mercoledì 22 febbraio 2017

ESCLUSIVA - A quattr’occhi con Malaury Martin, 1° parte: la mia carriera


Mancano ancora tante settimane prima dell’inizio della nuova stagione di Eliteserien (la ex Tippeligaen) ed è per questo che, mentre ci prudono le mani nell’attesa, abbiamo deciso di regalarvi un’intervista esclusiva con uno dei massimi protagonisti della scorsa stagione, che con ben 7 gol e 6 assist è entrato nella nostra Top 11 del girone di ritorno. Parliamo di Malaury Martin, ex centrocampista del Lillestrøm ora agli scozzesi degli Hearts, il quale ha deciso gentilmente di concederci quest’intervista per raccontarci le sue sensazioni sul calcio norvegese, su cosa lo ha portato ad approdare in Tippeligaen e su come il suo Lillestrøm si sia salvato grazie ad un’incredibile serie di risultati utili nelle ultime giornate. Abbiamo parlato con lui anche di calcio in generale, visto che ha militato anche in Ligue 1 e Premier League.


Martin con la maglia della Francia (immagine da goal.com)






L’intervista è divisa in quattro parti: in questa prima tranche parleremo della carriera del centrocampista francese, dagli inizi fino all’approdo in Norvegia.

Presentati al nostro pubblico: qual è stata la tua carriera calcistica fino ad ora? 

Arrivo e in realtà inizio al Monaco a tredici anni, dove resto fino ai ventuno contribuendo anche al bilancio della squadra in Ligue 1 per ben cinque anni: ho segnato i miei primi gol con la maglia dei monegaschi. Da Monaco sono partito per l’Inghilterra, prima al Blackpool in Premier e poi al Middlesbrough in Championship. In seguito ho giocato in Svizzera, al Losanna, dove sono rimasto sino al 2013 prima di partire per la Norvegia.

Per l’appunto, nel 2013 arrivi in Norvegia, alla corte del Sandnes Ulf: quale motivazione ti ha spinto a scegliere la Tippeligaen?    

Non c’era una motivazione particolare, dopo il Losanna ero rimasto senza club nella finestra di mercato estiva, nonostante stessi per chiudere con il Cercle Bruges. Sono stato mesi senza club e avevo bisogno di giocare. Purtroppo sono le logiche del mercato, e tanti altri calciatori con un curriculum migliore del mio rimangono senza squadra. Non ho avuto troppo tempo per rifletterci perché bisognava trovare qualcosa per riprendere a giocare. Parliamo di dicembre 2013, quasi alla chiusura della finestra di mercato invernale.

A Sandnes hai giocato sia in Tippeligaen che in OBOS-ligaen: è stata una tua scelta quella di rimanere? 

Be’, quando sono arrivato a Sandnes dopo sei partite mi sono rotto il crociato quindi non ho giocato molto in Tippeligaen. Quando sono guarito, non ero più nella lista dei giocatori schierabili in campionato, la squadra non era ben piazzata e alla fine è retrocessa, sicché ho dovuto giocare per tre mesi in OBOS-ligaen.

Ci sono dei momenti felici che conservi a Sandnes?  

Nella mia carriera, oggi posso dirlo, è stata la squadra peggiore per cui ho giocato, quindi in realtà non ho grandissime esperienze felici. C’è sicuramente la felicità di essere tornato sul campo da gioco, ma nulla più. Ci sono stati certamente dei momenti felici, ma non ho mantenuto grandissimi rapporti con la società.

Dopodiché nell’estate 2015 passi al Lillestrøm: uno dei pochi club a non esser mai sceso in seconda divisione. Come hai trovato questa squadra?  

Tutta un’altra storia rispetto a Sandnes: parliamo di una squadra storica, che ha vinto dei titoli e che come hai già detto non è mai scesa in seconda divisione dalla sua creazione. È una squadra con dei grandi tifosi, davvero un gran bel team. Chiaramente, per motivi economici adesso non riesce più ad avere l’importanza di un tempo: del resto, ormai pochi club in Norvegia riescono a mantenere una certa solidità economica. Purtroppo in Norvegia la gente preferisce guardare il calcio europeo e non ha la stessa passione per le squadre locali come qui in Scozia. 

Proprio perché è una squadra mai retrocessa, si sente la pressione di rappresentarla oppure per te, abituato a grossi palcoscenici, non c’è mai stato un certo tipo di stress? 

Onestamente per me non c’era pressione. Anzi, è stato un piacere e ne ho davvero un gran bel ricordo. Chi ci lavora dentro è adorabile e lo stadio ha una grande atmosfera, soprattutto nei derby, come contro il Vålerenga, o nei match più importanti contro Molde o Rosenborg. Lo stadio è sempre pieno e la gente ama il club. Devo ringraziare il Lillestrøm perché grazie a questa squadra e alla visibilità che mi ha dato ho potuto ritrovare un club importante come gli Hearts.

Fine prima parte
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Martin con la maglia del Middlesbrough (foto da gazettelive.co.uk)

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