Ci sono parecchie sfaccettature da
considerare dopo una partita come quella del Mestalla di Valencia da cui la
Norvegia è uscita sconfitta per 2-1 contro un avversario tecnicamente di un
altro pianeta come la Spagna.
Stefan Johansen festeggia Joshua King che ha appena segnato il gol del momentaneo pari a Valencia (foto NTB Scanpix da www.fotball.no) |
Va detto anzitutto che poteva andare
molto peggio. Il prudente 4-4-2 norvegese, con Joshua King e Tarik Elyounoussi
davanti, supportati sulle fasce da capitan Stefan Johansen a sinistra e l’ex
enfant prodige Martin Ødegaard a destra, nel primo tempo ha tenuto molto male
contro il vivace talento degli iberici, trascinati là davanti dall’incontenibile
terzetto Rodrigo-Marco Asensio-Álvaro Morata. È proprio l’attaccante di casa
Rodrigo, ben servito da Jordi Alba, a siglare al 16° l’1-0 spagnolo. Sembra l’inizio
di una serata da incubo per la Norvegia, che per mezz’ora subisce l’esuberanza
dei padroni di casa e sembra più d’una volta sul punto di capitolare ancora. E
invece in un modo o nell’altro la diga norvegese tiene.
Nella ripresa, gli spagnoli sembrano
calare il ritmo, mentre gli ospiti prendono un po’ di coraggio. Lars Lagerbäck butta
dentro il suo pupillo Bjorn Johnsen per Tarik Elyounoussi (il cui cugino
Mohammed entrerà un minuto dopo per Ødegaard) e la mossa sembra pagare: al 65°
su un cross norvegese in area Iñigo Martínez travolge proprio Johnsen e cagiona
il rigore che, trasformato da King, porta in parità l’incontro.
A questo punto la Norvegia ha in tasca
un punto pesantissimo, ma l’illusione di uscire invitti dal Mestalla permane per
appena cinque minuti: il portiere ospite Rune Jarstein in uscita su Morata
prende tutto (pallone ed entrambi i piedi dell’avversario) causando il secondo
penalty del match. Dal dischetto è lo stesso Morata a risolvere la pratica con
un beffardo cucchiaio.
Finisce 2-1 per la Spagna: per un
verso c’è la consapevolezza che il match poteva anche finire con un divario più
ampio, per un verso però c’è pure l’amarezza di essere riusciti ad agguantare
il pari a metà secondo tempo e di non essere stati in grado di conservarlo fino
al 90°. A conti fatti, però, le indicazioni – e le speranze – della vigilia
sono confermate: la Norvegia non ha di certo le caratteristiche per battersi
alla pari contro le nazionali più forti del continente come la Spagna ma sa
dare filo da torcere. Ora però queste buone impressioni devono essere
confermate nelle prossime sfide, affinché non rimangano l’ennesima buona
intenzione lasciata per strada sul cammino che porta alla fase finale di una
grande competizione. E già stasera bisognerà dare continuità a questo percorso
in una sfida più alla portata – e per questo più importante. Alle 20:45 a Oslo,
infatti, è in programma il fischio d’inizio della partita contro i “cugini”
della Svezia, killer dell’Italia nei playoff per l’accesso ai precedenti
Mondiali in Russia, nonché connazionali del nostro mister Lagerbäck. Derby
molto delicato, insomma: la Svezia è più forte della Norvegia, ma non è la
Spagna – e la strada verso Euro 2020 passa proprio da partite come questa!
Qualificazioni Europei 2020
Gruppo F
1°
giornata
23/3: Spagna-Norvegia 2-1
Svezia-Romania 2-1
Malta-Faroer 2-1
Classifica
Malta 3
Spagna 3
Svezia 3
Faroer 0
Norvegia 0
Romania 0
2° giornata
26/3: Norvegia-Svezia
Malta-Spagna
Romania-Faroer
Nessun commento:
Posta un commento