Il Rosenborg esce dal Celtic
Park sconfitto per 3-1, un risultato che sarebbe da valutare
alquanto deludente se non conoscessimo le vicissitudini di casa Rosenborg dell’ultima
settimana, dove coach Kåre Ingebrigtsen ha fatto le valigie e al suo posto è
arrivato il “formatore” olandese Rine Coolen, ex coach della nazionale
di Aruba del quale si conosce molto poco. Abbiamo provato a metterci in
contatto con alcuni dei suoi ex giocatori in Australia, non ricevendo però
alcuna risposta.
Edouard festeggia il gol. Foto Reuters da www.aftenposten.no |
Riavvolgendo il nastro, la polemica
della settimana, rimbalzata tra le due testate VG e Aftenposten,
parlava del risentimento dello stesso Ingebrigtsen, che non aveva
gradito il fatto di aver giocato la partita con il Valur pur conoscendo
il suo esonero imminente. Apparentemente il presidente Ivar Koteng aveva
già avvertito Coolen, che ha poi dovuto smentirsi dicendo di “non
ricordare precisamente il giorno, ma che probabilmente si fosse trattato del giovedì
successivo alla partita”. Immaginate in tutto ciò quanto una trasferta come
quella di Glasgow potesse essere proibitiva, pur non trattandosi di
affrontare il Celtic di qualche anno fa.
Il fattore più interessante era quello
che riguardava proprio il neo arrivato: seguire le linee guida del suo
predecessore o provare sin da subito a imprimere la sua (fino ad oggi
sconosciuta) psicologia? Il Rosenborg di Coolen si schiera con un
inconsueto 4-4-1-1 con Mike Jensen
a supporto di Nicklas Bendtner, con Johnathan Levi e Pål André
Helland come ali, Anders Trondsen e Marius Lundemo mediani
e la difesa composta da Birger Meling, Even Hovland, Tore Reginiussen e Vegar Hedenstad. In porta André Hansen. Dall’altra parte 4-3-3 con Gordon in
porta, Gamboa, Hendry, Ajer e Tierney difensori, McGregor,
Brown e l’ex Genoa Ntcham come centrocampisti e attacco a tre con Forrest,
Edouard e Sinclair con l’assenza della stella Dembelé. Il
possesso palla del Celtic prevale, così che il Rosenborg si
ritrova a dover “sigillare” in questo modo le linee di passaggio:
Il possesso scozzese è sterile e il
Rosenborg è bravo a sfruttare le fasce laterali lasciate libere dai terzini
grazie ai lanci lunghi dalla difesa che spesso vengono catturati e gestiti dal
solito Bendtner che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, di essere un
attaccante di ben altro livello che sa leggere il gioco muovendosi a seconda
della pericolosità degli spazi. Spesso la configurazione offensiva lo porta a
spostarsi sulla sinistra permettendo ai centrocampisti di buttarsi dentro ed
alle ali di sovrapporsi senza fatica.
Il primo gol arriva su un'azione molto
simile, con Helland bravo ad accentrarsi con una veronica e a servire Bendtner
sul settore di sinistra: il danese è abile a leggere la sovrapposizione,
stranamente centrale, di Meling, che con convinzione batte Gordon di
piatto sinistro.
Successivamente i norvegesi si
rintanano nella propria area di rigore ma sono in grado di reggere l’urto di Sinclair
e Ntcham sul settore sinitro/centrale del campo: i due provano
qualche tiro ma non fanno male a Hansen, che è costretto però ad
arrendersi a Edouard quando il pallone, su assist di Sinclair, talentuoso nel rientrare sul
destro contro Hedenstad, trafigge le due linee di copertura e consente
al centravanti francese di insaccare facilmente.
Il Rosenborg, forse colpito dal
pareggio nel finale di parziale, torna in campo nella ripresa con meno
convinzione e pian piano si sfalda di fronte alla manifesta superiorità di
possesso palla degli avversari: al 46° Ntcham viene servito tra le linee
grazie ad una disattenzione del duo Lundemo-Helland, salta quest’ultimo
e con un elegante destro a giro trafigge Hansen per la seconda volta. I
norvegesi provano a resistere nonostante gli attacchi biancoverdi si facciano
sempre più minacciosi (una traversa di Tierney ed una punizione
pericolosa di Edouard), ma subiscono il terzo gol a causa di un errore
di Trondsen che permette a McGregor di servire Edouard che
supera ancora una volta Hansen con un pregevolissimo cucchiaio.
La partita va in ghiacciaia, gli
scozzesi tirano i remi in barca ed il Rosenborg prova a contenere un
risultato sì negativo ma non impossibile da ribaltare al ritorno, chiudendo con
un destro in volée di Bendtner che nel secondo tempo ha fatto reparto
con il subentrato Søderlund. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Visti
gli avvenimenti della settimana potrebbe essere parzialmente pieno, anche se da
anni le squadre norvegesi non riescono in alcun modo a mostrarsi per il gioco
come un tempo e questo lo rende maledettamente vuoto. Al Lerkendal Stadion (terra
di miracoli lo scorso anno contro l’Ajax) l’ardua sentenza.
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