“Non avremmo in alcun modo meritato di
vincere stasera, figurarsi di andare avanti in Europa League”: è amara la
conferenza stampa di Eirik Horneland al termine della gara del Lerkendal persa
contro lo Sporting per 0-2. Poco o nulla ha fatto il Rosenborg per rendere
difficile la vita agli ospiti: una punizione di Alexander Søderlund che impegna
il portiere avversario Renan Ribeiro, poi poco altro, prestazione ancora una
volta evanescente e portoghesi che già prima dell’intervallo liquidano la
pratica chiudendo i conti con le reti di Sebastián Coates al 16° e Bruno
Fernandes al 38°.
Un’eloquente immagine di Rosenborg-Sporting (foto da www.rbk.no) |
“È frustrante!”, conferma Horneland, “C’è
un’enorme frustrazione quando non si riesce a fornire una prestazione migliore
di quella di stasera: ci manca la fiducia per giocare a questi livelli!” Già,
la fiducia: non che ci si aspettassero i fuochi d’artificio dal Rosenborg in
questa campagna europea, ma il “premio di consolazione” del girone di Europa
League, una volta fallito il colpo grosso del ritorno a quello di Champions,
lasciava pensare che, più di quanto sarebbe stato possibile nella competizione
maggiore, a questi livelli il Rosenborg potesse giocarsela. Se non passare il
turno, almeno provarci. E invece siamo alla quarta sconfitta su quattro partite
in un girone forte sì, ma più equilibrato di quanto si potesse pensare (il 4-1
del Lask, vera sorpresa di questo raggruppamento, sul Psv, riapre i conti per
la qualificazione, con lo Sporting primo a nove e le altre due a seguire con
sette punti: al Rosenborg sarebbe bastata una vittoria nelle quattro partite
giocate per essere ancora in corsa, almeno sulla carta).
Ormai al Rosenborg non resta che
aspettare che questa Europa League, dalla quale non c’è più niente da chiedere,
finisca. E che finisca nel modo meno fallimentare possibile anche la stagione
norvegese: il tremendo 2019 dei ragazzi di Trondheim diventerebbe un fiasco storico
qualora i bianconeri non riuscissero nemmeno a tornare in Europa il prossim’anno.
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