martedì 20 marzo 2012

Aspettando la Tippeligaen 2012: le favorite

Torniamo indietro con la memoria al 30 ottobre scorso, 28° giornata della Tippeligaen 2011: quella sera il Molde (alle 18) affrontava all’Aker Stadion lo Strømsgodset; finì 2-2 e il Molde un paio di ore dopo la fine della partita poté festeggiare l’aritmetica conquista dello scudetto dopo essersi visto in tv il capitombolo del Rosenborg (che giocava alle 20) in casa col Brann (finì 3-6!) che tagliò definitivamente fuori dalla lotta per lo scudetto i ragazzi di Trondheim. Ebbene, la Tippeligaen 2012 riparte proprio da quella sera, riproponendo alla prima giornata la riedizione degli scontri sanguinolenti di quel 30 ottobre, e cioè Molde-Strømsgodset (che sarà il gustoso anticipo di venerdì, quindi il match che inaugurerà la stagione) e Rosenborg-Brann. Insomma, si riparte col botto, con partite importanti di per sé, ma anche per il valore aggiunto che il ricordo di quella drammatica sera ha lasciato sui protagonisti di quelle partite e sui tifosi che le seguirono col cuore in gola. E, come se non bastasse, il primo rovente turno di questa Tippeligaen 2012 prevede come piatto finale, nel posticipo di lunedì, il primo storico derby tra Sandnes Ulf e Viking, lo scontro cioè tra la squadra della piccola Sandnes (che come esordio in massima divisione non poteva aspettarsi niente di più forte!) e quella della grande Stavanger, che distano tra di loro pochi chilometri. È la prima volta che le due squadre si incontrano in campionato: l’unico precedente in incontri ufficiali risale all’anno scorso, al terzo turno di Coppa, però si giocò a Stavanger, e il Viking vinse 2-0. Stavolta la sfida sarà a campi invertiti, e a Sandnes si freme. Con questa prima giornata, insomma, ci sarà da divertirsi, molto.

Steffen Iversen in azione nell'amichevole giocata domenica a Stavanger tra il suo Rosenborg e il Viking, che ha vinto 4-0. Per Iversen, tornato a Trondheim questo inverno, e per l'intero Rosenborg, la stagione non inizia nel migliore dei modi... (foto da www.aftenposten.no)

A noi però resta ancora da fare una veloce analisi delle quattro squadre che a mio parere dovrebbero lottare per lo scudetto 2012 (ma sono possibili sorprese), cioè, oltre al Molde campione in carica, Rosenborg, Tromsø e Brann.

Molde – Quella che un tempo era la Nizza del Nord è oggi una cittadina nel Møre og Romsdal di più di ventimila abitanti, affacciata sul mare del nord, non lontana da Ålesund: qua la vittoria nel 2011 del primo campionato di calcio della loro storia è stata accolta dai tifosi con grande entusiasmo. La stagione passata è stata totalmente imprevedibile, coronata da un successo che in pochi avrebbero giudicato, con una squadra in cui mancano grandissimi nomi, a parte quello dell’allenatore, quell’Ole Gunnar Solskjær che però, dopo essere stato un signore giocatore, era all’esordio assoluto come head coach. Smembrare una squadra così, nell’anno che vedrà il ritorno del Molde in Champions League (vi ha già partecipato nel 1999/2000, nei bei tempi in cui la Norvegia portava due squadre nella competizione, ed arrivò pure alla prima fase a gironi), sarebbe un peccato oltre che un gesto molto coraggioso. E quindi la dirigenza ha lasciato il più possibile le cose come stavano, lavorando col mercato solo sulle seconde linee. Restano tutti i protagonisti più importanti della scorsa stagione, dall’attacco africano di Davy Anggan e Daniel Chima Chukwu ai giovani Magnus Wolff Eikrem e Joshua Gatt (un ragazzo americano), passando per i più esperti Knut Olav Rindarøy, Even Hovland e capitan Daniel Berg Hestad. Sulla carta non sembra una squadra irresistibile, ma è più o meno la stessa che l’altr’anno si portò a casa il bottino pieno, e l’allenatore ha resistito a varie sirene ed è rimasto. Hai visto mai che l’incantesimo si ripete? Allenatore: quell’Ole Gunnar Solskjær.

Rosenborg – L’anno scorso, il terzo posto – che almeno garantisce l’accesso all’Europa minore – è stato agguantato più con la disperazione che con la bravura, e con una grandissima dose di fortuna. Il Rosenborg, la squadra simbolo per eccellenza del calcio norvegese, pare precipitata in una crisi senza fine, che per un verso riapre le sorti di un campionato per anni egemonizzato dai ragazzoni di Trondheim (e l’exploit del Molde è un chiaro esempio di questa “apertura di spazi”) ma per un verso rende più debole la Norvegia sul piano internazionale (il Rosenborg degli anni d’oro batteva Real Madrid e Milan, adesso una squadra norvegese in grado di fare altrettanto sembra poter esistere solo sui videogiochi). La scorsa stagione ha però dimostrato anche che dalle parti di Trondheim si è poco abituati a perdere, e ancora meno ad arrendersi, ed anche una stagione come quella 2011, in cui al Rosenborg non è riuscito nulla tanto che ad inizio anno era impelagato addirittura nelle sabbie mobili della lotta per la salvezza, è comunque finita con un terzo posto. Come dire, avviso ai naviganti: non date per morto il Rosenborg. Per questo, va considerata tra le favorite, anche se il mercato non è stato certo dei più esaltanti, anzi la partenza di tre pilastri come Mikael Lustig (al Celtic), Mushaga Bakenga (al Brugge) e Morten Moldskred (ai danesi dell’Århus) non pare aver rinforzato una squadra a cui chissà quanto gioveranno gli innesti del ventunenne Stefan Strandberg (dal Vålerenga) e del rientrante veterano Steffen Iversen che, dopo una parentesi non esaltante al Crystal Palace, torna a casa Rosenborg a trentacinque anni. Meno male che è rimasto Rade Prica, una pedina importante per questa squadra. L’amichevole di domenica scorsa persa 4-0 col Viking non è però un grandissimo biglietto da visita per la nuova stagione. Un altro dato che sorprende è poi il fatto che è rimasto l’allenatore Jan Jönsson, poco gradito ai tifosi dopo la stagione a dir poco disastrosa. In Italia un allenatore sarebbe stato licenziato per molto meno, e dopo una stagione così avrebbe ricevuto una autentica damnatio memoriae. Ma in Norvegia funziona diversamente. Allenatore: Jan Jönsson (Sve).

Tromsø – Il miracolo del nord l’anno passato ha portato l’unica squadra di Tippeligaen all’interno del circolo polare artico a sfiorare il sogno di vincere lo scudetto, e a portare comunque l’undici biancorosso in seconda piazza, cioè in Europa League per la terza volta in quattro anni. Da queste parti, in questa città di cinquantamila anime che sorge in mezzo ai profili frastagliati e tormentati dei fiordi della Norvegia del nord, in un ambiente di lingue di mare che si insinuano tra spigolose catene montuose, difficile fare di meglio. Ma ci si può provare con una ricetta ormai collaudata: tanti figli di una delle scuole calcio più efficienti del paese (che drena le migliori promesse dell’intera area), sia giovani che “canterani” maturati nella squadra, cui aggiungere qualche scommessa esotica e qualche veterano di consolidata esperienza. Persi per strada il capocannoniere della scorsa stagione Mos (finito a Copenaghen dopo essere passato dalla casa madre del Vålerenga) e re Sigurd Rushfeldt (capocannoniere assoluto nella storia di Tippeligaen, ritiratosi per anzianità di servizio), il Tromsø per l’attacco punta sull’esperienza di Ole Martin Årst, che a trentasette anni torna nella sua città natale dopo avervi giocato già dal 1995 al ’97 e dal 2003 al 2007: sulla carta, un possibile Rushfeldt secondo. Per l’attacco, è arrivato in prova anche il ventitreenne ceco Zdenek Ondrasek, definito dagli osservatori una furia con tanta voglia di dimostrare il proprio talento. Il plotone dei ragazzi che vestono la maglia del Tromsø da alcuni anni conta Hans Åge Yndestad, Thomas Drage, Ruben Yttergård Jenssen; lo svedese Marcus Sahlman (in porta) e il finlandese Mika Koppinen (in difesa) garantiscono esperienza; i senegalesi Saliou Ciss e Kara portano il loro atletismo; Thomas Kind Bendiksen, ventiduenne reduce da una esperienza non prolifica con i Rangers, è la scommessa. Guida la pattuglia, ancora, Per-Mathias Høgmo: la squadra forse è più debole dell’anno scorso, specie in attacco, ma il Tromsø ha intenzioni serie. Allenatore: Per-Mathias Høgmo.

Brann – Campioni nel 2007, quasi retrocessi nel 2010, quarti nel 2011: gli ultimi anni del Brann sono stati schizofrenici. Ma siamo a Bergen, una delle città più importanti della Norvegia, e certi scherzi non sono concessi: il Brann vuole tornare ad essere una squadra che senza soluzione di continuità lotta per le posizioni di vertice. L’attacco nigeriano, col tandem Kim Ojo (15 gol nel 2011) e Bentley, ha licenza di uccidere e non è stato intaccato dal mercato invernale. E non mancano buoni giocatori, come il giamaicano Rodolph Austin, l’esperto Hassan El Fakiri, Lars Grorud e i nuovi arrivati Fredrik Nordkvelle (dallo Strømsgodset) e lo svedese Markus Jonsson (dai greci del Panionios). L’unica perdita di rilievo è quella di Diego Guastavino, l’uruguyano con nostalgia di casa, che ha risolto consensualmente il contratto per tornarsene in patria, non prima di aver definito con qualche problema alcune clausole a garanzia del Brann (il giocatore non accampa pretese sugli stipendi ancora da ricevere, ed anzi si impegna a non giocare in Europa fino all’estate del 2013, in caso contrario la squadra che lo ingaggerà dovrà pagare un indennizzo al club di Bergen). È comunque una squadra che non pare intenzionata a recitare ruoli di secondo piano. Allenatore: Rune Skarsfjord.

1° giornata
23/03: Molde - Strømsgodset
24/03: Hønefoss - Lillestrøm
Vålerenga - Haugesund
Odd Grenland - Sogndal
Stabæk - Aalesund
Tromsø - Fredrikstad
Rosenborg - Brann
26/03: Sandnes Ulf - Viking

Amichevoli notevoli disputate in settimana
17/3: Odd Grenland - GAIS (Sve) 1-1
Stabæk - Brann 0-0
18/3: Tromsø - Lillestrøm 0-2
Viking - Rosenborg 4-0

Nessun commento:

Posta un commento