È troppo ottimistico se non utopico
pensare che possa bastare il cambio di commissario tecnico per ridare ossigeno
a un movimento calcistico asfittico e ferito come quello norvegese. Eppure,
spesso le federazioni altro strumento, almeno a breve termine, per cercare di
risollevare le proprie sorti nei momenti di difficoltà non hanno se non
affidare la panchina della nazionale a una persona che possa riportare in
squadra la capacità di imporre gioco e portare a casa vittorie. Sperando che ce
la faccia. Come al solito, poi, è il campo a dire chi ha fatto bene e chi ha
fatto male, chi ha ragione e chi ha torto. Prima di allora, i discorsi stanno
grossomodo a zero. D’altra parte, a livello di sensazione generale, sembra di
poter dire che la Federazione norvegese, congedato un Per-Mathias Høgmo ormai
incapace di riportare la nazionale sulla retta via, non abbia sbagliato a
ingaggiare lo svedese Lars Lagerbäck, il protagonista dell’epopea islandese
agli Europei in Francia. L’entusiasmo, in squadra e al di fuori di essa, pare
essere tornato. Poi magari non basterà per invertire la rotta rispetto agli
ultimi fiaschi, ma come base non sembra male. L’entusiasmo non risolve i
problemi, ma senza è difficile combinare qualcosa di buono.
Il nuovo ct della Norvegia, Lars Lagerbäck, si presenta alla conferenza stampa alla vigilia della sfida in Irlanda del Nord (foto NTB Scanpix da fotball.no) |
Ma adesso, come dicevamo, tocca al campo
emettere la propria sentenza. La corsa della Norvegia ai Mondiali di Russia è
già compromessa? Se non lo è, margini per sbagliare ancora comunque non ce ne
sono più, e in questo sta l’ulteriore complicazione del compito che il buon Lagerbäck
è stato chiamato ad affrontare: buttarsi a cammino iniziato nel bel mezzo
dell’avventura mondiale senza potersi permettere distrazioni e omissioni, senza
la possibilità di sperimentare e provare. O la va o la spacca.
E il campo su cui iniziare il cammino
col nuovo ct non è nemmeno dei più semplici. Iniziare contro San Marino, con
cui difficilmente non si sarebbero portati a casa i tre punti, o contro la
Germania, allorché anche una sconfitta non sarebbe stata inaccettabile, sarebbe
stato più facile. Partire invece a Belfast contro una nazionale non di livello
eccelso ma lanciata come l’Irlanda del Nord è una trappola che nasconde mille e
una insidie. I precedenti non lascerebbero scampo ai padroni di casa: su sette
partite giocate, la Norvegia ne ha vinte sei. E ne ha vinte tre su tre nel
nuovo millennio: 4-0 nel 2001, 4-1 nel 2004, 3-0 nel 2012. Non si tratta però
di una squadra materasso, tutt’altro: negli ultimi anni, sotto la guida del ct
Michael O’Neil, la nazionale nordirlandese ha conosciuto una piccola età dell’oro,
coronata nella qualificazione agli Europei dell’anno scorso in Francia, in cui
c’è stato pure il superamento del girone (agli ottavi di finale la sconfitta
nel derby britannico col Galles). Tant’è che ora, nella classifica del girone,
in quella seconda posizione che doveva essere l’obiettivo della Norvegia,
invece dei nostri troviamo proprio l’Irlanda del Nord, in coabitazione con
l’Azerbaigian (e davanti alla Norvegia c’è pure la Repubblica Ceca).
Con ancora sei partite su dieci da
disputare, la Norvegia cercherà quindi punti fondamentali per tornare in
posizioni di classifica più consone alle proprie ambizioni. Per fare questo, Lagerbäck
ha lavorato duro in questi mesi da quando ha firmato il contratto. Cosa ha
fatto soprattutto? “Ho guardato centinaia di partite”, ha raccontato in
conferenza stampa. “È un lavoro duro ma anche divertente, e comunque
fondamentale, perché ora come ora è necessaria una rigida pianificazione.
Dobbiamo trovare un gioco che fa per noi e che ci consenta di ottenere i risultati
che desideriamo – e per farlo ci servono gli uomini giusti”. Dunque,
stravolgere di punto in bianco la fisionomia della nazionale non ha senso:
inserire qualche novità che possa dare quel qualcosa in più che è mancato negli
ultimi mesi è invece imprescindibile. E dal cilindro, dopo le ore passate negli
stadi e davanti alla tv, Lagerbäck ha tirato fuori due nomi nuovi, due
esordienti che, anche se hanno già militato nelle rappresentative giovanili,
mai hanno fino ad oggi indossato la maglia della nazionale maggiore.
Il primo è Gustav Valsvik, difensore
classe ’93 in forza all’Eintracht Braunschweig (serie B tedesca) dal luglio
2016 dopo due anni di militanza nello Strømsgodset: nel 2013 era stato inserito
da Tor Ole Skullerud nella lista provvisoria della nazionale under 21 impegnata
nell’Europeo di categoria in Israele, ma poi non fu scelto tra i 23 convocati
definitivi. Il secondo è un giovane come Sander Berge, centrocampista del 1998
passato quest’inverno ai belgi del Genk dal Vålerenga, per il quale Lagerbäck
spende belle parole: “È un giocatore incredibilmente interessante: di solito
non convoco in nazionale ragazzi così giovani, ma lui l’ho visto in un sacco di
partite e ha fatto davvero bene, quindi ho voluto chiamarlo. Vedremo come se la
cava a questo livello, con giocatori molto più esperti di lui: a lungo termine,
farà bene, ma potrebbe avere le qualità per dimostrare il suo valore anche a
breve termine”.
Qualche escluso eccellente c’è (niente
Martin Ødegaard nonostante il recente passaggio all’Heerenveen), oltre allo
squalificato Haitam Aleesami, ma c’è anche qualche “ripescato” (Tore
Reginiussen non gioca gare di qualificazione dal 2013): dopo l’addio di Per
Ciljan Skjelbred, la fascia di capitano passa a Stefan Johansen, che si dice lusingato di questo incarico. Si gioca
domani sera a Belfast alle 20:45. Ecco la lista dei convocati.
Ørjan
Håskjold Nyland
|
Portiere
|
Ingolstadt
04
|
Rune
Almenning Jarstein
|
Portiere
|
Hertha
Berlino
|
Andre
Hansen
|
Portiere
|
Rosenborg
|
Fredrik
Semb Berge
|
Difensore
|
Odds
|
Omar
Elabdellaoui
|
Difensore
|
Hull
City
|
Vegar
Eggen Hedenstad
|
Difensore
|
Rosenborg
|
Even
Hovland
|
Difensore
|
Norimberga
|
Tore
Reginiussen
|
Difensore
|
Rosenborg
|
Jørgen
Skjelvik
|
Difensore
|
Rosenborg
|
Jonas
Svensson
|
Difensore
|
AZ
Alkmaar
|
Gustav
Valsvik
|
Difensore
|
Eintracht
Braunschweig
|
Sander
Gard Bolin Berge
|
Centrocampista
|
Genk
|
Jo
Inge Berget
|
Centrocampista
|
Malmø
|
Veton
Berisha
|
Centrocampista
|
Greuther
Furth
|
Mats
Møller Dæhli
|
Centrocampista
|
St
Pauli
|
Mohamed
Amine Elyounoussi
|
Centrocampista
|
Basilea
|
Markus
Henriksen
|
Centrocampista
|
Hull
City
|
Stefan
Johansen
|
Centrocampista
|
Fulham
|
Anders
Ågnes Konradsen
|
Centrocampista
|
Rosenborg
|
Håvard
Nordtveit
|
Centrocampista
|
West
Ham United
|
Valentin
Adama Diomande
|
Attaccante
|
Hull
City
|
Tarik
Elyounoussi
|
Attaccante
|
Olympiacos
|
Joshua
King
|
Attaccante
|
Bournemouth
|
Alexander
Toft Søderlund
|
Attaccante
|
Saint
Etienne
|
Qualificazioni Mondiali Russia 2018
Girone C
5° giornata, 26 marzo 2017
Belfast (Irlanda del Nord), Windsor Park, ore 20:45 (ore 19:45 locali)
Irlanda del Nord-Norvegia
Nello stesso girone
Azerbaigian-Germania
San Marino-Repubblica Ceca
Classifica
Germania 12
Azerbaigian 7
Irlanda del Nord 7
Rep.Ceca 5
Norvegia 3
San Marino 0
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