Nella terza parte dell’intervista
esclusiva a Malaury Martin parliamo di calcio tout-court: dopo
alcuni retroscena di mercato che avrebbero potuto condurlo nel bel paese, il
centrocampista degli Hearts ci spiega le differenze tra calcio scozzese e
norvegese e ci dà un parere sull’annata di Ligue 1 del suo Nizza (qua trovate la prima parte di questa nostra intervista, qua la seconda).
Durante la presentazione nel Tyneside Stadium di Edimburgo. |
Avevi delle altre offerte dagli altri
grossi campionati europei?
Da tanti
paesi mi cercavano. Uno degli approcci
più concreti è stato quello di un club di Serie B italiana ma alla fine non si
è fatto nulla. Poi ho scelto la Scozia, anche perché Edimburgo la conoscevo
molto bene avendo vissuto a Newcastle quando giocavo a Middlesbrough: là
inoltre mi avevano ben parlato del campionato.
La differenza più grossa tra calcio
norvegese e scozzese qual è?
L’intensità
sicuramente, sebbene anche in Norvegia questa non manchi del tutto. Anzi, a
livello di campionati i due sono simili: tutte le squadre giocano a viso aperto,
tranne il Celtic che, essendo la squadra più forte del paese, fa un gioco molto
di possesso. La più grossa differenza penso che però sia la passione.
È un sogno quello di tornare in
Francia per giocare la Ligue 1?
Da otto
anni sono all’estero e non ho mai avuto club francesi interessati che mi han
contattato, quindi non ci penso neanche. Qui stiamo davvero bene, mia moglie ed
io parliamo tante lingue, dal francese all’inglese, e anche l’italiano, non
abbiamo problemi di adattamento. Incontriamo sempre tante belle persone, che
conoscono altre parti del mondo avendo giocando in campionati diversi. Siamo davvero contenti di essere qui.
Un sogno, se devo dirla tutta, è quello di giocare in Italia. È l’unico
campionato che un giorno potrebbe tentarmi se qualcosa dovesse presentarsi in
futuro. Per ora tuttavia sono focalizzato sugli obiettivi degli Hearts, ovvero
vincere dei titoli e tornare in Europa League. La società sta ammodernando lo
stadio, ci sono dei progetti dietro ed io sono contento di farne parte.
L’anno scorso un altro francese e
nizzardo come te, Alexy Bosetti, è arrivato in Norvegia. Lo conosci? Ora gioca
nel Nizza, che ne pensi della squadra quest’anno?
Alexy è
nizzardo come me, con tanti amici in comune. Ci siamo conosciuti per bene in Norvegia e abbiamo passato dei bei
momenti insieme. Ora ci teniamo sempre in contatto, è un mio amico nel
mondo del calcio. Il Nizza sta facendo un percorso straordinario da due-tre
anni, con una grande ambizione e con molta regolarità. Ha il nuovo stadio e ha
un mezzo potente tra le mani che sta utilizzando al meglio. Spero per Alexy che
arrivi a trovare dei minuti importanti nella seconda parte di stagione.
Cosa ne pensi del nostro Balotelli,
può dare quel qualcosa in più al Nizza?
È un
fattore in più essendo un giocatore capace di cose straordinarie. Quest’anno lo
ha dimostrato e lo farà ancora. Poi è chiaro che come tutti ha degli alti e dei
bassi, solo che gli si chiede sempre tanto visto il suo status. Ma per il
Nizza, per i giovani che giocano con lui, e per i tifosi, avere dei giocatori
come Balotelli, Dante e Ben Arfa è di certo molto piacevole.
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