mercoledì 1 febbraio 2017

Lo svedese Lars Lagerbäck, l'artefice del miracolo islandese, è il nuovo ct della Norvegia



A due mesi e mezzo dal divorzio da Per-Mathias Høgmo, la Federcalcio norvegese scioglie le riserve e annuncia il nuovo commissario tecnico della nazionale: si tratta del sessantottenne svedese Lars Lagerbäck, che quest’estate è balzato agli onori delle cronache calcistiche mondiali in virtù dell’exploit ottenuto alla guida dell’Islanda allorquando, agli Europei in Francia, è arrivato addirittura ai quarti di finali – dopo aver eliminato addirittura l’Inghilterra – fermandosi soltanto al cospetto dei padroni di casa.

La Federcalcio Norvegese su Twitter annuncia così l'ingaggio del nuovo ct.




Dopo una lunga gavetta alla guida di squadre secondarie svedesi, dal 1990 Lagerbäck è entrato a far parte dello staff tecnico della Federcalcio svedese in cui, di promozione in promozione, è arrivato fino alla guida della nazionale, incarico da lui tenuto dal 2000 al 2009. Dopo una parentesi alla guida della Nigeria (2010), sono arrivati gli anni d’oro con l’Islanda, di cui è stato ct dal 2012 fino ai gloriosi europei della scorsa estate. Scaduto il contratto con la Federcalcio islandese, Lagerbäck ha trovato l’accordo con la Norvegia: i termini dell’ingaggio non sono stati dichiarati, ma i media norvegesi sostengono si tratti di cifre di non poco conto, relativamente al volume d’affari che solitamente è in grado di far girare il calcio a queste latitudini.

I media norvegesi, comunque, non sono ostili a questa nomina, tutt’altro: il piglio decisionista di Lagerbäck ricorda quello di Egil “Drillo” Olsen, e sono in molti a sostenere che per risollevare le sorti della Norvegia serva una persona con un forte carattere. Il curriculum del ct svedese, poi, parla per lui: l’impresa con l’Islanda ha fatto impennare le sue quotazioni. Quanto a lui, non si tira certo indietro: nonostante la situazione di classifica della Norvegia nel girone di qualificazione ai Mondiali, lui sostiene che il secondo posto sia tuttora raggiungibile. In che modo? “Non mi piace il calcio divertente o interessante: per me il calcio si gioca per vincere”, dice intervistato alla conferenza stampa, “sono molto sorpreso che la Norvegia non giochi come per esempio l’Irlanda del Nord: è con questo approccio che si può ottenere qualche risultato migliore”.

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