A due mesi e mezzo dal divorzio da
Per-Mathias Høgmo, la Federcalcio norvegese scioglie le riserve e annuncia il
nuovo commissario tecnico della nazionale: si tratta del sessantottenne svedese
Lars Lagerbäck, che quest’estate è balzato agli onori delle cronache
calcistiche mondiali in virtù dell’exploit ottenuto alla guida dell’Islanda
allorquando, agli Europei in Francia, è arrivato addirittura ai quarti di
finali – dopo aver eliminato addirittura l’Inghilterra – fermandosi soltanto al
cospetto dei padroni di casa.
La Federcalcio Norvegese su Twitter annuncia così l'ingaggio del nuovo ct. |
Dopo una lunga gavetta alla guida di
squadre secondarie svedesi, dal 1990 Lagerbäck è entrato a far parte dello
staff tecnico della Federcalcio svedese in cui, di promozione in promozione, è
arrivato fino alla guida della nazionale, incarico da lui tenuto dal 2000 al
2009. Dopo una parentesi alla guida della Nigeria (2010), sono arrivati gli
anni d’oro con l’Islanda, di cui è stato ct dal 2012 fino ai gloriosi europei
della scorsa estate. Scaduto il contratto con la Federcalcio islandese, Lagerbäck
ha trovato l’accordo con la Norvegia: i termini dell’ingaggio non sono stati
dichiarati, ma i media norvegesi sostengono si tratti di cifre di non poco
conto, relativamente al volume d’affari che solitamente è in grado di far
girare il calcio a queste latitudini.
I media norvegesi, comunque, non sono
ostili a questa nomina, tutt’altro: il piglio decisionista di Lagerbäck ricorda
quello di Egil “Drillo” Olsen, e sono in molti a sostenere che per risollevare
le sorti della Norvegia serva una persona con un forte carattere. Il curriculum
del ct svedese, poi, parla per lui: l’impresa con l’Islanda ha fatto impennare
le sue quotazioni. Quanto a lui, non si tira certo indietro: nonostante la
situazione di classifica della Norvegia nel girone di qualificazione ai
Mondiali, lui sostiene che il secondo posto sia tuttora raggiungibile. In che
modo? “Non mi piace il calcio divertente o interessante: per me il calcio si
gioca per vincere”, dice intervistato alla conferenza stampa, “sono molto
sorpreso che la Norvegia non giochi come per esempio l’Irlanda del Nord: è con
questo approccio che si può ottenere qualche risultato migliore”.
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