenzione svedese: partendo dal basso col possesso,
lo svedese ex Genoa Andreas Granqvist, capitano della propria nazionale,
sbaglia l’appoggio su Victor Lindelöf sicché i norvegesi sfruttano la
ripartenza, con King che riparte a tutta velocità e scarica su ødegaard, abile
a leggere l’azione e servire sulla destra Johansen il quale, in
sovrapposizione, insacca con un sinistro preciso e chirurgico.
La Svezia è stordita ma non vinta,
tanto che nel secondo tempo riesce a tornare in campo con mentalità differente,
con un’azione corale che al 60° minuto parte dal terzino sinistro e, con una
commistione di fraseggi, giunge in area sino a Forsberg che pareggia la
contesa. L’equilibrio stenta a rompersi per una seconda volta, nonostante la
Norvegia sia più reattiva e pericolosa, trascinata da un positivissimo Omar
Elabdellaoui, indemoniato sulla fascia destra. Un suo tiro e una conclusione di
King sono le azioni più pericolose del secondo tempo, ma la gara finisce
comunque 1-1: la Svezia in questo modo mantiene il vantaggio per il secondo
posto del gruppo F sulla Norvegia, che rimane quarta, dietro pure alla Romania.
Il distacco dalle avversarie è però minimo (due punti dalla Svezia e uno dalla
Romania) mentre le partite da giocare sono ancora quattro: la possibilità di
fare bene di qui alla fine del girone quindi c’è, a patto ovviamente di essere
in grado di sfruttarla.
Chiudiamo notando infine le due prove
di Martin Ødegaard, che a 20 anni sembra finalmente essersi ritrovato: il
talentino ex Strømgodset sa finalmente correre in verticale, dribblare e
portare palla con qualità assoluta. Lagerbäck lo ha messo alla prova in due
ruoli differenti, prima da laterale e poi da trequartista puro: il ragazzo non
ha stentato in nessuna delle due occasioni. Se recuperato al 100%, l’enfant prodige che aveva stregato tutta
l’Europa potrà davvero essere l’arma in più per il prosieguo del cammino della
sua nazionale.
Qualificazioni
Europei 2020
Gruppo
F
5°
giornata
5/9: Norvegia-Malta 2-0
Romania-Spagna 1-2
Faroer-Svezia 0-4
6° giornata
8/9: Svezia-Norvegia 1-1
Romania-Malta 1-0
Spagna-Faroer 4-0
Classifica
Spagna 18
Svezia 11
Romania 10
Norvegia 9
Malta 3
Faroer 0
7° giornata
12/10:
Norvegia-Spagna
Faroer-Romania
Malta-Svezia
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