domenica 21 marzo 2021

Europa League 2020/21, ritorno ottavi di finale: il Molde vince col Granada ma non basta per passare il turno

Si conclude sul campo neutro di Budapest, alla Puskás Aréna, il percorso europeo del Molde di Erling Moe. Un cammino ricco di vittorie importanti, qualificazioni storiche e prestazioni che hanno ridato orgoglio e splendore al calcio norvegese. Competendo anche contro i rivali del Granada, che escono dall’Ungheria sconfitti per 2-1 ma qualificati per i quarti di finale in virtù del 2-0 in Spagna all’andata, il Molde ha dimostrato di poter dire la sua anche a questi livelli.

Uno scatto della partita di Budapest (foto Laszlo Balogh/AP Photo da www.moldefk.no)

 

Nell’undici titolare schierato a inizio gara, Moe sceglie di sparigliare le carte in difesa: fuori Kristoffer Haugen e Sheriff Sinyan per lasciare spazio a Martin Bjornbak e Birk Risa, che completano il reparto con il terzino destro Marcus Pedersen ed il centrale Stian Gregersen. A centrocampo invece, la squalifica di Martin Ellingsen permette al giovane 2000 Emil Breivik di ottenere la prima titolarità nella competizione nel consueto 4-2-3-1 che prevede la premiata ditta Eirik Hestad, capitan Magnus Eikrem ed Eirik Andersen dietro all’unica punta Björn Sigurðarson. Nel Granada invece, schierato a specchio, la punta Jorge Molina prende il posto dell’espero Roberto Soldado. 

Gli spagnoli cercano di difendere il 2-0 ottenuto all’andata mantenendo comunque l’iniziativa, contro i norvegesi che non disdegnano nella creazione offensiva quando si sporgono in avanti. Il Granada, contundente in ripartenza, va vicino al vantaggio poco dopo il quarto d’ora, con una sgroppata dell’attaccante brasiliano Kenedy, spina nel fianco costante per i norvegesi. Su azione di Eirik Andersen, tra i più in forma in questa fase finale di Europa League, il Molde accorcia le distanze e va in vantaggio 1-0: il numero 23 entra in area dalla destra e crossa nell’area piccola, dove uno sfortunato Jesús Vallejo, con una maldestra chiusura ai danni di Breivik, commette autogol. 

L’1-0 rinvigorisce il Molde, che ricomincia il secondo tempo con un piglio diverso, giostrando il gioco e cercando di creare superiorità sulle fasce. Tanto che sfiora il raddoppio in due occasioni: nella prima, su ripartenza, una conclusione di Andersen viene bloccata dal portiere del Granada Rui Silva. Mentre nella seconda, il subentrato David Datro Fofana, classe 2002, sfoggia la sua classe con una progressione verso la porta che si spegne sempre sul portiere avversario. Gol sfiorato, gol subito: le sliding doors della partita si aprono al minuto 70. Protagonista il venezuelano Yangel Herrera, che prima sfiora il gol di sinistro al volo su sviluppi di calcio di punizione (gran parata di Andreas Linde), e poi serve al subentrato Roberto Soldado la palla per il pareggio, di testa. Nonostante le speranze dei celesti siano ridotte al lumicino, il Molde trova la forza per reagire e vincere quantomeno la partita. Al minuto 90, il subentrato Erling Knutzon sfonda in area e viene atterrato da Yan Brice: con un pregevole scavetto, è Eirik Hestad a regalare dal dischetto la vittoria ai suoi. 

Con questo percorso europeo, il Molde rimette il movimento calcistico norvegese sulla cartina di una fase finale europea: il lavoro svolto, sia dal punto di vista giovanile che di lega, sta iniziando a dare i suoi frutti. Al termine di un percorso in questa competizione dove anche il Bodø/Glimt, durante i preliminari contro il Milan, ha mostrato la bontà e la qualità dell’Eliteserien, ci auguriamo che in futuro, magari anche in Champions League, tutta la Norvegia torni a vivere notti magiche ed indimenticabili come quella di Sinsheim di tre settimane fa.  

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