Mancano ancora tante settimane prima
dell’inizio della nuova stagione di Eliteserien (la ex Tippeligaen) ed
è per questo che, mentre ci prudono le mani nell’attesa, abbiamo deciso di
regalarvi un’intervista esclusiva con uno dei massimi protagonisti della
scorsa stagione, che con ben 7 gol e 6 assist è entrato nella
nostra Top 11 del girone di ritorno. Parliamo di Malaury Martin, ex
centrocampista del Lillestrøm ora agli scozzesi degli Hearts, il quale
ha deciso gentilmente di concederci quest’intervista per raccontarci le sue
sensazioni sul calcio norvegese, su cosa lo ha portato ad approdare in
Tippeligaen e su come il suo Lillestrøm si sia salvato grazie ad un’incredibile
serie di risultati utili nelle ultime giornate. Abbiamo parlato con lui anche
di calcio in generale, visto che ha militato anche in Ligue 1 e Premier
League.
Martin con la maglia della Francia (immagine da goal.com) |
L’intervista è divisa in quattro parti:
in questa prima tranche parleremo della carriera del centrocampista francese,
dagli inizi fino all’approdo in Norvegia.
Presentati al nostro pubblico: qual è
stata la tua carriera calcistica fino ad ora?
Arrivo e in
realtà inizio al Monaco a tredici
anni, dove resto fino ai ventuno contribuendo anche al bilancio della squadra
in Ligue 1 per ben cinque anni: ho segnato i miei primi gol con la maglia dei
monegaschi. Da Monaco sono partito per l’Inghilterra, prima al Blackpool in
Premier e poi al Middlesbrough in Championship. In seguito ho giocato in
Svizzera, al Losanna, dove sono rimasto sino al 2013 prima di partire per la
Norvegia.
Per l’appunto, nel 2013 arrivi in
Norvegia, alla corte del Sandnes Ulf: quale motivazione ti ha spinto a
scegliere la Tippeligaen?
Non c’era una motivazione particolare, dopo il Losanna ero rimasto senza club nella finestra di mercato estiva, nonostante stessi per chiudere con il Cercle Bruges. Sono stato mesi senza club e avevo bisogno di giocare. Purtroppo sono le logiche del mercato, e tanti altri calciatori con un curriculum migliore del mio rimangono senza squadra. Non ho avuto troppo tempo per rifletterci perché bisognava trovare qualcosa per riprendere a giocare. Parliamo di dicembre 2013, quasi alla chiusura della finestra di mercato invernale.
A Sandnes hai giocato sia in
Tippeligaen che in OBOS-ligaen: è stata una tua scelta quella di
rimanere?
Be’, quando
sono arrivato a Sandnes dopo sei partite
mi sono rotto il crociato quindi non ho giocato molto in Tippeligaen.
Quando sono guarito, non ero più nella lista dei giocatori schierabili in
campionato, la squadra non era ben piazzata e alla fine è retrocessa, sicché ho
dovuto giocare per tre mesi in OBOS-ligaen.
Ci sono dei momenti felici che
conservi a Sandnes?
Nella mia carriera,
oggi posso dirlo, è stata la squadra
peggiore per cui ho giocato, quindi in realtà non ho grandissime esperienze
felici. C’è sicuramente la felicità di essere tornato sul campo da gioco, ma
nulla più. Ci sono stati certamente dei momenti felici, ma non ho mantenuto
grandissimi rapporti con la società.
Dopodiché nell’estate 2015 passi al
Lillestrøm: uno dei pochi club a non esser mai sceso in seconda divisione. Come
hai trovato questa squadra?
Tutta un’altra storia rispetto a Sandnes: parliamo di una squadra storica, che ha vinto dei titoli e che come hai già detto non è mai scesa in seconda divisione dalla sua creazione. È una squadra con dei grandi tifosi, davvero un gran bel team. Chiaramente, per motivi economici adesso non riesce più ad avere l’importanza di un tempo: del resto, ormai pochi club in Norvegia riescono a mantenere una certa solidità economica. Purtroppo in Norvegia la gente preferisce guardare il calcio europeo e non ha la stessa passione per le squadre locali come qui in Scozia.
Proprio perché è una squadra mai
retrocessa, si sente la pressione di rappresentarla oppure per te, abituato a
grossi palcoscenici, non c’è mai stato un certo tipo di stress?
Onestamente
per me non c’era pressione. Anzi, è stato un piacere e ne ho davvero un gran bel ricordo. Chi ci lavora dentro è adorabile
e lo stadio ha una grande atmosfera, soprattutto nei derby, come contro il Vålerenga,
o nei match più importanti contro Molde o Rosenborg. Lo stadio è sempre pieno e
la gente ama il club. Devo ringraziare il Lillestrøm perché grazie a questa
squadra e alla visibilità che mi ha dato ho potuto ritrovare un club importante
come gli Hearts.
Martin con la maglia del Middlesbrough (foto da gazettelive.co.uk) |
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