giovedì 30 marzo 2017

Il Rosenborg espugna Bergen e vince la Supercoppa 2017!


È scattata ufficialmente stasera la stagione 2017 del calcio norvegese: dopo sette anni di pausa dall’ultima edizione, torna in scena la Supercoppa di Norvegia, ribattezzata quest’anno Unicef Mesterfinale. La competizione dovrebbe mettere di fronte la vincitrice del campionato e la vincitrice della Coppa ma, visto che quest’anno il detentore di entrambe le competizioni è il Rosenborg, la squadra di Trondheim ha sfidato non la perdente della finale di Coppa (come invece avviene in molti paesi, e in tal caso l’onore sarebbe toccato al Kongsvinger) ma la seconda classificata del campionato, ossia il Brann. Altra “anomalia” rispetto a quanto succede in altri paesi, a ospitare la finale in gara secca è stato proprio il Brann invece del Rosenborg vincitore del campionato: probabilmente questa scelta è stata fatta per provare a garantire a una competizione che storicamente non ha mai avuto grosso appeal sul pubblico norvegese (con quella di oggi sono solo quattro le edizioni giocate in tutta la storia a partire dal suo esordio nel 2002) la miglior cornice di spettatori possibile – e il pubblico di Bergen tende a essere più partecipe del più esigente pubblico di Trondheim.

La premiazione del Rosenborg (foto da www.rbk.no)



Alla fine il sold out non c’è stato ma i 10861 spettatori di stasera (su una capienza totale di 17686) possono considerarsi un risultato non pessimo per questa competizione che così tanta fatica fa a imporsi all’attenzione generale – per quanto come sappiamo i norvegesi siano veramente appassionati alla Coppa nazionale. Peccato che poi la partita non sia stata la fine del mondo quanto a divertimento e spettacolo. Al contrario la gara ha tenuto per quasi tutto il suo svolgimento ritmi soporiferi da cui si è ben potuta evincere la scarsa forma fisica di entrambe le contendenti. A prevalere è stata quindi la maggiore qualità del Rosenborg, che poco ha faticato ad avere la meglio su un Brann sì volenteroso ma poco concreto. I campioni di Norvegia, ribaltato il fattore campo senza troppi patemi, si sono infatti imposti con un comodo 0-2. 

Il primo tempo parte in maniera molto compassata con le due squadre che giocano praticamente a specchio e non creano moltissime occasioni da gol. La prima capita sui piedi dell’islandese Matthias Vilhjalmsson che, avventatosi su una palla vagante a mezz’altezza, non riesce ad impensierire Piotr Leciejewski, portiere polacco del Brann. Dal canto suo il Brann è raramente pericoloso, e solo su palla inattiva. Troppo poco per un Rosenborg programmato per uccidere, che infatti alla mezz’ora azzanna la preda: i bianconeri fraseggiano bene finché Fredrik Midtsjø entrando in area serve il neo arrivato Milan Jevtovic con un pregevole colpo di tacco. Il serbo, tornato in Norvegia dopo solo sei mesi in Turchia (ma è in prestito dall’Antalyaspor soltanto fino ad agosto), è bravo nello stop a seguire, manda a vuoto un difensore avversario e scarica il destro che, complice una deviazione, finisce in rete a siglare lo 0-1. Il primo tempo finisce senza regalare ulteriori sussulti.

La ripresa segue il leitmotiv dei primi quarantacinque minuti, con un Rosenborg che predilige un logorante tiki-taka a cui il Brann non riesce a porre rimedio. Daniel Braaten prova a sfondare sulla fascia sinistra, ma la squadra di Kåre Ingebrigtsen è attenta e non concede nulla. In una partita in cui per la prima volta erano consentiti quattro cambi a squadra, attorno al 60° una girandola di cambi – ben sei, tre a team – cambia la fisionomia delle formazioni in campi. Tra i nuovi innesti, balza all’occhio l’ingresso di Nicklas Bendtner, che scrive così il proprio esordio ufficiale con la maglia del Rosenborg. Sarà proprio lui a fine gara, dopo che i padroni di casa non sono riusciti che a fare qualche lancio alla rinfusa in area bianconera senza impensierire troppo gli ospiti, a giocare bene di sponda nel servire un bell’assist a un altro subentrato, Tore Reginiussen, il quale di sinistro, senza pensarci due volte, trafigge sotto le gambe Lecejewski, che riesce solo a toccare il pallone senza però evitare che si infili in porta: è 0-2. Il secondo tempo finisce qui. Il Rosenborg alza al cielo il primo trofeo della stagione e può festeggiare, anche se la partita non è stata di certo esaltante, e anzi ha fatto registrare una vera e propria moria di azioni e spunti tecnico-tattici. Forse il gesto più bello della serata è arrivato anzi fuori dal campo quando il mister del Rosenborg, attorno al 60°, accortosi di un giovanissimo spettatore avversario che guardava il cielo sconsolato per lo strapotere del Rosenborg, ha provato a consolarlo con un gesto affettuoso. 

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