“Cosa mi aspetto da questa stagione?
Be’, il Double per il terzo anno consecutivo, l’accesso alla fase a girone di
Champions e il record di reti segnate in campionato battuto da Lord Bendtner!”
In un articolo dell’Aftenposten in cui varie celebrità norvegesi hanno
raccontato le proprie aspettative legate alla loro squadra del cuore, il
presentatore televisivo Tete Lindbom, sfegatato tifoso del Rosenborg (e anche
del Milan), dà voce alle aspettative dei tifosi di Trondheim per il 2017: un
successo a mani basse su tutta la linea.
venerdì 31 marzo 2017
giovedì 30 marzo 2017
Il Rosenborg espugna Bergen e vince la Supercoppa 2017!
È scattata ufficialmente stasera la
stagione 2017 del calcio norvegese: dopo sette anni di pausa dall’ultima
edizione, torna in scena la Supercoppa di Norvegia, ribattezzata quest’anno
Unicef Mesterfinale. La competizione dovrebbe mettere di fronte la vincitrice
del campionato e la vincitrice della Coppa ma, visto che quest’anno il
detentore di entrambe le competizioni è il Rosenborg, la squadra di Trondheim
ha sfidato non la perdente della finale di Coppa (come invece avviene in molti
paesi, e in tal caso l’onore sarebbe toccato al Kongsvinger) ma la seconda
classificata del campionato, ossia il Brann. Altra “anomalia” rispetto a quanto
succede in altri paesi, a ospitare la finale in gara secca è stato proprio il
Brann invece del Rosenborg vincitore del campionato: probabilmente questa
scelta è stata fatta per provare a garantire a una competizione che
storicamente non ha mai avuto grosso appeal sul pubblico norvegese (con quella
di oggi sono solo quattro le edizioni giocate in tutta la storia a partire dal
suo esordio nel 2002) la miglior cornice di spettatori possibile – e il
pubblico di Bergen tende a essere più partecipe del più esigente pubblico di
Trondheim.
La premiazione del Rosenborg (foto da www.rbk.no) |
mercoledì 29 marzo 2017
Flop Lars Lagerbäck: la Norvegia va k.o. anche in Irlanda del Nord
Va tutto storto, ma le macchinazioni
del fato beffardo c’entrano fino a un certo punto: qua i problemi sono
strutturali. Puoi provare a prendere uno degli allenatori più à la page del
calcio nordico, quel Lars Lagerbäck che dopo l’exploit con l’Islanda agli
Europei è uno dei nuovi profeti del calcio scandinavo, e può anche darsi che
sul medio e lungo termine i fatti ti diano anche ragione, mica possiamo parlare
di fallimento dopo una sola partita. Può anche succedere, però, che le cose
vadano storte fin da subito: quando hai tempo per correggere la mira e lavorare
con calma, il danno è limitato; quando questo tempo non c’è, perché sei già (da
tempo) all’ultima spiaggia, non c’è altro da fare se non procurarsi un
gastroprotettore per l’inevitabile acidità di stomaco che inevitabilmente ti
sale in pancia.
Il gol di Conor Washington ripreso in una foto suggestiva del Windsor Park di Belfast (foto Charles McQuillan/Getty Images da fifa.com) |
sabato 25 marzo 2017
A Belfast la Norvegia si affida a Lars Lagerbäck per riprendere a correre verso i Mondiali
È troppo ottimistico se non utopico
pensare che possa bastare il cambio di commissario tecnico per ridare ossigeno
a un movimento calcistico asfittico e ferito come quello norvegese. Eppure,
spesso le federazioni altro strumento, almeno a breve termine, per cercare di
risollevare le proprie sorti nei momenti di difficoltà non hanno se non
affidare la panchina della nazionale a una persona che possa riportare in
squadra la capacità di imporre gioco e portare a casa vittorie. Sperando che ce
la faccia. Come al solito, poi, è il campo a dire chi ha fatto bene e chi ha
fatto male, chi ha ragione e chi ha torto. Prima di allora, i discorsi stanno
grossomodo a zero. D’altra parte, a livello di sensazione generale, sembra di
poter dire che la Federazione norvegese, congedato un Per-Mathias Høgmo ormai
incapace di riportare la nazionale sulla retta via, non abbia sbagliato a
ingaggiare lo svedese Lars Lagerbäck, il protagonista dell’epopea islandese
agli Europei in Francia. L’entusiasmo, in squadra e al di fuori di essa, pare
essere tornato. Poi magari non basterà per invertire la rotta rispetto agli
ultimi fiaschi, ma come base non sembra male. L’entusiasmo non risolve i
problemi, ma senza è difficile combinare qualcosa di buono.
Il nuovo ct della Norvegia, Lars Lagerbäck, si presenta alla conferenza stampa alla vigilia della sfida in Irlanda del Nord (foto NTB Scanpix da fotball.no) |
lunedì 13 marzo 2017
A quattr’occhi con Henri Toivomäki, difensore finlandese del Sarpsborg 08
In questi giorni ci siamo messi in
contatto con Henri Toivomäki, difensore finlandese classe ’91 in forza al
Sarpsborg 08, il quale ci ha gentilmente concesso un’intervista. La
chiacchierata che state per leggere è stata possibile grazie al blogger
Sebastiano Trovato, che è amico di Henri dopo averlo conosciuto nel periodo in
cui il giocatore finlandese ha militato nell’Atalanta. Dopo quell’esperienza
italiana, nella quale ha giocato il torneo di Viareggio, il giocatore
finlandese non è stato confermato dalla società bergamasca ed è tornato in
patria: prima di finire l’anno scorso al Sarpsborg 08, ha giocato in Olanda,
all’Ajax e all’Almere. Ecco l’intervista che gli abbiamo fatto.
Henri Toivomäki (foto da youtube) |
mercoledì 8 marzo 2017
Rosenborg, eccoti l’attaccante: arriva Bentdner!
Ricorderete il pesce d’aprile dell’anno
scorso allorché il Vålerenga annunciò spiritosamente ai propri tifosi di
aver ingaggiato addirittura Nicklas Bendtner. Ebbene, a posteriori possiamo dire che quella che era nata come
una burla fu una sorta di anticipazione del futuro del ventinovenne danese che,
dopo tanti trascorsi nei massimi campionati europei, ha deciso di giocare in
Norvegia. Non a Oslo, però, bensì un po’ più a nord, a Trondheim: il “lord” ha
firmato ieri un contratto con il Rosenborg che lo lega ai bianconeri per
ben tre anni.
mercoledì 1 marzo 2017
ESCLUSIVA - A quattr’occhi con Malaury Martin, 4° parte: l’esperienza di vita in Norvegia
Concludiamo con questa quarta
parte l’intervista esclusiva con Malaury Martin: come di consueto nei
nostri incontri, parliamo con Martin anche della sua parentesi di vita in Norvegia, della
quale conserva quei ricordi indelebili ma anche quelle difficoltà di
adattamento che francesi o italiani spesso incontrano quando migrano così a
nord (qua trovate la prima parte di questa intervista, qua la seconda, qua la terza).
Uno scorcio di Oslo vista dal mare (foto di Eleonora Masi) |
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