giovedì 26 luglio 2018

Champions League 2018/19, andata 2° turno di qualificazione: Il Celtic esce alla lunga, Rosenborg sconfitto 3-1


Il Rosenborg esce dal Celtic Park sconfitto per 3-1, un risultato che sarebbe da valutare alquanto deludente se non conoscessimo le vicissitudini di casa Rosenborg dell’ultima settimana, dove coach Kåre Ingebrigtsen ha fatto le valigie e al suo posto è arrivato il “formatore” olandese Rine Coolen, ex coach della nazionale di Aruba del quale si conosce molto poco. Abbiamo provato a metterci in contatto con alcuni dei suoi ex giocatori in Australia, non ricevendo però alcuna risposta.


Edouard festeggia il gol. Foto Reuters da www.aftenposten.no




Riavvolgendo il nastro, la polemica della settimana, rimbalzata tra le due testate VG e Aftenposten, parlava del risentimento dello stesso Ingebrigtsen, che non aveva gradito il fatto di aver giocato la partita con il Valur pur conoscendo il suo esonero imminente. Apparentemente il presidente Ivar Koteng aveva già avvertito Coolen, che ha poi dovuto smentirsi dicendo di “non ricordare precisamente il giorno, ma che probabilmente si fosse trattato del giovedì successivo alla partita”. Immaginate in tutto ciò quanto una trasferta come quella di Glasgow potesse essere proibitiva, pur non trattandosi di affrontare il Celtic di qualche anno fa.

Il fattore più interessante era quello che riguardava proprio il neo arrivato: seguire le linee guida del suo predecessore o provare sin da subito a imprimere la sua (fino ad oggi sconosciuta) psicologia? Il Rosenborg di Coolen si schiera con un inconsueto 4-4-1-1 con Mike Jensen a supporto di Nicklas Bendtner, con Johnathan Levi e Pål André Helland come ali, Anders Trondsen e Marius Lundemo mediani e la difesa composta da Birger Meling, Even Hovland, Tore Reginiussen e Vegar Hedenstad. In porta André Hansen. Dall’altra parte 4-3-3 con Gordon in porta, Gamboa, Hendry, Ajer e Tierney difensori, McGregor, Brown e l’ex Genoa Ntcham come centrocampisti e attacco a tre con Forrest, Edouard e Sinclair con l’assenza della stella Dembelé. Il possesso palla del Celtic prevale, così che il Rosenborg si ritrova a dover “sigillare” in questo modo le linee di passaggio:




Il possesso scozzese è sterile e il Rosenborg è bravo a sfruttare le fasce laterali lasciate libere dai terzini grazie ai lanci lunghi dalla difesa che spesso vengono catturati e gestiti dal solito Bendtner che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, di essere un attaccante di ben altro livello che sa leggere il gioco muovendosi a seconda della pericolosità degli spazi. Spesso la configurazione offensiva lo porta a spostarsi sulla sinistra permettendo ai centrocampisti di buttarsi dentro ed alle ali di sovrapporsi senza fatica.




Il primo gol arriva su un'azione molto simile, con Helland bravo ad accentrarsi con una veronica e a servire Bendtner sul settore di sinistra: il danese è abile a leggere la sovrapposizione, stranamente centrale, di Meling, che con convinzione batte Gordon di piatto sinistro.



Successivamente i norvegesi si rintanano nella propria area di rigore ma sono in grado di reggere l’urto di Sinclair e Ntcham sul settore sinitro/centrale del campo: i due provano qualche tiro ma non fanno male a Hansen, che è costretto però ad arrendersi a Edouard quando il pallone, su assist di Sinclair, talentuoso nel rientrare sul destro contro Hedenstad, trafigge le due linee di copertura e consente al centravanti francese di insaccare facilmente.

Il Rosenborg, forse colpito dal pareggio nel finale di parziale, torna in campo nella ripresa con meno convinzione e pian piano si sfalda di fronte alla manifesta superiorità di possesso palla degli avversari: al 46° Ntcham viene servito tra le linee grazie ad una disattenzione del duo Lundemo-Helland, salta quest’ultimo e con un elegante destro a giro trafigge Hansen per la seconda volta. I norvegesi provano a resistere nonostante gli attacchi biancoverdi si facciano sempre più minacciosi (una traversa di Tierney ed una punizione pericolosa di Edouard), ma subiscono il terzo gol a causa di un errore di Trondsen che permette a McGregor di servire Edouard che supera ancora una volta Hansen con un pregevolissimo cucchiaio.


La partita va in ghiacciaia, gli scozzesi tirano i remi in barca ed il Rosenborg prova a contenere un risultato sì negativo ma non impossibile da ribaltare al ritorno, chiudendo con un destro in volée di Bendtner che nel secondo tempo ha fatto reparto con il subentrato Søderlund. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Visti gli avvenimenti della settimana potrebbe essere parzialmente pieno, anche se da anni le squadre norvegesi non riescono in alcun modo a mostrarsi per il gioco come un tempo e questo lo rende maledettamente vuoto. Al Lerkendal Stadion (terra di miracoli lo scorso anno contro l’Ajax) l’ardua sentenza. 








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